Fin dal momento del cambio di sistema, la Polonia vive un periodo di continua crescita economica, di sviluppo commerciale e anche sociale. L’entrata nell’Unione europea, avvenuta ormai oltre 10 anni fa, ha costituito un grande volano di sviluppo, il quale ha dotato il paese di nuove infrastrutture e di risorse finalizzate ad accrescere e specializzare il capitale umano. Un aspetto caratterizzante il sistema Polonia è la frequenza con cui vengono apportate modifiche al sistema legislativo e fiscale; tuttavia, il nuovo anno si presenta particolarmente interessante per la quantità e la portata delle novità legislative, le quali interesseranno diversi aspetti: a titolo esemplificativo, dalla tutela dei dati personali alle modalità di pagamento dei contributi previdenziali.
Lo scopo di questo articolo è quello di informare l’imprenditore già presente in Polonia, o il soggetto interessato ad entrare in questo paese, sui rischi derivanti dalla mancata applicazione delle nuove normative.
L’evoluzione della protezione dei dati personali: il regolamento comunitario non è tutto
A partire dal 25 di maggio 2018 entrerà in vigore il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (REPD). Tutti i soggetti esercenti un’attività imprenditoriale devono tenere conto di questa novità legislativa e non solo.
Il trattamento dei dati personali (dalla raccolta all’eliminazione) presenterà un livello di rischio particolarmente alto e risulterà necessario armonizzare le disposizioni relative alla loro protezione sia da parte degli amministratori che dei gestori (imprese).
Il nuovo regolamento prevede, tra l’altro, la possibilità che un organo di supervisione (Presidente della Sezione della Protezione dei Dati Personali) possa emettere sanzioni pecuniarie per un importo massimo di 20 milioni di euro (oppure del 4% del volume delle vendite generali di una determinata impresa). La possibilità di applicare sanzioni particolarmente alte, accanto a quella di poter procedere per il loro pagamento, ha costituito uno dei principali motivi per i quali le imprese si interessino particolarmente al tema della protezione dei dati personali.
Anche se il REPD regola la maggior parte delle questioni relative al trattamento dei dati, in Polonia si sta elaborando una nuova legge di protezione dei dati di carattere personale avente come obiettivo quello di specificare alcune disposizioni del REPD. Nel mese di marzo 2017, il Ministero della Digitalizzazione, responsabile per l’attuazione del regolamento in Polonia, ha pubblicato un primo disegno di legge sulla protezione dei dati personali. La nuova legge non sarà l’unico strumento giuridico avente come obiettivo l’assicurazione dell’applicazione adeguata del REPD nell’ordinamento giuridico in Polonia. Con l’entrata in vigore del REPD si riformerà un importante numero di leggi e altri atti legislativi che regolano il trattamento dei dati in settori come, per esempio, le istituzioni finanziarie o le telecomunicazioni. Inoltre, come annunciato dal Ministero della Digitalizzazione, i cosiddetti emendamenti settoriali avranno anche ad oggetto il Codice del Lavoro comprendendo, tra l’altro, le disposizioni relative alla protezione, all’interno delle imprese, dei dati biometrici dei lavoratori. Pertanto, è da sottolineare il fatto che, nell’evoluzione della protezione dei dati personali che è in corso, l’attuazione unicamente delle soluzioni del REDP può risultare insufficiente.
La nuova legge sulla trasparenza pubblica
Dal punto di vista dell’attività posta in essere da un imprenditore, le modifiche previste dalla nuova legge sulla trasparenza pubblica (che entrerà in vigore all’inizio dell’anno) danno una particolare importanza a:
- l’attuazione o, almeno, l’applicazione delle soluzioni interne anti-corruzione in base alle nuove esigenze, nonché la garanzia di un sistema di controllo che renda possibile la prova della loro reale applicazione ed efficacia;
- l’introduzione di un sistema di seminari regolari per i dipendenti e per i collaboratori il quale abbia ad oggetto le condizioni e le procedure anticorruzione;
- la verifica periodica del funzionamento delle soluzioni anticorruzione adottate nella prospettiva della loro efficacia, comprensiva dell’introduzione di un adeguato metodo di documentazione dell’applicazione delle predette soluzioni (adeguati processi di audit e di controllo) – nel caso di accuse della loro inefficacia o della loro natura fittizia (e.g. nomina di organi collegiali interni per l’applicazione, come comitati compliance/comitati);
- l’introduzione di un sistema interno effettivo di whisteblowing;
- l’introduzione di un sistema di verifica dei contraenti in termini di affidabilità e credibilità;
- la verifica dei contratti stipulati nonché dei modelli di contratto nella prospettiva della loro conformità alle nuove esigenze della regolazione (in particolare nell’introduzione di clausole anticorruzione);
- la definizione degli standard appropriati per la comunicazione interna ed esterna;
- la predisposizione dell’organizzazione e della formazione dei dipendenti nel caso di controllo dell’Ufficio Centrale Anticorruzione (CBA) attraverso ad esempio delle simulazioni.
La violazione degli obblighi di introduzione e applicazione di procedure interne anticorruzione comporta il rischio di controlli da parte dell’Ufficio Centrale Anticorruzione e l’applicazione di sanzioni pecuniarie fino a 10 milioni di zloty (circa 2,5 milioni di euro) nonché il divieto quinquennale di partecipare a bandi pubblici. Il pericolo di controlli e di sanzioni previsti dalla nuova legge, inoltre, costituisce anche un rischio per la reputazione e il buon nome dell’imprenditore.
Modifiche nel diritto tributario
Diverse modifiche interesseranno anche la disciplina dell’IVA: verrà introdotta una procedura uniforme (File di Controllo Uniforme o FCU) per i microimprenditori, si procederà con l’applicazione del metodo Split payment dell’imposta sul valore aggiunto con la relativa tenuta del registro generale delle fatture al fine di garantire la liquidità dell’azienda.
I soggetti a IVA che tengono la loro contabilità con il supporto di dispositivi elettronici e di software (oltre 1,6 milioni di soggetti nel paese) saranno obbligati a tenere il registro elettronico in base al FCU ed adempiere agli obblighi derivanti con cadenza mensile.
Per quanto riguarda l’introduzione dello Split payment, verrà modificato l’art. 108a comma 1 della legge sull’Imposta sul Valore Aggiunto dividendo così il pagamento: l’imposta a titolo di IVA verrà versata, in tutto o in parte, su un numero di conto dedicato solamente per il pagamento IVA, la rimanente quota (in tutto o in parte), verrà invece destinata in un conto dedicato (conto di cooperativa o cassa di risparmio e credito) o sarà soggetta ad altro regime. Il pagamento soggetto allo split payment, sarà effettuato utilizzando dei messaggi che verranno formulati direttamente o dal conto di cooperativa o dalla cassa di risparmio e credito.
Le nuove zone economiche speciali
L’anno 2026 vedrà la conclusione del sistema di aiuti pubblici che ha caratterizzato le 14 zone economiche speciali in Polonia. In breve, l’aiuto pubblico consisteva nell’esonerare gli investimenti in queste particolari zone dal pagamento dell’imposta sul reddito delle società. La peculiarità dell’attuale sistema è quella di limitare il regime degli aiuti pubblici a determinate aree del paese (generalmente le più depresse o quelle a maggiore vocazione imprenditoriale). In questi mesi si sta formulando una nuova concezione di aiuti pubblici che verrà formalizzata nella nuova legge sulle zone economiche speciali che, secondo la concezione del Ministero dello Sviluppo, avranno la particolarità di non essere più legate a determinate confini geografici. Ciò significherà che l’aiuto pubblico sarà garantito in tutto il territorio nazionale, a seconda del tipo di investimento e della sua portata.
Unico conto ZUS (ente previdenziale polacco)
Di carattere meramente tecnico, ma non per questo meno importante, è la modifica introdotta a partire dal 1 di gennaio di quest’anno per cui ogni imprenditore ha un proprio numero di conto individuale per il versamento dei contributi previdenziali. Tutti i contributi (sociali, sanitari, fondo del lavoro, fondo di garanzia e di pensione) saranno quindi pagati non più al conto unico ZUS (ente di previdenza nazionale polacco), ma al conto ZUS individuale.
Aumento dello stipendio minimo
Infine, lo stipendio minimo previsto per il 2018 è di 2.100 PLN (circa 500 euro), rispetto al 2017 si è visto un aumento di 100 PLN (circa 25 euro). La tariffa oraria minima è di 13,70 PLN (circa 3.30 euro), aumentata di 0,70 PLN rispetto al 2017.
Ovviamente la presente informativa è finalizzata a dare un quadro sinottico e sintetico delle maggiori novità che interesseranno la Polonia nel 2018, per maggiori informazioni o richiesta di ulteriori chiarimenti, restiamo a completa disposizione.
Contatto:
Alfio Mancani
Avvocato – Italian Desk
M: +48 504 230 461