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Michał Tekliński, il preside per il mercato internazionale, al Gruppo Goldenmark, ha osservato che lo scoppio della guerra ha causato un grande dinamismo sui mercati e grande interesse nell’oro. Secondo lui, un crollo del commercio con la Russia influirà l’aumento dei prezzi di risorse energetiche che causerà l’aumento generale dei prezzi, quindi un’ulteriore inflazione. Alla Russia sono state impostate sanzioni dure, ma il paese dal 2014 ha raccolto le scorte, tra l’altro riserve valutarie e metalli. Sabato scorso è stata annunciata la decisione di scollegare Russia dal sistema SWIFT. Da domenica la maggioranza dei paesi europei ha chiuso il proprio spazio aereo per le compagnie aeree russe. Inoltre, la Russia è stata esclusa da molti eventi sportivi. Anche la Svizzera ha annunciato l’imposizione di sanzioni. Secondo l’analisi condotta da Tekliński, i primi effetti sono già visibili alla Russia. Questi includono le file per ATM. Ieri il valore del rublo è diminuito al livello più basso di sempre. Appaiono le prime previsti del crollo di Sberbank, uno delle più grandi banche della Russia.
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