Le cime delle montagne sopra la città che sembrano essere innevate è la prima immagine che si apre davanti agli occhi dei turisti che visitano Carrara. Questa illusione, tuttavia, evapora come una bolla di sapone quando notiamo che queste macchie bianche trionfanti nella parte superiore non sono altro che ampi detriti di roccia formati durante l’estrazione di depositi di marmo, e che ci troviamo nella terra del cosiddetto “oro bianco”.
Carrara è una città di medie dimensioni situata nella parte settentrionale della Toscana, al confine con la Liguria. Da un lato, circondata dalle acque sconfinate del Mar Ligure, dall’altro, dalla catena bianca delle Alpi Apuane. Il fenomeno geologico delle montagne di marmo, che, contrariamente al loro nome, non appartengono alle Alpi, ma agli Appennini, ha dominato il carattere della città, la sua architettura, la vita e le tradizioni dei suoi abitanti, insomma costituisce un elemento inseparabile di Carrara. Lo incontriamo ad ogni passo, indipendentemente dal fatto che sia un elemento strutturale della città (gli abitanti scherzano che Carrara è l’unica al mondo che può permettersi di pavimentare le strade con il più nobile dei materiali) o che abbia un carattere decorativo. La città è piena di sculture, monumenti, fontane, panchine nonché vasi di fiori in marmo e spesso anche i cordoli. L’inizio di questa stretta relazione tra la città e i suoi dintorni con il marmo risale all’epoca romana durante il regno di Giulio Cesare. È dalle miniere locali che proviene la pietra, che è stata utilizzata per costruire fori, templi e palazzi romani. Nel Medioevo fu usata per decorare l’interno delle chiese, mentre nel Rinascimento divenne oggetto dei desideri di numerosi scultori. Michelangelo, Filippo Brunelleschi e Giovanni Lorenzo Bernini, per ciascuno di questi grandi artisti il marmo di Carrara era il più prezioso di tutte le pietre possibili.
L’amore più grande di Michelangelo
La scarsa disponibilità di marmo di alta qualità a Firenze e Roma, così come l’incessante desiderio di approfondire la conoscenza della pietra, fecero sì che il famoso Michelangelo visitasse spesso Carrara alla ricerca di blocchi perfetti di oro bianco. Considerava la fase di selezione dei materiali una parte estremamente importante nel processo di creazione. La sua prima visita è datata all’autunno del 1497, quando il ventiduenne Michelangelo arrivò a cavallo a Carrara per ottenere la pietra necessaria per scolpire la Pietà ordinata dal cardinale francese Jean de Bilhères-Lagraulas. Sebbene non abbia lasciato nessuna delle sue opere d’arte nella terra del marmo, i suoi rapporti con la città erano sempre molto stretti. Sulla facciata della casa dove ha vissuto durante uno dei suoi soggiorni, c’è il suo busto e una lapide che commemora la presenza dell’artista a Carrara. Così Irving Stone descrive nel suo libro “Il tormento e l’estasi” l’atteggiamento peculiare dello scultore verso il marmo: “Per lui, il marmo bianco latteo era una materia viva che respira, sente, dà giudizio. (…) Da qualche parte nel profondo della sua anima una voce disse: questo è amore. Non era spaventato, non era neanche preoccupato. Lo prese per scontato. Il suo amore voleva soprattutto reciprocità. Il marmo era il suo protagonista, il suo destino. Fino a quando non teneva la mano posta teneramente e amorevolmente sul marmo, non viveva davvero. Perché è quello che voglio essere tutta la mia vita: uno scultore che forgia in marmo bianco, non desidero altro.”
Viaggio nelle profondità dei massicci rocciosi
Nel corso degli anni e dello sviluppo della tecnologia, gli artigiani hanno perfezionato il processo di estrazione del marmo. Dove una volta l’uomo veniva lasciato solo con una pietra e disponeva solo della forza delle proprie mani e strumenti primitivi come uno scalpello, diverse zeppe di ferro, martelli e corde, oggi è possibile ascoltare il suono di seghe per la pietra e di altri dispositivi tecnologicamente avanzati. Tuttavia, durante il processo di estrazione del marmo, ogni anno qualcuno perde la vita. Le strade asfaltate che scendono giù sono strette, tortuose, ripide e un camion caricato con marmo pesa circa 30 tonnellate. Esistono diverse varietà di marmo che vengono estratte a Carrara e dintorni. Supponendo una divisione generale, possiamo distinguere il prezioso marmo bianco (venduto in blocchi, 40.000 / 45.000 euro per un blocco di 30 tonnellate) e marmo grigio chiaro o giallastro destinato all’uso generale. Le aziende specializzate nel taglio, nella molatura e quelle che si occupano della vendita di pavimenti, piastrelle per pareti e cucine di marmo sono così onnipresenti che quasi si fondono con il paesaggio della terraferma di Carrara. La gita in una delle vicine cave costituisce una parte indispensabile del programma del tour della città. È un’esperienza straordinaria che permette di sentire un’atmosfera indimenticabile e sembra in qualche modo un vero viaggio nel tempo.
Tra le innumerevoli agenzie di viaggio che offrono tour nella terra del marmo, ce ne sono diverse che portano i turisti all’interno delle cave attualmente operative. Il marmo viene estratto in tre cave: Torano, Fantiscritti e Colonnata. Durante la visita conosciamo la storia del marmo, le sue tipologie e la sua destinazione; ci vengono mostrati modi per tagliarlo ed estrarlo. I turisti possono anche visitare le cave dall’esterno, ammirando i massicci rocciosi dalle terrazze panoramiche oppure assaggiando le prelibatezze locali nei bar. La Colonnata non può essere lasciata senza aver prima gustato in una delle diffuse “larderie” della pancetta del posto, considerata una delizia locale. Ai piedi delle montagne si trovano numerosi negozi di souvenir.
Non solo il marmo
Carrara, tuttavia, non è solo le Alpi Apuane e l’onnipresente marmo. È anche il rilassante turchese del Mar Ligure e tante diverse spiagge. La capitale mondiale dell’oro bianco ci offre principalmente spiagge selvagge, rocciose, ma davvero affascinanti. Nel raggio di meno di 10 chilometri da Carrara, si può raggiungere la località balneare Marina di Carrara, che fa parte della città di Massa, che stupisce i turisti con le sue ampie spiagge sabbiose e con una localizzazione straordinaria. Facendo un bagno nel mare, si possono ammirare le vette frastagliate e “innevate”. Carrara è anche un ottimo punto di partenza per visitare molte altre città piccole e più grandi che si trovano dintorno. In un’ora si può raggiungere Lucca, la città natale del compositore Giacomo Puccini e allo stesso tempo una delle più belle città toscane che abbia mai visto e poi ancora si può andare a Pisa, a Forte dei Marmi, una delle località toscane più alla moda, frequentemente visitata da famosi attori, cantanti e uomini d’affari italiani (bisogna notare, tuttavia, che tale piacere è piuttosto costoso, per due lettini e un ombrellone possiamo pagare fino a 300 euro al giorno). Si può poi andare a Viareggio città che attira turisti con il suo carnevale colorato che si tiene qui ogni anno, a Lerici, piccolo villaggio di pescatori situato all’ombra delle Cinque Terre, che fu luogo ispiratore per scrittori famosi come Byron e Woolf; a La Spezia e alle Cinque Terre: cinque città insolite iscritte nella lista del patrimonio culturale e naturale mondiale dell’UNESCO.