“Retrospektakl”, ovvero lo spettacolo della retrospettiva

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Durante la mia ricerca verso nuove realtà musicali, mi sono imbattuta recentemente in una band interessante: “Retrospektakl”, questo è il nome del gruppo, che mi ha incantato con le sue canzoni grazie alle quali è possibile lasciarsi trasportare dalle emozioni, tra luoghi immaginari e visioni fuggevoli, veicolate nella mente dalla semplicità delle storie descritte nei testi. Decisa a saperne di più su questa musica straordinaria, ho contattato la band e sono riuscita a intervistare Maria Holka e Aleksander Baszun, i due giovani e talentuosi musicisti ideatori del progetto “Retrospektakl”, e del quale rappresentano all’unisono il cuore e l’anima. Maria si occupa della creazione di musica classica e leggera, fa l’improvvisatrice, la musicologa, la cantante ed è anche una bravissima pianista. Aleksander invece compone le canzoni del gruppo, scrive poesie, canta e suona il sassofono e la chitarra.

Quando avete iniziato a suonare insieme?

“Tutto è idealmente cominciato nel momento in cui abbiamo iniziato la nostra relazione. La nostra è una storia molto bella. Ci siamo conosciuti nel 2003 su una delle cime dei monti Tatra, chiamata Koscielec”, racconta Maria Holka. “Passato qualche mese di frequentazione e di reciproca conoscenza, il nostro rapporto si è naturalmente evoluto in una relazione sentimentale, ed essendo due musicisti il passo successivo per noi è stato quello di fondare un gruppo musicale. L’idea di esibirci assieme balenava già da tempo nelle nostre menti, visto che artisticamente ci completiamo a vicenda. Durante i primi mesi di conoscenza abbiamo avuto modo di confrontarci, mostrandoci reciprocamente tutto quello che avevamo composto prima di incontrarci, scoprendo con soddisfazione che le nostre composizioni risultavano molto simili dal punto di vista stilistico e emotivo.”

Suonate soltanto come duo o capita che si aggiungano a voi anche altri musicisti?

“Noi due siamo i creatori di questa band: siamo gli autori della musica, delle parole e degli arrangiamenti delle canzoni nonché i musicisti del gruppo. Abbiamo creato così tante canzoni che sarebbero sufficienti per registrare due album. Sul palcoscenico sappiamo e possiamo essere autonomi, ma da un po’ di tempo suonano con noi il violinista Joachim ?uczak e la violoncellista Kamila Wyrzykowska. Inoltre nel prossimo futuro intendiamo aggiungere alla nostra attrezzatura da concerto qualche strumento che abbiamo ultimamente acquistato.”

Di che tipo di strumenti musicali si tratta?

“Tamburi di vario tipo, una ciaramella, una ghironda, una fisarmonica, un’armonica, alcuni flauti e un liuto marocchino. Quest’ultimo viene già utilizzato nelle nostre canzoni.”

Mi ha incuriosito il nome della vostra band. Chi l’ha inventato? Come è nata un’idea così originale?

“Il nome l’ho inventato io” replica Aleksander Baszun. “Suona bene e coglie lo spirito della nostra creatività. “Retrospektakl” è un gioco di parole composto da due parole: la prima, “retrospektywa” (retrospettiva), l’ho scelta visto che tutti e due amiamo toccare tanti argomenti che rivivono da qualche parte nella nostra memoria; la seconda parola, “spektakl” (spettacolo), è stata scelta perché i nostri concerti costituiscono proprio uno spettacolo all’insegna della retrospezione.”

In quale genere musicale vi sentite più a vostro agio?

“Penso che la migliore risposta a questa domanda sia “nel nostro genere musicale personale”. Non ci identifichiamo completamente con il mondo della poesia cantata, anche se in un certo modo possiamo essere accostati ad essa. A volte ci avviciniamo a degli aspetti tipici della musica folk, ma anche in questo caso non aderiamo pienamente ai canoni di questo genere. Se qualcuno volesse proprio paragonarci ad un cantautore già famoso, potrebbe trovare delle somiglianze con la musica di Grechuta o con quella di Kaczmarski. Come amiamo dire, il nostro stile è un po’ di ieri e un po’ di domani”.

Cosa vi ispira durante la creazione della musica?

“Il mondo, varie situazioni della vita quotidiana”, spiega Maria Holka. “Anche una semplice passeggiata per la città, un fotogramma può risvegliare l’ispirazione che quando improvvisamente arriva ci ordina di mettere nero su bianco le nostre emozioni. I nostri testi sono una specie di racconto sulla gente, sui motivi lirici e fiabeschi, sulle storie realmente accadute e su quelle inventate. A me l’ambiente urbano dà un impulso particolare a scrivere: trovo che Varsavia, città dalla quale entrambi proveniamo, sia un luogo che si trova a metà tra la modernità e le descrizioni presenti nelle leggende del poeta polacco noto con lo pseudonimo di Or-Ot. Alek trae invece una grande ispirazione dalla campagna e dalla sua atmosfera idilliaca.”

Ho sentito che state per pubblicare il vostro primo disco. Come vanno i lavori? Avete già pronto un singolo?

“Adesso siamo ancora nel bel mezzo delle registrazioni, e il materiale dovrebbe essere pronto per la fine di gennaio o per l’inizio di febbraio. Il singolo c’è già. Speriamo di poterlo ascoltare alla radio tra breve tempo. Purtroppo senza alcuna promozione non abbiamo molte chance per guadagnare visibilità, dal momento che in Polonia è facile far uscire un nuovo disco, ma è molto più difficile promuoverlo e venderlo. Vogliamo arrivare all’appuntamento con l’incisione dell’album con tutto il materiale pronto, perché temiamo che qualcuno possa imporci la sua concezione, come è già avvenuto in molti casi.”

Dove si può ascoltarvi dal vivo? Date concerti solo a Varsavia o anche in altre città?

“Al momento diamo concerti solo a Varsavia, ma intendiamo visitare anche le altre città polacche. Qua abbiamo il nostro gruppo di fan e un certo seguito di pubblico. Tuttavia a causa di una promozione non abbastanza sufficiente, il riscontro in altre città non è così positivo. Siamo presenti su internet e su Youtube in particolare,  però vorremmo raggiungere quanto più pubblico possibile sul territorio della Polonia.”

So che vi siete classificati al terzo posto alla fine del XXXVIII festival Ogólnopolskich Spotka? Zamkowych “Spiewajmy Poezje” (Cantiamo la poesia) che si è tenuto al Castello di Olsztyn. Sicuramente siete stati notati anche durante altre vostre esibizioni. Avete nei vostri piani la partecipazione ad un altro concorso?

“Per ora non prevediamo la partecipazione ad alcun festival. Però potremmo fare un’eccezione per il festival di Opole” annuncia Aleksander Baszun.

Quali due canzoni suggerireste a chi non conosce il vostro repertorio per incoraggiarle a conoscerlo?

“Penso che sarebbero le canzoni “Wino” (Il Vino) e “Studnia” (Il pozzo), anche se esse sono attualmente accessibili soltanto in versione live, però anche “Listopad” (Novembre) e “Ballada majowa” (Ballata di maggio) meritano un’attenzione particolare” assicura Maria Holka.