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L’VIII edizione della Borsa Vini, organizzata dall’ICE Italian Trade Agency, a Varsavia è stata l’occasione non solo per presentare 32 aziende di varie regioni italiane agli importatori polacchi e lituani ma anche di fare il punto sull’interscambio commerciale tra Italia e Polonia con particolare attenzione al settore del vino. Un evento partecipato cui è intervenuto anche l’ambasciatore italiano in Polonia Aldo Amati. “La Borsa Vini, ritornata in presenza dopo due anni di pandemia, ha confermato il forte interesse polacco verso i vini italiani. I margini di crescita in Polonia sono significativi e la buona presenza degli importatori polacchi è un segnale molto positivo. Nonostante le obiettive difficoltà macroeconomiche congiunturali, le eccellenze vinicole italiane si fanno strada con forza in parallelo con la crescita del reddito delle famiglie polacche”, ha detto Amati dopo aver partecipato alla masterclass in cui il giornalista Maciej Nowicki e la sommelier Claudia Marinelli hanno condotto una degustazione al buio su sei vini. A fare il punto sui numeri del settore è stato il direttore dell’ICE di Varsavia Paolo Lemma: “con 96 milioni di euro di vino esportato, equivalente ad un +16% rispetto all’anno precedente, l’Italia si conferma al primo posto per valore nelle esportazioni di vino in Polonia seguita da Germania, 41 milioni di euro, e Francia, 39 milioni di euro. Nelle importazioni totali di vino in Polonia l’Italia ha una quota del 26,9% mentre la Polonia è il 16° mercato di destinazione delle esportazioni di vino dell’Italia. Per quanto riguarda la quantità di vino esportata l’Italia è prima con 342 mila ettolitri, seguita da Germania 197 mila ettolitri, Spagna, Stati Uniti, Portogallo e Francia”. Interessanti anche i dati sul consumo pro capite di vino da parte dei polacchi, 5,9 litri, e sulla spesa con il vino in crescita al terzo posto con l’8% di un mercato dominato da birra (50% ma in calo) e vodka (35% ma in calo). I vini italiani più noti in Polonia sono: Prosecco, Primitivo, Pinot Grigio, Chianti, con una crescita di gradimento dei vini bianchi trainata dal Prosecco e dalla diffusione dello spritz, al momento è nota sola la variante spritz all’Aperol. “Sono dati che fanno intendere un futuro positivo per il settore”, spiega il direttore dell’ICE Paolo Lemma “perché il consumo di vino pro capite è ancora basso e l’offerta enogastronomica sta crescendo e diversificandosi in Polonia. Il suggerimento agli esportatori è di coinvolgere nel lancio di nuovi vini gli importatori affiancandoli nelle loro azioni promozionali. La sfida da vincere è quella dell’aumento dei costi di produzione dei vini italiani e quindi di conseguenza l’aumento del prezzo d’esportazione che oggi non possiamo prevedere come sarà accolto in una Polonia attualmente segnata da una inflazione importante. Queste le 32 aziende provenienti da 12 regioni che hanno partecipato alla Borsa Vini 2022 a Varsavia: AQuercia, Agricole Gussalli Beretta, Alessandro di Camporeale, Bartali, Bosio Family Estates, Cantina Bosco, Cantina Villa Colle, Cascina Vengore, Colacino Wines, Distilleria Jannamico, Donvitantonio, Fattoria Il Muro, Federtrade Scarl, Grillo Iole, I Feudi di Romans, Il Drago e la Fornace Group, Il Palazzo, Inverso, IVAL, Livio Bruni-Ambre, Mossi 1558, Podere Colle Castagno, Poderi Moretti, Savian Biowinemaker, Scuderia Italia, Tenuta Canto Alla Moraia, Tenuta di Trinoro & Passopisciaro, Tenuta Patruno Perniola, Tenuta San Jacopo, Villa De Varda, Villa Trasqua, Wine Generations-Italian Family Legacy.
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