Scioglilingua! Si può dire che per un parlante italiano la lingua polacca sia tutta uno scioglilingua. Si sa che, dal nostro punto di vista, le lingue slave sono tutte abbastanza aspre, ricche di combinazioni consonantiche alle quali non siamo abituati, e tuttavia, pure per gli standard slavi, il polacco è sicuramente una delle più complicate. Anche coloro che lo studiano da anni faticano a parlarlo con disinvoltura senza mai incartarsi. Qui di seguito altri 4 celebri scioglilingua che mettono in difficoltà anche i nativi:
Czy rak trzyma w szczypcach strzęp szczawiu czy trzy części trzciny
(‘Un granchio tiene tra le chele un pezzo di romice o tre pezzi di giunco?’)
La combinazione di fricative e affricate (c, ć, cz / dz, dź, dż) non è tra le più semplici. Secondo una testimonianza apocrifa, l’attrice francese Sarah Bernhardt, a cui fu chiesto se le piaceva la lingua polacca, avrebbe risposto: “Molto. E’ come se qualcuno stesse masticando del vetro. Di seguito ulteriori esempi:
Czy trzy cytrzystki grają na cytrze,
czy druga gwiżdże, a trzecia łzy trze?
Lojalna Jola i nielojalna Jola
(‘Jola leale e Jola sleale’)
Qui la sfida sta nell’alternanza tra l’approssimante j e la laterale l, ma non è sicuramente lo scioglilingua più fastidioso del mondo (se si ignora il sottotesto sessista che vi è contenuto!).
Pójdźże, kiń tę chmurność w głąb flaszy
(‘Andiamo, metti la nuvola in fondo al fiasco’)
Questa frase priva di senso, più che uno scioglilingua, è un pangramma, vale a dire che contiene tutti e 32 i caratteri dell’alfabeto polacco.
Soczewica, koło, miele młyn
(‘Lenticchie, ruota, il mulino macina’)
Questo è lo scioglilingua polacco di cui abbiamo la testimonianza più antica, risalente al XIV secolo. La tradizione narra che i soldati del re Ladislao I usarono questa frase per separare i cittadini di Cracovia leali al sovrano dai rivoltosi, che erano per lo più di origine tedesca. Questi ultimi non riuscivano a pronunciare le parole correttamente e furono quindi decapitati.