Polonia k.o. ma agli ottavi con un mezzo miracolo: domenica c’è la Francia

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I biancorossi cadono con l’Argentina ma ottengono il secondo posto, con un ringraziamento a Szczęsny, Messico e Arabia Saudita

Se non ci fosse stato Wojcech Szczęsny a difendere i pali della Polonia, senza mezzi termini mi sento di dire che questa squadra avrebbe terminato il girone con zero punti in tre partite. Invece siamo qui a festeggiare un clamoroso passaggio agli ottavi di finale, e ben venga! Si può godere, legittimo, si deve! Domenica appuntamento alle 16 con la Francia campione del mondo in carica per gli ottavi di finale. Ma la situazione vissuta per accaparrarsi questo traguardo è stata abbastanza paradossale. Precisazione: come tanti altri, potrei essere davvero il primo a commentare alla stregua del leggendario Martellone di Boris, con un bel “esti …??” Ma andiamo oltre questa facile tentazione e vediamo le cose con un minimo di oggettività. La gara con l’Argentina è stata peggio di quanto mi aspettassi, sebbene fossi pronto a vivere una prospettiva del genere: troppa comodità per i biancorossi, consapevoli di poter permettersi di fallire il proprio match e di augurarsi che il Messico non dilagasse contro l’Arabia Saudita, o che questi ultimi non si inventassero un’altra leggendaria prestazione. In questa maniera la Polonia si sarebbe accontentata del suo secondo posto (buttiamolo via …). Il ragazzone della Juve in porta si dimostra ancora una volta, a mani basse, alte e a mezza altezza, il miglior portiere di questo Qatar 2022, stoppando il rigore, totalmente regalato, a uno dei (UNO dei) migliori giocatori al mondo. Nella ripresa ovviamente il muro crolla, e la troppo rinunciataria truppa di Michniewicz (gestione della gara e dei cambi altamente opinabili) ne prende due, che potrebbero essere anche più, ma alla fine due restano grazie al cielo. Anche il Messico nella ripresa della sua gara va sul 2-0, mai oltre nonostante un totale dominio, e a una certa ci ritroviamo a ridosso del fischio finale di quel match (Polonia-Argentina era già finita) con una situazione surreale: centroamericani e polacchi si vedono perfettamente bilanciati per punti, differenza reti e gol siglati. A passare sarebbero i nostri, per minori cartellini gialli incassati. Un po’ imbarazzante a mio modo di vedere, e zero retoriche sul discorso fair play. Già il Senegal pagò dazio quattro anni fa per questo criterio. Per dare più senso logico e dignità e spostare l’ago della bilancia della differenza reti pro Polonia, Al Dawsari a un soffio dal termine riduce le distanze per l’Arabia Saudita. Lui, l’uomo ipnotizzato da Tek prima di Messi. Se servisse ora ipnotizzare anche Griezmann, Mbappè o chi altri ben venga. Serve però soprattutto giocare a calcio, bene o male, ma provarci quantomeno, bisogna calciare in porta per segnare (che saggezza … eppure è la legge del pallone) ma di sicuro la mente dei polacchi domenica sarà più libera, senza questa paura. Non c’è davvero niente da perdere, e la storia è sempre dietro l’angolo.