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L’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia ha ospitato ieri la presentazione del volume “Io nel pensier mi fingo”, dedicato alla professoressa Joanna Ugniewska, affermata traduttrice di letteratura italiana. L’incontro si è svolto nella sala delle conferenze ed è stato aperto da un breve discorso del direttore dell’Istituto, Roberto Cincotta, il quale ha espresso soddisfazione per la partecipazione numerosa, che ha riempito la sala. Cincotta ha voluto onorare la traduttrice, definendola “una delle colonne portanti dell’italianistica a Varsavia”. Sono seguiti gli interventi di coloro che hanno collaborato alla preparazione del libro, finanziato grazie al contributo dell’Istituto Italiano di Cultura. Il lavoro raccoglie testi di amici e colleghi, oltre che di estimatori importanti, quale lo scrittore Claudio Magris. Come ha precisato uno degli autori, il libro è composto in parte da contributi spontanei e in parte da contributi dal valore scientifico-letterario. La conferenza si è conclusa con l’intervento della stessa Joanna Ugniewska. Per quanto al momento la traduttrice si occupi di questioni che vanno al di là dei confini italiani e sia concentrata su nuove tematiche quali la memoria e l’emigrazione, Ugniewska è nota soprattutto per la sua vasta conoscenza delle opere di Giacomo Leopardi. È considerata tra i maggiori leopardisti d’Europa ed è apprezzata per la sua personale interpretazione de “L’infinito” e dello “Zibaldone”. La conferenza è stata un’occasione per promuovere i rapporti culturali tra Italia e Polonia in un ambito importante, come quello della lingua e della letteratura.