Varsavia legge Dante: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”

0
234
Autore: Michał Bukowy

Il 25 marzo si celebra il Dantedì, ovvero il giorno consacrato a Dante Alighieri, che corrisponde all’inizio del viaggio del poeta fiorentino nella Divina Commedia. Una data che diventa l’occasione per stimolare non solo gli italiani ma tutti gli amanti del “Bel Paese”, locuzione dantesca, a riscoprire i versi del sommo poeta.

Un Dantedì che quest’anno assume ulteriori valenze perché nel 2021 ricorre il settecentesimo anniversario della morte di Dante, e perché mai come in questo periodo, caratterizzato dalla pandemia, abbiamo avuto un così forte bisogno di riscoprire le radici della nostra cultura e lingua.

In Polonia i legami con l’Italia vantano radici profonde, secolari, che spaziano in tutti i settori del vivere, dalla cultura all’architettura, dall’arte al cibo,dalla musica all’economia, fino alla lingua, tanto che il polacco è l’idioma slavo con il maggior numero di vocaboli latini.

Per queste ragioni la rivista bilingue Gazzetta Italia ha realizzato, con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Varsavia e la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, una lettura dantesca fortemente connessa alla capitale polacca. Un video che propone la lettura del XXXIV Canto dell’Inferno suddiviso in 12 voci interpretate da altrettante persone del fecondo mondo italo-polacco varsaviano tra cui docenti, imprenditori, personale diplomatico, giornalisti, attori. Un lavoro, calato nella scenografia varsaviana, che coinvolge e unisce italiani e polacchi nella celebrazione di un personaggio che ha segnato indelebilmente la cultura occidentale cui ha offerto una meravigliosa cornice valoriale d’altissima qualità letteraria.

Perché si è scelto il XXXIV Canto dell’Inferno? Perché è il momento in cui Dante conclude il suo viaggio infernale per uscire “a riveder le stelle” mettendo piede nel Purgatorio. Un Canto catartico in cui Dante si avvinghia al collo di Virgilio, che rappresenta la ragione, quando il maestro risale il corpo di Lucifero, che è conficcato a testa in giù nel ghiaccio, per uscire nel mondo opposto, anche fisicamente, del Purgatorio che apre la strada al Paradiso. Un’allegoria che racconta come solo aggrappandosi alla ragione si risale e siesce dagli abissi, esattamente come oggi tutti ci auguriamo che mantenendo calma e raziocinio usciremo tutti dall’inferno pandemico per ritornare a riveder le stelle nel Purgatorio della nostra quotidianità.

“Varsavia legge Dante”, è un progetto senza scopro di lucro che Gazzetta Italia offre e rende disponibile a tutti, con sottotitoli in polacco, sul suo sito.

Ilustrazione: Michał Bukowy