Pino Daniele, il celebre bluesman napoletano, è morto all’età di 59 anni a causa di un infarto la sera del 4 gennaio ma la sua grande musica vivrà per sempre. Il cantautore e chitarrista è stato uno degli ultimi grandi innovatori della musica leggera italiana, grazie alla sua originale formula che lo ha portato ad unire in modo straordinario la tradizione della canzone partenopea al blues, al jazz ed al rock. Daniele sarà ricordato per il valore innovativo della sua musica ma anche per l’alto valore dei suoi testi in dialetto napoletano con cui ha raccontato la sua città in modo realistico e poetico al tempo stesso. Fra le sue canzoni: classici come “Napule è”, “’Na tazzulella ‘e cafè”, “Terra mia”, “Je so’ pazzo”, “Quanno chiove”, “A me me piace ‘o blues”, “Yes I know my way”, “Tutta n’ata storia” e “Quando”. La sua voce acuta, capace di volteggiare con naturalezza fra melodie complesse e la sua interessante vena di chitarrista hanno fatto di lui uno dei pochi artisti italiani in grado di collaborare con le star della musica internazionale. Pino Daniele ha avuto modo di suonare con autentiche leggende del jazz, come Wayne Shorter, Alphonso Johnson, Chick Corea, Steve Gadd, Pat Metheny, Al Di Meola, Gato Barbieri, Ralph Towner, Steps Ahead e Yellow Jackets. Il 24 giugno 2011 a Cava de’ Tirreni, inoltre, è stato protagonista di uno straordinario concerto in coppia con il suo idolo di sempre, uno dei più importanti chitarristi blues e rock della storia: Eric Clapton. Numerose le collaborazioni dell’artista partenopeo con i grandi della musica italiana, come Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Ron, Fiorella Mannoia, Claudio Baglioni e Mia Martini. Daniele, inoltre, ha avuto modo di suonare anche con autentici pilastri della canzone napoletana tradizionale, come Roberto Murolo. Pino Daniele ha anche costituito una coppia artistica tutta partenopea con il grande Massimo Troisi, scomparso prematuramente nel 1994, per il quale ha scritto delle grandi colonne sonore. In particolare per il film “Pensavo fosse amore…. invece, era un calesse”, il cantautore ha scritto una delle sue canzoni d’amore più belle e delicate: “Quando”.
Pino Daniele è nato a Napoli il 19 marzo 1955, primo di sei figli di una famiglia povera. Il padre era un lavoratore del porto del capoluogo campano. Dopo aver lavorato in sala d’incisione e in tour per altri artisti (Jenny Sorrenti, Gianni Nazzaro e Bobby Solo), nel 1976 diventa il bassista dei Napoli Centrale, guidati dal sassofonista James Senese. Si tratta di una delle prime formazioni che mischia il jazz ed il rock, sulle scia dei grandi gruppi statunitensi come i Weather Report, con la tradizione napoletana. Nel 1977, Pino Daniele pubblica il suo primo grande album “Terra mia”, contenente forse la sua più bella canzone “Napule è”, affresco al contempo duro e poetico della sua città. Nel disco ci sono già tutti gli elementi della musicalità dell’artista che è riuscito a mettere insieme con grande armonia il linguaggio della musica napoletana tradizionale con quello del blues e del jazz. Questo mix per nulla scontato porterà i suoi esiti più importanti nei lavori successivi: “Pino Daniele” (1979), “Nero a metà” (1980), “Vai mò” (1981) e “Bella ‘mbriana” (1982), un’epoca in cui il cantautore si caratterizza per i suoi fantastici tour, in cui dimostra di essere un grande musicista dal vivo capace di reinventare sempre i suoi pezzi attraverso l’improvvisazione e la scrittura di nuovi arrangiamenti. Accanto a lui suonano i più interessanti strumentisti dell’epoca tra cui Tullio De Piscopo (batteria), Tony Esposito (percussioni), Karl Potter (bongos), Joe Amoruso (tastiere), Rino Zurzolo (basso e contrabbasso) e James Senese (sax). Alla registrazione di “Bella ‘mbriana” ha partecipato anche il sassofonista Wayne Shorter, uno dei musicisti della svolta elettrica di Miles Davis e co-leader dei Weather Report insieme a Joe Zavinul. Nello stesso disco c’era anche il bassista dei Weather Report Alphonso Johnson che ha anche seguito in tour il cantante napoletano. Dopo questi anni decisivi per la sua carriera Pino Daniele ha continuato ad incidere ottimi dischi e a fare concerti importanti tra cui con Pat Metheny. Merita di essere citata anche una sua tournée con Francesco De Gregori, Ron e Fiorella Mannoia, testimoniata da un interessante disco dal vivo. Il bluesman partenopeo ora non è più con noi ma la sua musica passerà alla storia, grazie alla meravigliosa eredità musicale che ci ha lasciato.