Non riuscivo proprio a mettermi a scrivere questo articolo. Ho scelto un tema bellissimo, uno che va proprio di moda. Dovrei scrivere di una regione, anzi, di due regioni a me più vicine al cuore ma anche – geograficamente – le più vicine alla Polonia. Dovrei scrivere di una mia grande passione. Il cuore è pieno di emozioni, la testa piena di informazioni, manca “solo” l’ispirazione! Inconsciamente ho fatto di tutto per non sedermi alla scrivania, non volendo scrivere una cosa forzata. E quindi ho fatto una scorta di marmellata di prugne e confettura di lamponi per il prossimo inverno, ho sfornato il pane e preparato una torta vegana al lievito naturale… E poi, e poi sono uscita a farmi una corsetta. Ecco. Appunto. Correre.
Probabilmente non esiste un modo migliore per sistemare i pensieri e trovare l’ispirazione.
Probabilmente non esistono luoghi più belli per correre di quelli che ci sono in Italia.
Venezia. Il capoluogo della regione di Veneto. Zero metri s.l.m. Anzi, spesso sotto.
Marmolada. La cima più alta delle Dolomiti – 3343 metri s.l.m. – che si vedono benissimo dal Campanile di San Marco in laguna con le loro vette innevate. Quel che si stende nel mezzo e’ una pianura tagliata da fiumi e torrenti che sboccano nell’Adriatico e più avanti le colline di Valdobbiadene coperte di vigne di prosecco. Correre da Venezia fino in cima alla Marmolada? Sì. Qualche settimana fa l’hanno fatto due ultramaratoneti veneti. Sono partiti al tramonto da Piazza San Marco, sono saliti in cima alla regina delle Dolomiti al tramonto due giorni dopo. 46 ore di corsa non stop. Più di 200 km a piedi, correndo, combattendo con il sonno, con la stanchezza. Il tutto per realizzare un sogno che uno di loro cullava fin dall’infanzia. Legare i due poli, polo nord e polo sud di una delle regioni d’Italia più ricche culturalmente e geograficamente. Contagiare gli altri con la passione per la corsa. Commuovere. Emozionare. Ispirare.
L’ideatore di quest’impresa, William Da Roit proviene da una piccola località montana, La Valle Agordina, e ammette che quest’avventura ha modificato il suo DNA. Una grande impresa, la stanchezza disumana, una prova senza prezzo dell’amicizia tra due corridori, la commozione estrema quando dalla vetta Punta Rocca hanno potuto avvistare la laguna e una città su essa, da questa prospettiva, tanto piccola.
William da Roit ed Elvis Secco per primi in assoluto hanno percorso tutta questa strada correndo. La loro impresa viene registrata nella storia dello sport. Ma viene registrata anche, se non soprattutto, nei cuori di tante persone che li hanno assistiti, sostenuti, ammirati e incitati durante il lungo percorso o meglio durante questo lungo viaggio.
Si, perché proprio gli italiani sanno incitare, acclamare nel modo migliore! Quotidianamente.
Non sono mai stata così acclamata in nessun altro paese al mondo, mentre correvo da sola in montagna, “sputando sangue”. Quanti applausi, quanta ammirazione, quanto incoraggiamento da parte di persone straniere, perfetti sconosciuti incontrati per caso sui sentieri. L’incoraggiamento che ti regala le ali per volare! E poi arrivano le grandi feste! Sì, si può dire senza esitazione che nella stagione delle corse sulle Dolomiti e nei dintorni c’è una continua festa, infinita. Praticamente ogni fine-settimana vengono organizzate delle gare di corsa. Tante. L’unico problema è scegliere a quale evento partecipare. Mica facile! C’e davvero l’imbarazzo della scelta!
Quale sarebbe la differenza tra le gare di corsa in Polonia e quelle in Italia? Prima di tutto c’è un’atmosfera diversa. Noi polacchi facciamo soprattutto una competizione, per gli italiani, invece, la corsa è sinonimo di festa, e partecipare ad una gara significa principalmente passare del tempo in buona compagnia. E poi anche proprio durante la gara mi sono convinta per l’ennesima volta che probabilmente non esistono tifosi migliori di quelli italiani!
La cosa più difficile nella pianificazione della stagione di corsa è la scelta delle manifestazioni a cui partecipare. La cosa più bella di questo sport è il fatto che nella corsa tutto dipende da noi e solo da noi. Non abbiamo bisogno di attrezzi costosi. Bastano un paio di scarpe e la voglia di correre. La forza di volontà. Il carattere. Ma su questo ci si lavora con ogni chilometro percorso. E si migliora. Sempre. Come dice un mio amico ultramaratoneta: “Hai il cervello nella testa. Hai i piedi nelle scarpe. Puoi puntare nella direzione che vuoi.”
Quest’anno a Cortina d’Ampezzo per The North Face Lavaredo Ultra Trail ci sono stati circa 100 corridori polacchi. A Cortina si può correre una gara ultra sui 119 km, Cortina Trail 47 km oppure la Sky Race sui 20 km. E tutto questo in un solo weekend di giugno.
Tanti dei miei amici ogni anno scelgono la Transcivetta. Il Monte Civetta insieme al Pelmo e alla Marmolada è il più caratteristico massiccio dolomitico. La Transcivetta si distingue appunto per i paesaggi mozzafiato da ammirare dal percorso molto panoramico della gara ai piedi del Monte Civetta. La gara va disputata a coppie il che la rende ancora più speciale. C’è da divertirsi, ma è anche un modo per rafforzare un’amicizia, oppure per confermare di essere in buona compagnia. Perché correndo in coppia non si è più responsabili solo di se’ stessi, ma anche del compagno con il quale passerai una giornata indimenticabile in montagna. I partecipanti alla Transcivetta sono di tutte le età, livello di allenamento, esperienza. Quest’anno alla partenza di questa gara storica (ormai 35^ edizione) si sono presentate 1000 coppie, 2000 partecipanti. Si fa la classifica di coppie maschili, femminili e miste. I migliori atleti disputano la gara (23 km e 2000 metri di dislivello positivo) in poco più di due ore, ma molti sono i partecipanti che tagliano il traguardo dopo più di 6 ore, perché la cosa più importante per loro è ammirare il panorama e godersi la fantastica accoglienza nei rifugi lungo il percorso dove gli atleti ricevono il sostegno logistico. Ecco si, al Rifugio Tissi avrei potuto fermarmi per sempre!
“Il sentiero degli orizzonti” è il nome del percorso della Sky Race del Monte Cavallo. Questa è una delle prime gare italiane di corsa in montagna a cui ho partecipato e nello stesso tempo è una manifestazione che ti rimane per sempre nel cuore. Il Monte Cavallo sorge maestosamente direttamente sopra la pianura veneto-friulana. È la prima parete montana sulla strada che porta da Venezia al nord. Salendo in macchina per una strada ripida verso Piancavallo da dove parte e dove termina la gara, si può ammirare tutta la pianura, la laguna, e i due capoluoghi di provincia del nord d’Italia: Venezia e Udine. Non c’è quindi niente di sorprendente nel fatto che il percorso della gara venga denominato “il sentiero degli orizzonti”. Ci sono molti punti panoramici lungo questo percorso bellissimo, ma nello stesso tempo tecnico, da cui si stende il panorama di quasi tutta la catena delle Dolomiti che dominano il paesaggio a nord e le navi nella rada e lunga costa adriatica a sud.
Verso la costa scorre anche il percorso della Maratona di Venezia. La manifestazione ha inizio a circa 20 km da Venezia, nell’entroterra, sulla sponda del fiume Brenta. L’unicità della Riviera di Brenta, luogo d’incrocio di storia, cultura, arte e natura che si compensano a vicenda, fu apprezzata già dai dogi e dall’aristocrazia veneta che lungo il fiume costruì le sue imponenti residenze estive. Dopo aver corso lungo la Riviera di Brenta, i maratoneti attraversano il Ponte della Libertà lungo quasi 4 km per dirigersi verso le Zattere, passando poi per il ponte galleggiante sul Canal Grande (il ponte è costruito appositamente per la maratona e viene smontato subito dopo il passaggio dell’ultimo atleta), per la Piazza San Marco ed infine verso la linea d’arrivo situata in Riva Sette Martiri vicino all’Arsenale. “È una delle maratone più belle del mondo” ammette Alex Zanardi, uno dei più noti atleti italiani, l’ambasciatore della Maratona di Venezia. Le iscrizioni a questa suggestiva manifestazione sono ancora aperte. E quindi chi se la sente, può ancora quest’autunno scoprire il gusto di una vera festa italiana di corsa. Ci vediamo il 25 ottobre a Venezia!