Il Salone Internazionale del Mobile che si tiene presso la Fiera di Milano rappresenta una realtà affermata nel settore degli arredi ed è il punto di riferimento a livello mondiale del settore casa-arredo oltrechè strumento dell’industria che trova in esso uno straordinario veicolo di promozione.
Una fiera nata nel 1961 con l’intento di promuovere le esportazioni italiane di mobili e complementi, obiettivo pienamente centrato poichè ha diffuso e continua a diffondere nel mondo la qualità del mobile italiano, è infatti straniera più della metà dei suoi visitatori.
Nel 1965 per la prima volta vengono raggruppate le aziende leader del settore arredo in uno spazio espositivo uniforme per offerta commerciale. Il 1965 è anche l’anno in cui gli espositori cominciano a porre grande attenzione agli allestimenti, caratteristica che contraddistinguerà sempre il Salone rispetto alle altre manifestazioni; sempre il 1965 è l’anno del primo evento collaterale e l’anno in cui Domus gli dedicò il primo articolo. Divenuto internazionale dal 1967, il Salone del Mobile è capace ancora oggi di così tanta risonanza da non aver eguali al mondo, in nessun settore. L’edizione 2011 ha visto la presenza di 282.483 visitatori di cui 177.964 esteri da 154 paesi a cui si aggiungono i 32.870 visitatori di pubblico domenicale e i 5.967 operatori della comunicazione.
Il Salone Internazionale del mobile si inserisce all’interno di una rassegna di eventi, che comprende tra gli altri, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, oltre ad appuntamenti a cadenza biennale come il Salone Internazionale del Bagno ed Eurocucina negli anni pari, Euroluce e SaloneUfficio negli anni dispari. Con un appuntamento ormai consolidato e di vastissimo richiamo per tutti gli operatori del settore, la manifestazione ha raggiunto dimensioni ed importanza crescente, andandosi a ritagliare un ruolo privilegiato che va oltre la semplice realtà fieristica. Il Salone Internazionale del Mobile è oggi momento di incontro e confronto non solo per i produttori di mobili, ma anche per designer, trend-setter ed architetti che desiderano restare aggiornati sulle ultime tendenze all’interno di un contesto estremamente ricco di spunti ed idee innovative.
L’estesa superficie espositiva, la varietà di prodotti offerti, gli standard di eccellenza raggiunti, hanno consentito al Salone del Mobile di Milano di richiamare un pubblico di addetti ai lavori di circa 300.000 presenze, tra visitatori italiani ed esteri. Il Salone del Mobile di Milano, rivolto al solo pubblico di operatori del settore, aprirà le porte al pubblico generico l’ultimo giorno di esposizione.
Il settore mobiliero costituisce uno dei comparti più importanti del settore manifatturiero italiano, per una serie di ragioni: in primo luogo le imprese italiane si trovano ad operare in un mercato interno particolarmente dinamico: gli acquisti di mobili incidono per oltre il 2% sul totale dei consumi privati, una percentuale che all’interno dell’Unione Europea raggiunge valori analoghi solo in Germania, mentre in Francia e nel Regno Unito è di poco superiore all’1%. Secondariamente, l’Italia è il maggiore esportatore europeo di mobili, sia in termini relativi ? le esportazioni incidono per oltre la metà della produzione nazionale ? che assoluti. Infine, il settore del mobile presenta in Italia una struttura produttiva peculiare, almeno se confrontata con i maggiori concorrenti e con la Germania in particolare. L’industria italiana del mobile è oggi al quarto posto nel mondo per valore della produzione, dopo Stati Uniti, Giappone e Germania. La capacità produttiva dell’industria mobiliera italiana è circa uguale a quella tedesca come quantità prodotte, pur se risulta inferiore in valore in quanto i prezzi medi italiani sono inferiori a quelli tedeschi.
Il mobile italiano inizia ad affacciarsi sui mercati esteri a partire dagli anni sessanta, in coincidenza con l’avvio delle grandi fiere internazionali (per prima Colonia, in Germania, nel 1960, a cui l’anno successivo si aggiunse il Salone del Mobile di Milano). L’impatto con il mercato internazionale produsse vivaci reazioni.
In un tempo relativamente breve (una sola generazione industriale) l’industria italiana del mobile ha compiuto il salto dall’artigianato ad un’industria leader nel mondo.
In conclusione, i punti che spiegano la leadership italiana nel settore mobiliero sono:
- qualità del prodotto (fatta soprattutto di buone prestazioni in termini di design, contenuto di moda, finiture ed innovazione di prodotto);
- livello di servizio (vasta gamma di prodotti offerti, capacità di adattare e personalizzare le varie produzioni alle esigenze dei consumatori dei singoli mercati, estrema flessibilità nel dimensionamento delle forniture, rapidità delle consegne);
- rapporto prezzo/qualità estremamente competitivo, grazie soprattutto alle economie di distretto (specializzazione, decentramento, competizione fra fattori produttivi ed imprese), alla flessibilità della forza lavoro e a investimenti in macchinari avanzati.
Per una volta, dei cinesi dobbiamo solo temere la loro abilità nel copiare.