Marketing turistico o scozzesi furbacchioni?

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Non tentero’ certamente di dare delle definizioni di tipo didattico ma mi limitero’ a raccontarvi le mie esperienze di viaggio lasciando a voi le conclusioni.
Una cosa e’ certa: io e la mia compagna nello scegliere le destinazioni delle vacanze, ci facciamo molto influenzare dai film visti nelle sale dei cinema.
Quest’anno, nella fattispecie, i  due film che hanno determinato la scelta finale sono stati Angel’s share e Skyfall. Il primo ha un titolo che incuriosisce visto che la traduzione letterale sarebbe (la parte che spetta all’Angelo); ebbene vedendo il film, ve lo consiglio, si capisce che detta parte viene definita come quella porzione di whisky nel barile che evapora con il passare degli anni. La commedia inglese narra di come la bevanda alcolica scozzese, sia divenuta oggetto di interesse di collezzionisti che in alcuni casi rari sono disposti a sborsare quote impressionanti per aggiudicarsi alcune pregiate qualita’ rare.
Il secondo film con la magistrale colonna sonora di Adele, e’ appunto la fortunata saga di James Bond l’agente segreto che iin questa occasione si rifuggia , scappando dall’ ennnesimo ” cattivo” nella sua casa dell’ infanzia nei pressi delle montagne di Glencoe , appunto in Scozia.
Chi  ha gia’ letto i miei articoli sapra’ che il mio destriero romantico dei tempi moderni e’ proprio la mia moto,  con la quale cavalco l’onda delle mie avventure e ne assaporo ogni chilometro.
Consultando le cartine per la preparazione, mi rendo subito conto che si tratta di un viaggio lungo e impegnativo quello di raggiungere da Varsavia le Highlands scozzesi  con passeggero, bagagli e la quasi certezza di beccarsi delle pioggie costanti in quei climi del nord.
In questa fase di crisi del giornalismo freelance, cerco anche di trovare amici residenti lungo il tragitto per poter alleviare gli esborsi economici da fare  per un viaggio da „turista fai da te” ( sicuramente molto piu’ oneroso di un all inclusive per l’ Egitto).
Prima tappa Varsavia -Hannover
850 km di noiosa autostrada ci separano dall’ incontro con Beata, una cara amica della mia compagna che , non solo ci ospita, ma ci scarrozza anche igiro per la citta’. Hannover di sera e’ piena di vita e, durante l’estate, lungo il lago si radunano migliaia di giovani a bere qualcosa di fresco e cercare l’anima gemella. La citta’ si presenta ordinata, e nonostante i pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale,  ha preservato il suo maestoso municipio con una vista panoramica straordinaria. Quello che salta subito all’occhio, sono i prezzi relativamente calmierati e non esosi dei bar e dei ristoranti, segnale di una Germania che ha saputo reagire alla crisi di questi ultimi anni.
Tappa successiva in Belgio, dove ho solo il tempo di mostrare ad Anna la cittadina di Bruges ( da non perdere). L’eleganza fiamminga e queste piazze sontuose vicino ai canali sono un vero patrimonio dell’ Unesco.
La prima sorpresina  me la fanno gli amici dell’eurotunnel chiedendomi 110 euro per attraversare col treno il tunnel  della manica. Ma come? Su internet c’era scritto 24 euro!! Vabbe’… Facciamo tesoro per il futuro delle esperienze negative.
L’arrivo a Londra , tra la guida a sinistra, il caos e il gps che non si orienta bene, mi fa prendere la decisione il giorno dopo di lasciare la moto e visitare Londra con tutti i mezzi pubblici possibili. Iniziamo con la metro, navighiamo sul Tamigi sotto il big ben, osserviamo dalla funivia i docks camminiamo  lungo le strade di Soho sino alla meta  agognata: lobsters and burgers e’ una catena di ristoranti che vendono solo astice e hamburghers di qualita’ sopraffina. L’ attesa per avere un tavolo puo’ arrivare fino a 2 ore e il cameriere siciliano mi confessa che il locale vende oltre 600 astici al di!
Londra – Glasgow e il diluvio universale
La buona stella che ci aveva preservato dalla nuvoletta di Fantozzi, ci abbandona ai confini tra Inghilterra e Scozia; una pioggia sempre piu’ insistente e un freddo pungente ci colpiscono a 200km da Glasgow. Gli stivali di entrambi sono zuppi d’acqua al loro interno. Inizio a presagire possibili febbroni che potrebbero pregiudicare il resto del viaggio. Ci fermiamo in un area di servizio infreddoliti e un po’ annichiliti dalla pericolosa quantita’ d’acqua che nonostante tutto scivola via dalle mie ottime gomme Metzeler tourrance.
Anna alza timidamente il dito e mi indica un cartello equivalente all’oasi per il viandante del Sahara….. HOTEL !
Seconda lezione del turista fai da te. L’albergo e’ gia prenotato a Glasgow quindi perdiamo i soldi di quella prenotazione ma nel complesso salviamo la pellaccia. Quella stanza dell’albergo mi sembrava un paradiso! Accendiamo il riscaldamento, ( si avete capito bene) e mettiamo ad asciugare i nostri panni fradici. Una cenetta fantastica con personale di sala e di cucina polacco rimette il nostro humor e lo spirito di squadra i livelli appropriati.
Oban, una cittadina sul mare nelle higlands occidentali , e’ la meta che raggiungiamo senza eccessivi patemi d’animo.
I prezzi sono davvero da alta stagione. Non si trova nulla sotto i 500 zloty e con quella cifra ci i deve accontentare di alberghi modesti e fatiscenti a volte con colazione e wi fi extra. Il paesino e’ tutto raccolto intorno al mare con degli scorci di paesaggi mozzafiato conditi dai versi dei gabbiani, un vero paradiso. La fabbrichetta dell’ omonimo whisky sara’ meta della nostra visita ma rimane memorabile la scorpacciata di granchio gigante, ostriche e salmone sul molo all’ aperto. Personale polacco anche qui che ci accoglie con affetto  e soprattutto per la prima volta non ci da il solito salasso di conto.
Cerco di. Frenare la mia compagna che vorrebbe saccheggiare i negozi di souvenirs  per acquistare tweed, whisky, maglioni di lana shetland e quant’altro. Le faccio presente che viaggiamo con una moto e non un tir e questo salva anche la mia povera carta di credito gia’ assottigliata.
In quei giorni divento un vero inglese , nel senso che guardo con molta attenzione le previsioni metereologiche , e la mattina appena sveglio, subito andavo alla finestra e rivolgevo uno sguardo al cielo sperando nella clemenza di Giove pluvio.
Nel tratto Oban-Glencoe-Edimburgo metto in azione le mie due camerine on board . I paesaggi che mi si presentano al cospetto meritano tutti i chilometri sinora percorsi. Queste montagne verdissime, cariche di storia, di battaglie. Fendiamo con i nostri caschi un’aria frizzante e pulitissima. Di tanto itanto ci si  presentano laghi con acqua azzurra  .  Non moltissimi i motociclisti incontrati ma scopriamo che si salutano con un cenno del capo a differenza del saluto tradizionale con mano o piede.
Arrivati ad Edimburgo, nonostante il salasso dell’albergo, ci troviamo una citta’ dove si respira il fermento culturale ( date un ’ occhiata sul web a 2 manifestazioni come esempio : fringe e tatoo  ) . Personalmente percepisco dei lievi attacchi di agorafobia a camminare tra questi sciami di turisti , molti dei quali italiani ma  quello che salta subito agli occhi e’ l’ organizzazione dei polacchi ; oltre ad avere una catena di negozi con prodotti loro , hanno anche uffici che si occupano del collocamento, della contabilita’  e dei traslochi dei cittadini polacchi. Complimenti!
E’ gia’ giunto il momento di ritornare a Varsavia. Non me la sento di fare tutto il percorso via strada; opto quindi per una soluzione traghetto da Newcastle sino ad Amsterdam per la „modica” cifra di 450 euro!!
Partito da Edimburgo con il serbatoio della mia honda semivuoto, mi avvio a sud verso Newcastle su una strada che costeggia. Il mare. Dopo aver percorso oltre 40 km in riserva, inizio a chiedermi se questi signori  fanno benzina o vanno a spinta. Rimanere a secco sarebbe gravissimo e rischierebbe di farmi perdere tempo con carro attrezzi e altro e perdere il traghetto. Sudo freddo, vado a 60km orari in 5ta marcia e al brimo bivio mi infilo in una strada di campagna disperato e molto adirato. Arrivo ad una casetta isolata con una macchina parcheggiata. Mi fermi suono il campanello ( era proprio un campanello vecchia maniera) non risponde nessuno. La porta e’ aperta e abbozzo un :- anybody there? Dopo un po’ si presenta un omone. Gli offro 10 sterline per portarmi alla stazione di servizio piu’ vicina. Accetta , e mi salva le penne.  Col pieno nel serbatoio scopro che non ce l’avrei fattabmai e poi mai . Una grave nota di demerito alle strade scozzesi per assenza di segnalazioni in merito, oltre 100 km senza uno straccio di benzinaio.
Il resto del ritorno e’ ordinaria amministrazione.
La cosa che mi preoccupa e’ il fatto che il giorno dopo l’ arrivo a Varsavia , ho iniziato a pensare al prossimo viaggio che spero’ sara’ : Georgia e Armenia  per arrivare al monte Ararat.
….se Dio vuole.}