Se si sta cercando qualcosa che possa trasformare anche la semplice cenetta romantica in una situazione “ad alta tensione” non sono da sottovalutare le proprietà afrodisiache del vino. Il potere seduttivo di questa nobile bevanda è infatti conosciuto da migliaia di anni e poeti e filosofi di ogni epoca ne hanno sempre decantato le proprietà afrodisiache.
Sebbene la scienza non ne abbia provato veri e propri poteri afrodisiaci, esistono alcune proprietà chimiche del prelibato nettare che hanno effetti tonificanti sul nostro corpo. Per esempio, forse non tutti sanno che il vino rosso contiene una sostanza antiossidante, il resveratrolo, che favorisce la fluidità del sangue e che, di conseguenza, produce effetti positivi sulla libido.
Ma allora come mai, fin dalle epoche antiche questa bevanda veniva considerata un vero e proprio catalizzatore delle nostre passioni?
Già Ovidio ci insegnava che: Il vino dispone l’uomo all’amore e lo rende pronto alla passione. (Ars amatoria). E, se le parole del poeta non mentono, forse possiamo scoprire di più sulle sue potenzialità afrodisiache abbandonando le analisi chimiche, e provando a volgere il nostro sguardo altrove… Sappiamo che il desiderio può avere una natura chimica, ma la sua genesi è molto spesso di origine psicologica: esiste una chimica dell’amore che non viene sintetizzata in laboratorio, ma creata nella nostra testa. E probabilmente le proprietà afrodisiache del vino vanno cercate nel suo potere di creare immagini molto forti nelle nostre menti.
Pensiamo ad un calice di bollicine: quante immagini è in grado di richiamare alla nostra mente?
Strumento di seduzione per eccellenza in numerose pellicole storiche, come Casablanca o Colazione da Tiffany, oppure nei numerosi 007, dove il famoso agente segreto sapientemente si avvale dell’aiuto delle bollicine francesi per sedurre fanciulle di ogni nazionalità e nelle situazioni più disparate. Nel nostro immaginario colleghiamo inevitabilmente lo Champagne a momenti di festa, spesso dai retroscena piccanti … Persino Napoleone ne venne sedotto, tanto da non riuscire a resistere ai corteggiamenti della vedova Cliquot Ponsardin, nobile sì, ma nemmeno così attraente, che lo prese per la gola offrendogli le tanto decantate bollicine.
Lasciamo da parte i bianchi per un momento, e guardiamo invece ai rossi: le loro sfumature regali richiamano alla mente la passione, la morbidezza del velluto, che ci avvolge come un caldo abbraccio…
Si dice che gli amanti di Cleopatra usassero omaggiarla con un vino rosso, dolce e passito, chiamato “Vinum Acquense”, forse progenitore dell’attuale Brachetto: l’ardente tonalità e la morbidezza zuccherina creavano un mix evidentemente irresistibile che risvegliava gli ardori della bella principessa. Ma certo non è solo questione di colori, ma anche di odori, sapori e gesti: non basta una coppa di Dom Perignon per trasformarci in un Connery o una Hepburn… Il vino aiuta a sedurre, a patto che tu sappia creare la giusta atmosfera.
Non dimenticare i piatti, pochi, ma meglio se a base d’ingredienti speciali e, perché no, afrodisiaci, per un finale con i fuochi d’artificio, soprattutto se ne saprai esaltare i sapori abbinandoli ai vini giusti. E ancora, non sottovalutare il modo di servirli, mi raccomando, sempre con eleganza, e di saperli raccontare mentre li versi, magari menzionando gli aneddoti sopra citati o le mille altre leggende legate al mondo del vino e della passione.
Insomma, sarete voi stessi a speziare l’incontro, ma attenzione a non esagerare!
E se per caso la serata si dovesse dimostrare un flop, i vini che avrai scelto per la tua cena si riveleranno comunque un buon mezzo con cui affogare i dispiaceri d’amore!