Tagli alle risorse pubbliche, tecnologie digitali, coesione sociale, educazione, sostenibilità: sono alcune delle sfide epocali a cui le città già oggi, ma sempre più domani, sono chiamate a dare risposte all’insegna dell’innovazione e del coraggio.
I progetti più innovativi sviluppati (ma non ancora realizzati) da medie e grandi città europee (smart cities e smart communities)sono stati premiati nei giorni scorsi in Germania. Si tratta delle cinque città europee – tra cui nessuna italiana – che hanno vinto l’edizione 2014 del concorso Mayors Challenge, organizzato dall’americana Bloomberg Philantrophies, rivolto a progetti che utilizzano tecnologie e pratiche innovative per risolvere problematiche urbane, sociali e ambientali. Al concorso hanno partecipato oltre 150 città di 28 nazioni europee.
5 MILIONI DI DOLLARI. Il primo premio, 5 milioni di dollari, è andato a Barcellona, il secondo è stato assegnato ex aequo ai progetti messi a punto da Atene, Kirklees (Regno Unito), Stoccolma e Varsavia. A ciacuna di queste quattro città è andato un assegno da1 milione di dollari. I premi sono vincolati allo sviluppo dei progetti. Ecco una sintesi.
BARCELLONA. Reti collaborative per gli anziani. Nella capitale catalana più di un abitante su cinque è oltre i 65 anni. Entro il 2040 saranno uno su quattro. L’invecchiamento della popolazione impone di affrontare problemi nuovi e crescenti connessi alla salute, all’emarginazione sociale, all’isolamento. Per fronteggiarli, Barcellona vuole sperimentare social media e strategie digitali di facile utilizzo per creare “una rete di fiducia” tra anziani, familiari, amici, vicini di casa, operatori sociali, volontari. Questa rete di fiducia aiuterà ad individuare le lacune dei servizi di assistenza, consentirà di coordinare meglio le attività di supporto, promuoverà la qualità della vita.
ATENE. Il programma Synathina è il tentativo di rispondere alla devastante crisi economica che ha prodotto disoccupazione, degrado urbano, problemi infrastrutturali. La capitale greca intende creare una piattaforma on-line per collegare i nuovi, dinamici stimoli provenienti dalla società civile con le istituzioni e i governi locali, per sviluppare in modo collaborativo politiche solide e sostenibili capaci di incidere sui problemi di inclusione sociale e sulla rinascita urbana dei quartieri di Atene.
KIRKLEES (REGNO UNITO). Qui il proposito è far fronte alla crisi mettendo in grado di funzionare pezzi di sharing economy (economia della condivisione) attraverso piattaforme on line che organizzano risorse pubbliche e no profit per dare impulso a forme di prestito, baratto, banche del tempo soprattutto a livello di servizi offerti al privato o alla comunità.
STOCCOLMA. Con Biochar siamo in piena green economy. Attraverso un progetto che coinvolge attivamente la città e gli abitanti, la capitale svedese produrrà biochar, una sostanza di derivazione naturale che aumenta la crescita degli alberi, migliora la fertilità del terreno, sequestra il carbonio nei suoli, purifica le acque piovane che non filtrano nei terreni ma scorrono via lungo la terra. Il programma punta a diffondere le buone pratiche in direzione di una sorta di “riconversione” a biochar della città.
VARSAVIA. “Varsavia Virtuale”, attraverso l’impiego delle nuove tecnologie, offrirà servizi di supporto per facilitare la mobilità di ciechi e ipo-vedenti installando migliaia di segnalatori luminosi e non lungo la città che comunicano con gli utilizzatori attaverso apps telefoniche. Questi strumenti promettono di cambiare la vita a coloro che hanno problemi di vista, risparmiando loro, ogni giorno, ore negli spostamenti e permettendo una maggior autosufficienza.
Autore Paolo Francesconi – Social Sforzum