Questo lembo di terra che si trova presso l’estuario della cosiddetta “Vistola morta”, sul golfo di Danzica, è entrato nella storia la mattina del 1 settembre 1939. Alle 4:48 la nave da guerra tedesca “Schleswig Holstein” aprì il fuoco su un deposito di munizioni polacco a Westerplatte. Questo atto di guerra, non provocato e non dichiarato, diede inizio a uno dei conflitti più sanguinosi nella storia dell’uomo, la seconda guerra mondiale. Le forze armate polacche contavano nella piccola penisola solamente 200 uomini, con l’ordine di difendere il deposito per almeno 12 ore. Sotto il costante bombardamento via mare, via aria e via terra, riuscirono a mantenere la posizione per 7 giorni. I tedeschi non conquistarono Westerplatte in battaglia. Il maggiore Henryk Sucharski si arrese, ma solo dopo aver esaurito scorte e munizioni, quando insomma ogni ulteriore forma di resistenza si era fatta vana.
Nel 1926, questa postazione militare polacca era stata stabilita all’ingresso del porto di Danzica su decisione della Lega delle Nazioni. Si trattava di una spina nel fianco della Germania, che pianificava di conquistare la città libera di Danzica. Non è un caso che le operazioni militari dei tedeschi cominciarono qui. Gli storici hanno discusso a lungo a proposito di come si sono svolti i combattimenti e quante sono state le vittime. Si parla di 20 morti tra i polacchi e 200-300 tra i tedeschi.
La strenua difesa di Westerplatte è diventata un simbolo della resistenza polacca all’invasore. Nei 7 giorni prima della sua capitolazione, molti importanti luoghi caddero in mani tedesche. Quando a capitolare fu la città di Bydgoszcz, ai militari impegnati a difendere Westerplatte fu chiaro che non avrebbero ricevuto rinforzi.
Gli eventi di Westerplatte sono stati resi celebri anche da poeti come Konstanty Ildefons Gałczyński, o dal corrispondente di guerra Melchior Wańkowicz, che nel 1957 pubblicò un libro a riguardo. Il regista Stanisław Różewicz portò il racconto della difesa di Westerplatte sul grande schermo, traendone un film nel 1967.
Tutti gli anni, il 1 settembre alle 4:48 viene letto un appello ai caduti. Nel 1966 il futuro papa Giovanni Paolo II pregò dinanzi al monumento che li commemora e molti capi di Stato e di governo hanno visitato il luogo, inclusi quelli di Germania e Russia.