Ugo Pratt: Il maestro di Venezia (I)

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Uno dei personaggi più importanti del fumetto italiano è Corto Maltese, creato nel 1967 dallo sceneggiatore e disegnatore Hugo Pratt (pseudonimo di Ugo Prat), considerato uno dei più grandi fumettisti del Novecento.

Lʼartista nacque nel 1927 a Rimini ma trascorse lʼinfanzia nella città natale dei genitori,  Venezia. Da bambino Ugo ebbe molti interessi e passioni, una su tutte lʼarte di raccontare storie. Quando aveva dieci anni la famiglia si trasferì in Etiopia, allʼepoca una colonia italiana, dove il padre, in precedenza membro della milizia fascista, si unì al corpo di polizia dellʼAfrica Orientale Italiana. Pochi anni dopo gli eventi della seconda guerra mondiale travolsero la famiglia del futuro artista: nel 1941 le colonie italiane del Corno dʼAfrica vennero occupate dai britannici e il padre di Ugo, catturato dagli alleati, morì lʼanno successivo in un campo di prigionia. Nel 1943 Ugo ritornò in Italia e vi trascorse gli ultimi anni della guerra.

La carriera fumettistica di Hugo Pratt iniziò già nel 1945, quando fondò, insieme ad altri disegnatori veneziani (come Alberto Ongaro, Mario Faustinelli o Dino Battaglia), la rivista “Uragano”. Con Faustinelli Pratt creò il personaggio di Asso di Picche, ispirato a eroi del fumetto americano come The Phantom (lʼUomo Mascherato) o Batman; nel 1947, vista la popolarità del personaggio, la collana cambiò titolo proprio in “Asso di Picche”. Nel 1949, tuttavia, Pratt e i suoi colleghi, tutti poco più che ventenni, decisero di trasferirsi in Argentina; qui lʼartista veneziano, a parte un breve soggiorno londinese, sarebbe rimasto fino al 1962, anno del suo ritorno in Italia. In Sudamerica Hugo Pratt ebbe modo di collaborare con uno dei più importanti sceneggiatori di fumetti sudamericani e non solo: Héctor Oesterheld (1919-1978), creatore insieme al disegnatore Francisco Solano Lopez del capolavoro fantascientifico “LʼEternauta” (1957-1959). Con Oesterheld Pratt creò opere come il western “Sgt. Kirk” (1953) o “Ticonderoga” (1957), mentre nel 1959 lʼartista italiano esordì come scrittore realizzando i quattro episodi di “Anna nella giungla”, un fumetto di ambientazione africana ispirato almeno in parte ai suoi ricordi dellʼEtiopia. Le opere più importanti di Pratt, però, nacquero dopo il rientro in Europa. Negli anni Sessanta lʼartista collaborò con la storica rivista per bambini “Il Corriere dei Piccoli”, realizzando tra lʼaltro gli adattamenti a fumetti di celebri romanzi dʼavventura come “Lʼisola del tesoro” di Robert Louis Stevenson.

Nel 1967, nel primo numero della rivista di fumetti “Sgt. Kirkˮ, Pratt iniziò a pubblicare una delle sue opere fondamentali: “Una ballata del mare salatoˮ, uno dei primi esempi di romanzo a fumetti (graphic novel). Proprio in questa storia, ambientata nel Pacifico allʼinizio della Grande Guerra, compare per la prima volta il personaggio più celebre fra quelli creati da Hugo Pratt: il marinaio e avventuriero Corto Maltese. Con questʼopera Pratt poté finalmente dare libero sfogo al suo estro creativo e alla sua vena poetica, contribuendo anche a dare nuova linfa e dignità al fumetto in quanto tale. La prima avventura di Corto mostrava come la nona arte, nelle mani di un vero artista, potesse ambire a essere qualcosa di più rispetto al mero intrattenimento destinato a bambini e adolescenti; e Pratt fu certamente, non solo in Italia, uno dei grandi innovatori della letteratura disegnata in un momento fondamentale della sua evoluzione.

Nel 1969, una volta terminata la “Ballataˮ, lʼartista pubblicò, sempre su “Sgt. Kirkˮ, il primo episodio della serie “Gli scorpioni del desertoˮ, dedicata alle avventure di un ufficiale polacco in Africa durante la seconda guerra mondiale. Tra il 1970 e il 1973 Pratt, trasferitosi oltralpe, realizzò per la rivista francese “Pif Gadgetˮ altre 21 avventure di Corto Maltese; il personaggio ottenne un successo incredibile e tra il 1974 e il 1991 uscirono altre sette lunghe storie, pubblicate perlopiù su riviste italiane come “Linusˮ o lo stesso mensile “Corto Malteseˮ, fondato nel 1983. Nei 29 episodi che compongono la serie Pratt racconta i viaggi di Corto in tutto il mondo: dallʼOceania al Perù, dallʼEtiopia alla Manciuria, senza dimenticare la sua amata Venezia. Nel frattempo, ovviamente, il fumettista italiano creò anche altre opere, tra cui altri quattro episodi de “Gli scorpioni del desertoˮ editi tra il 1974 e il 1992. Nel 1983-1984 venne pubblicato, sempre sulla rivista “Corto Malteseˮ, il romanzo grafico “Tutto ricominciò con unʼestate indianaˮ, parzialmente ispirato a “La lettera scarlattaˮ di Nathaniel Hawthorne; la sceneggiatura è di Pratt mentre ai disegni troviamo un altro “monumento” del fumetto italiano: Milo Manara. Il sodalizio artistico tra i due autori sarebbe poi continuato negli anni 1991-1994 con “El Gauchoˮ, una storia ambientata in Argentina allʼinizio del XIX secolo.

Hugo Pratt, uno degli artisti più importanti e amati del fumetto italiano, è morto nellʼagosto 1995 in Svizzera, dove abitava fin dagli anni Ottanta.