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Polonia, 2014-2020: 2mld di euro per le imprese

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Nell’attesa del nuovo Programma dell’UE per la Politica di Coesione, il Governo polacco prevede negli anni 2014-2020 la continuazione degli interventi finanziari con il contributo dell’UE di 2 miliardi di Euro a supporto di 5 Voivodati (Regioni) dell’est della Polonia, caratterizzati da un basso livello di sviluppo ed in particolare di Lublino, della Podlachia, della Precarpatia, della Santacroce e della Varmia-Masuria.

Il Programma attraverso cinque Assi Prioritarie sarà focalizzato sullo sviluppo della competitività imprenditoriale e sull’ammodernamento delle infrastrutture di trasporto della Macroregione Est della Polonia.

Le imprese della Polonia dell’Est potranno beneficiare 485 milioni di Euro (Asse Innovazione dell’Est della Polonia) per attività imprenditoriale nella R&S e per l’implementazione dell’innovazione ed altri 344 milioni di Euro per la creazione di nuove imprese, internazionalizzazione e collaborazione nell’ambito dei cluster (Asse Polonia dell’Est Imprenditoriale).

Il Programma stanzierà, inoltre, 843 milioni di Euro per le Moderne Infrastrutture di Trasporto, quali la costruzione ed ammodernamento delle reti stradali, l’avviamento dei sistemi di telematica e l’acquisto dei mezzi di trasporto pubblico e 298 milioni di Euro per le Infrastrutture ferroviarie interregionali, comprese come ammodernamento delle linee ferroviarie e gestione telematica.

Per le attività di supporto dell’implementazione, gestione e monitoraggio del Programma saranno, infine, stanziati 30 milioni di Euro (Assistenza Tecnica). (ICE VARSAVIA)

Warsaw Lights & Music

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Ewa Solonia

Chi ama la musica, l’arte e il ballo legga attentamente. Notte eccezionale organizzata questo mese dal club Znajomi Znajomych (Amici degli Amici) a Varsavia per gli amanti dei ritmi “intelligenti” uniti ad attrazioni artistiche. Il 12 ottobre Couscouskuskus organizzerà qui l’unico festival europeo notti Lights & Music. Questo festival si svolge ciclicamente a Tokio. Si propone di presentare musicisti e mercati di artigianato. Tra i musicisti polacchi saranno presenti Piotr Bejnar, Lutto Lento, Nut Cane, Filip Lech, RRRKRTA, MKO, QBS i Richard Hade. La lista per gli espositori è ancoranota, ma sicuramente si potrà trovare qualcosa di carino da comprare. Le stelle della serata saranno certamente il leggendario Yabe e DJ Quietstorm – direttamente dal “Light& Music” giapponese.

 Warsaw Lights & Music

Tadashi Yabe i DJ Quietstorm:

12.10.2013 Znajomi Znajomych,

ul. Wilcza 58A, Warszawa

g 20:00, ingresso libero

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Borse dell’Europa dell’Est contrastate, lievi rialzi per Varsavia e Praga

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Le borse dell’Europa dell’Est hanno chiuso contrastate.

L’indice RTS a Mosca ha perso l’1,1% a 1.421,94 punti. I volumi di scambio sono stati anche oggi al di sopra della media. Gli investitori temono che lo “shutdown” negli USA possa avere un impatto negativo sull’economia globale. Tra i titoli del listino russo Sberbank (RU0009029540) ha perso lo 0,8%.

Tra gli altri principali indici dell’Europa orientale il BUX aBudapest ha perso lo 0,9%. Il WIG a Varsavia ha guadagnato lo 0,1% e il PX a Praga lo 0,2%. (fonte: Borsainside)

Programma ottobre IIC Cracovia

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Programma di ottobre dell’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, la parola d’introduzione del direttore, Angelo Piero Cappello.

OTTOBRE 2013
XIII Settimana della lingua e della cultura italiana nel mondo.
Ricerca, scoperta e innovazione: l’Italia dei saperi

Cari amici,

nel mese di ottobre si svolge, ormai per tradizione, la Settimana della lingua e della cultura italiana nel mondo: un contenitore di iniziative su lingua e cultura che, in questa sua XIII edizione, contempla eventi nei diversi campi del ‘sapere’ in cui l’Italia orgogliosamente eccelle: il sapere musicale, quello scientifico e tecnologico, l’artistico, il sapere linguistico e quant’altro di ‘eccellente’ attenga alla cultura e all’identità culturale d’Italia. Due gli appuntamenti di punta: il 16 ottobre 2013, la mostra di Giorgio De Chirico, con i suoi bozzetti dannunziani del 1934 mai usciti prima dall’Italia; ed il 18 ottobre 2013, il concerto verdiano de I Cameristi della Scala di Milano presso la Filarmonica Nazionale di Cracovia. Due appuntamenti che esprimono eccellenze di “saperi” diversi, quello dell’arte e quello della musica, entrambi comune espressione della grande tradizione d’arte italiana. Diversi, poi, i luoghi dove si terranno le manifestazioni: da Cracovia a Wroc?aw, da Rybna a Ole?nica a Bielsko Bia?a.

Angelo Piero Cappello
Angelo Piero Cappello

A Cracovia, inoltre, la Settimana della lingua italiana coincide con il 40o anniversario di attività di studi italianistici dell’Università Jagellonica, che tanti sforzi ha destinato all’approfondimento, allo studio, alla promozione della lingua e della cultura italiane in Polonia. Per questo motivo, fra gli eventi della “Settimana” includiamo qui il convegno su “L’Italia e la cultura europea”, organizzato dalla Cattedra di italianistica in collaborazione con questo Istituto. Siamo lieti, poi, di lasciare che le nostre iniziative coincidano durante la “Settimana”  con tutti quegli eventi che la collegano alle manifestazioni più importanti dell’autunno di Cracovia, come il Conrad Festival, a cui partecipa per l’Italia Claudio Magris, o la Fiera del Libro, dove si terrà la presentazione al pubblico del secondo volume della collana “I quaderni di Grodzka” che, per l’occasione, conterrà l’edizione di una selezione in versione bilingue delle poesie di Giuseppe Ungaretti.
Anche la rassegna cinematografica dell’IIC, per questo mese, sarà dedicata al sapere scientifico raccontato attraverso l’occhio fantastico della macchina da presa…
Sono convinto che ognuno avrà modo di trovare, in questo ampio ventaglio di proposte, il proprio motivo di interesse e l’occasione per scoprire qualcosa di più sui ‘saperi’ espressi dal “Bel Paese” di ieri, di oggi e del futuro.

Angelo Piero Cappello

 

A questo link il calendario completo: http://www.iiccracovia.esteri.it/IIC_Cracovia/Menu/Gli_Eventi/Calendario/

Polacchi in vacanza: mete esotiche o riscoperta del proprio paese?

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Piena estate, bel tempo, tutti sognano le vacanze. Ma i polacchi, dove e come preferiscono riposare? Quanto è cambiato il turismo in Polonia ultimamente? Quali sono i posti che vale la pena visitare? Andiamo a vedere!

Secondo i dati più aggiornati (Mondial Assistance) quest’anno 16 milioni di polacchi progettano un viaggio per le vacanze, tra questi quasi 6 milioni andranno all’estero. Le agenzie di viaggio offrono destinazioni sempre più interessanti, tentando i clienti con prezzi accattivanti e attrazioni.

Anche se le mete scelte, sono spesso Croazia, Spagna, Italia, Grecia e Turchia, rapidamente cresce il numero dei viaggi in luoghi esotici e lontani come Thailandia, Indonesia o Cina. Inoltre, non è difficile osservare il nuovo trend di riposo. Sempre più persone sostituiscono lo sdraiarsi con le braccia sotto la testa con un riposo attivo. Lo sport della vela, la subacquea, le escursioni in montagna, le gite in bicletta, sono solo alcuni dei modi più amati di passare il tempo libero durante le vacanze. Grazie ai tantissimi festival estivi, pian piano anche il turismo culturale guadagna popolarità: ogni anno molte città per i festival di musica, di film ed arte si riempiono di turisti.

Interessante la crescita del  numero dei polacchi che organizzano viaggi da soli, senza l’ausilio di una agenzia di viaggio. Perché? Le frontiere aperte, la conoscenza delle lingue, i voli low cost e prima di tutto l’uso di internet, che si rivela  un ottima fonte d’informazione: tutto questo consente di organizzare le nostre vacanze, abbastanza velocemente e in modo adeguato alle esigenze e alle caratteristiche personali. Coloro che non scelgono l’estero come metà delle loro vacanze scelgono mete più adatte per loro tra le tante attrazioni turistiche in Polonia.

Per fortuna non mancano certo in Polonia luoghi adatti alle vacanze, anche se spesso sono poco conosciuti, perché non sono presentati nelle guide più popolari, mete lontane dalle spiagge affollate e dalle masse degli escursionisti, itinerari turistici dove si può facilmente unire il riposo, la visita dei monumenti storici e l’attività sportiva. Ecco alcune interessanti proposte di destinazioni polacche:

Gi?e

Il villagio in provincia warmi?sko-mazurskie è situato in un paesaggio pittoresco, vicino a dei bellissimi laghi trasparenti. Un posto ideale per gli appassionati degli sport acquatici, per andare pescare, e soprattutto per coloro che desiderano godere della natura. Grazie alla nuova pista d’atterraggio, Gi?e è anche una ottima base per chi ha un ultraleggero (peso massimo 6000kg).

Palzzo di Krzy?topór a Ujazd e Coplesso Turistico a Ba?tów

Le rovine del palazzo (per sbaglio chiamato castello) svelano una struttura straordinaria: costituito da 365 finestre (i giorni dell’anno), 52 camere (il numero delle settimane), 12 enormi saloni (il numero dei mesi) e 4 torri (il numero delle stagioni).  Il palazzo Krzy?topór si trova solo a 50 km da Ba?tów, luogo pieno di attrazioni per tutta la famiglia con il parco dei dinosauri, il mini zoo, il parco giochi, la traversata con le zattere e tanti altri divertimenti che sicuramente garantiscono emozioni.

Le miniere della Slesia

Un posto diverso da tutti gli altri. La miniera “Guido” a Zabrze è situata in due profondità: 170 e 320 metri. Ci sono molte esposizioni e la sala di proiezione dov’è possibile vedere un filmato di come un tempo lavoravano le persone e i cavalli durante l’estrazione di carbone;  nello stesso tempo si può fare una gita sotterranea che difficilmente si dimenticherà.

Invece l’itinerario di Zabytkowa Kopalnia Srebra a Tarnowskie Góry (Miniera Storica d’Argento) in parte si percorre in barchetta.

Orla Per?

Questa è una proposta destinata solo ai turisti esperti. L’iterinario escursionistico in alta montagna, è uno dei più difficili non solo in Polonia ma in tutta Europa, ed è situato nel cuore dei Monti Tatra.

Il percorso che si snoda tra rupi e crepacci esige una buona preparazione e forma fisica. Però il mistero e la bellezza di Orla Per? vale ogni sforzo.} else {

Le lingue nell’educazione moderna

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Weronika Boczar

Dal momento dell’adesione della Polonia all’Unione Europea, nel sistema scolastico polacco  è stata osservata l’inedita tendenza di insegnare l’inglese ai bambini sin dall’asilo nido, assieme magari ad altre lingue di importanza secondaria come lo spagnolo o l’italiano. Si può dire che da qualche anno le lingue straniere fanno parte integrante dei programmi d’insegnamento degli asili nido polacchi e sono diventate così importanti che i genitori scelgono l’asilo nido per il loro bambino basandosi sull’insegnamento della lingua previsto dalla struttura educativa. Bisogna quindi soffermarsi a riflettere sulle ragioni secondo cui imparare una lingua straniera nella prima infanzia sia considerato un metodo estremamente efficace.

Cosa dicono gli scienziati?

Negli ultimi anni vari eccellenti otorinolaringoiatri, neurologi, logopedisti e filologi hanno scritto moltissimi testi scientifici relativi ai vantaggi dell’insegnamento delle lingue straniere ai bambini in tenera età. Loro sostengono che l’orecchio di un bambino nella sua fase di sviluppo iniziale sia sensibile e vulnerabile a tutte le lunghezze d’onda, mentre invece raggiunti i 12-13 anni sia solo predisposto naturalmente a riconoscere la lunghezza d’onda dei suoni caratteristici della propria lingua madre. Anche gli scienziati che si occupano di psicologia dello sviluppo sono favorevoli all’insegnamento delle lingue straniere ai bambini. Come motivazione forniscono l’apertura dei bambini ad un nuovo linguaggio, l’interesse verso il mondo che li circonda e la gioia della comunicazione con l’ambiente. Da un’altra ricerca risulta che l’età dei bambini che vanno all’asilo nido sia migliore per padroneggiare la corretta pronuncia di una lingua straniera, visto che successivamente l’influenza della lingua madre è così forte che fa sparire il cosiddetto “periodo senza accento”.

Apprendimento delle lingue straniere e sviluppo del bambino

Insegnare ai bambini una lingua straniera diventa realmente efficace solo quando si prendono in considerazione le loro caratteristiche di sviluppo. I bambini piccoli hanno prima di tutto un modo di pensare concreto e una memoria meccanica, non hanno ancora sviluppato la memoria logica e il pensiero astratto. Quest’approccio ha molti vantaggi visto che i bambini reagiscono spontaneamente in varie situazioni linguistiche senza analizzarle e porsi delle barriere che potrebbero ostacolare la comunicazione. Perciò l’apprendimento della lingua straniera dovrebbe basarsi sullo sviluppo della capacità di parlare e ascoltare.

I bambini nell’età prescolare si caratterizzano per la mancanza di autoconsapevolezza, non vedono rischi sociali e quindi si prestano assai più volentieri di un ragazzino ai giochi linguistici, partecipando attivamente alle lezioni preparate dall’insegnante. Inoltre hanno una grande motivazione interna che deriva dalla loro curiosità, dal loro interesse e dalla necessità di svilupparsi che a sua volta dovrebbe essere correttamente coordinata dal maestro. L’apprendimento in questo periodo dell’infanzia avviene tramite l’inclusione dei bambini in giochi linguistici, la memorizzazione delle canzoni, l’ascoltare delle storie e delle poesie. Tutto questo dovrebbe essere integrato con un gesto e con un’espressione del viso. Dal momento che i bambini a questa età sono molto vitali, le lezioni dovrebbero essere intervallate da alcuni esercizi specifici e giochi di mobilità che a loro volta contribuiranno a far ricordare al bambino il lessico, le frasi e le espressioni più difficili. Le attività adeguatamente organizzate favoriscono la crescita della fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, che danno un buon punto di partenza per gli studi futuri.

So per esperienza che le attività interessanti stimolano la fantasia dei bambini, sviluppano le loro competenze linguistiche, migliorano l’udito e insegnano la corretta pronuncia. Il contatto con una lingua straniera, nonostante non sembri, sviluppa le prime competenze sociali dal momento che il bambino incosciamente impara come reagire nelle situazioni apparentemente stressanti durante le quali non ha la possibilità di comunicare nella propria lingua madre. Il bambino è costretto a cercare la soluzione di un problema, la via d’uscita da una situazione difficile. Questo a sua volta rappresenta una motivazione per la creazione di comportamenti atipici e allo stesso tempo di soluzioni interessanti per superare il problema della comunicazione. Grazie alla partecipazione nei giochi linguistici, i bambini imparano anche certe norme del funzionamento dei gruppi, le possibili conseguenze dei loro comportamenti e come reagire durante la competizione attiva con gli altri bambini. Ritengo che tutte queste conoscenze siano estremamente importanti e preziose nel prosieguo del corso educativo del bambino e nella vita adulta.

Anche se l’inglese è la lingua più popolare, i genitori scelgono molto spesso anche l’italiano come lingua secondaria per i loro figli. Perché questa scelta? La lingua italiana viene considerata come la lingua più bella del mondo, molto facile da imparare. Inoltre già dai tempi di Casanova viene chiamata “la lingua dell’amore”. L’italiano è la lingua della cultura, della musica, della poesia, delle vacanze soleggiate e del calcio. È anche la lingua di Dante e di grandi artisti, pittori, poeti e filosofi. L’italiano accompagna anche i prodotti “Made in Italy” ed è un linguaggio importante nel mondo della moda, della cucina e delle macchine. È anche la lingua della “Dolce Vita” e dell’Italia piena di tesori culturali e di panorami mozzafiato. Gli italiani vengono considerati gente creativa, aperta, simpatica e calorosa.

Come ho già detto, l’apprendimento della lingua italiana è particolarmente facile visto che contiene molte parole che altre lingue hanno preso in prestito da essa (e dal latino) come, ad esempio, annullare (anulowa? in polacco) oppure dipende (depends in inglese). L’italiano è melodico, aperto, variegato e ricco d’espressioni, il che lo rende semplice da capire. Grazie alla conoscenza di questa lingua si può studiare a una delle università più antiche d’Europa, ovvero all’Univeristà di Bologna. Molti atenei polacchi collaborano con quelli italiani nell’ambito del programma Erasmus.

Insegnare una lingua straniera negli asili nido dà tanti risultati positivi e benefici per i bambini. Le lezioni d’inglese dovrebbero far parte del programma d’istruzione prescolare perché integrano i metodi, gli scopi e i contenuti dell’insegnamento della lingua straniera e polacca; il bambino può così conoscere il mondo ed esprimersi non solo nella sua lingua madre ma anche in inglese o in altre interessanti lingue.

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Volontaria sul Monte Orfano con Legambiente

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Julia Szaw?owska

Quest’ anno, ancora una volta ho deciso di fare un periodo di volontariato all’estero. Questa volta il mio obiettivo era farlo in Italia e in un progetto ambientale. Dopo aver sbrigato tutte le formalità necessarie, ero pronta a partire. Dopo essere atterrata a Bergamo e aver attraversato metà Lombardia, alla fine sono riuscita ad arrivare al un piccolo villaggio di Rovato. Tuttavia, Rovato non era la mia destinazione finale. Bastava guardare in alto per vedere quella che sarebbe stata la mia casa per le prossime tre settimane. Si trovava sull’unica montagna della zona che, appunto per questo, si chiama Monte Orfano. L’ascensione alla cima non è stata così facile, è servita una mezz’ora. Quando sono finalmente arrivata, ho conosciuto i residenti permanenti della casa. A poco a poco hanno cominciato ad affluire gli altri volontari. Due persone dalla Corea del Sud, due dalla Republica Ceca, due ucraine, due russe, due portoghesi, una cinese e anche un’altra persona dalla Polonia, in tutto eravamo tredici. Dopo la cena (una pizza, ovviamente) ci hanno spiegato i dettagli del nostro lavoro, che doveva iniziare la mattina seguente. In una tipica giornato di lavoro, le sveglie comiciavano a suonare già prima delle sette del mattino. Alle otto iniziava il lavoro. Il nostro impegno era dedicato alla pulitura dei percorsi e dei sentieri sparsi in tutta la montagna, al taglio degli arbusti e degli alberi troppo cresciuti e la rimozione delle squamose vernici dai tavoli per poi dipingerli di nuovo. Anche alcune bacheche informative richiedevano il restauro. E così sono andati i giorni successivi, spesi tra la dipintura, strappando le erbacce e aiutando nel giardino dei monaci, che vivono nel monastero adiacente alla nostra casa. A volte nel nostro lavoro quotidiano eravamo supportati dai residenti del centro educativo gestito dai monaci, giovani ragazzi con pendenze penali. Finivamo il lavoro alle tredici quando cioè il sole scaldava in modo tale da impedire il lavoro. Nei pomeriggi andavamo ai laghi più vicini per goderci un meritato riposo. Durante le sere parlavamo fino alle 3 di notte, guardando dall’alto le quattro città che ci circondavano: Rovato, Coccaglio, Cologne ed Erbusco. Contemplando il panorama sotto di noi, discutevamo con grande divertimento, nonostante il fatto che solo pochi giorni prima, non sapevamo di noi assolutamente nulla.

L’intero progetto era sponsorizzato dall’organizzazione ‘Legambiente’ in collaborazione con il locale ‘Il dito e la luna’. ‘Legambiente’ è l’associazione ecologica più diffusa e la più grande in Italia, con una ventina di uffici regionali e più di 115 mila di membri. Funziona già da quasi 30 anni e il suo messaggio principale è quello di rendere le persone consapevoli del fatto che attraverso i cambiamenti locali che possono essere fatti facilmente, si può creare un ambiente migliore per tutti su scala globale.

E subito viene in mente la questione se attraverso il nostro lavoro abbiamo portato modifiche locali. Io credo di sì. Monte Orfano brilla di nuovo, questa volta senza erbacce e con nuovi percorsi. E la soddisfazione e l’orgoglio con cui si guarda ai risultati del proprio lavoro è incomparabile a qualsiasi altra cosa.

 

Polskie „Złotka” chcą obronić tytuł Mistrzyń Europy!

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Zainteresowanie ze strony kibiców kobiecym futbolem nie jest proporcjonalne do sukcesów, jakie odnoszą piłkarki w Polsce. 28 czerwca, gdy ich rówieśniczki oficjalnie kończyły rok szkolny, dziewczyny z reprezentacji Polski do lat 17 wygrywały pierwsze w historii polskiej piłki kobiecej mistrzostwo Europy w Szwajcarii. Te zaledwie 17-letnie dziewczyny wykazały się niesamowitym zaangażowaniem i wolą walki, pokazując przy tym kawał dobrego futbolu. Nie minął nawet miesiąc, a kadra musiała zacząć walkę w eliminacjach do przyszłego Euro, które odbędzie się w Anglii. Polki przyjechały w tym celu do Brzegu i po zwycięstwach nad Kazachstanem i Azerbejdżanem awansowały do drugiej rundy kwalifikacji. Zarówno reprezentantki Polski, jak i selekcjoner Zbigniew Witkowski, udzielili wywiadu Gazzetta Italia. O emocjach związanych ze zdobyciem mistrzostwa Europy mówiła głównie Magdalena Gozdecka, która na co dzień występuje w AZS UJ Kraków.

Magda, jakie to uczucie zdobyć Mistrzostwo Europy, a potem odebrać medale i gratulacje od Sekretarza Generalnego UEFA, Gianniego Infantino?
To uczucie, którego nie da się opisać. Możliwość odebrania gratulacji i medali od Gianniego Infantino, którego często widzi się w telewizji podczas losowania czy gali UEFA, to wspaniałe uczucie. Szkoda, że nie było Michela Platiniego, ale znajdował się wtedy na ślubie syna pana Zbigniewa Bońka. Dlatego w Nyonie nie było też prezesa PZPN.

Jak zaczynały kariery mistrzynie Europy?
Wiele dziewcząt zaczynało kopać piłkę na podwórku razem z chłopcami. Kiedy okazało się, że gra zaczęła sprawiać im radość i nieraz wkręcały chłopców w ziemię, to zdecydowały się zapisać do klubu, a potem kariera potoczyła się już sama.

Jak godzicie treningi i zgrupowania kadry z nauką w szkole?
Myślę, że jeśli komuś bardzo zależy na swoich marzeniach, to daje z siebie wszystko, aby w jakiś sposób ułożyć sobie dzień. Większość z nas chodzi do szkół sportowych, więc nauczyciele są bardziej wyrozumiali i zdają sobie sprawę z tego, że mamy obowiązki wobec kadry i klubu.

Futbol dał wam wiele dobrego: radość z gry, smak zwycięstw, ale co wam zabrał?
Na pewno przez częste treningi i zgrupowania nie mamy wystarczająco czasu dla rodziców, rodzeństwa czy przyjaciół. Od czasu Euro w Szwajcarii byłam w domu tylko przez cztery dni. Ciągle jestem w drodze – tutaj Olimpiada Młodzieżowa, tam zgrupowanie kadry i mecze eliminacyjne.

Polska ma duże szanse zostać w 2017 roku organizatorem mistrzostw Europy w piłce nożnej kobiet. Będziecie miały okazję w nich zagrać.
Na pewno sprawiłoby to nam wielką radość. Szczęście byłoby podwójne, gdyby w końcu zaczęto bardziej promować kobiecą piłkę w Polsce, bo na razie tylko mężczyźni mogą liczyć na większe zainteresowanie.

A co sądzicie o włoskim futbolu?
Wiem, że we Włoszech dziewczyny też dobrze grają w piłkę. Brałam kiedyś udział w Italy Cup i bardzo mi się tam podobało. To coroczny międzynarodowy turniej, rozgrywany w okolicach Rimini.

Podczas meczów eliminacyjnych w Brzegu wywiadu udzielił też architekt sukcesu Polek U-17, selekcjoner Zbigniew Witkowski. Proszę zapamiętać to nazwisko, bo ten trener może zapewnić polskim kibicom jeszcze wiele radości.

Panie trenerze, jest pan niezwykle wykształconym człowiekiem. Uzyskał pan stopień doktora nauk o kulturze fizycznej na Instytucie Fizjologii Rozwojowej Dzieci i Młodzieży Rosyjskiej Akademii Kształcenia w Moskwie. Jak to panu pomaga w prowadzeniu kadry młodzieżowej?
Zdobyte wykształcenie i to, że pracuję też na uczelni, która daje mi dostęp do najnowszej literatury i materiałów szkoleniowych, umożliwia mi ciągłe bycie na bieżąco. Zarządzanie tą grupą nie jest trudne, bo dziewczyny są już bardzo dojrzałe. To drużyna zdyscyplinowana i świadoma, że na ich miejsce czekają setki innych zawodniczek.

Posiada pan kadrę wspaniałych dziewcząt. Jak trudne jest wyselekcjonowanie wyjściowej jedenastki?
W naszym zespole ważne jest to, że nawet jeśli wychodzi na mecz określony skład, to zawsze podkreślamy rolę zawodniczek rezerwowych. One wiedzą, że jak wchodzą na boisko, to nie osłabiają drużyny, ale wnoszą wiele pozytywnego do gry.

Komitet Wykonawczy UEFA w Wenecji ustalił, że od ME 13/14 w fazie finałowej weźmie udział osiem drużyn. Będzie trudniej?
Do tej pory był to najtrudniejszy system eliminacji spośród wszystkich rozgrywek pod egidą UEFA. Teraz wygląda tak samo jak ten U-19.

Na konferencji prasowej mówił pan, że chciałby kontynuować pracę z kadrą U-19. Jaka jest na to szansa?
Wszystko zależy od PZPN. Nie ja o tym decyduję, ale myślę, że tylko długotrwała i systematyczna praca może przynieść jakiekolwiek efekty. Taki model jest najlepszy: selekcjoner przez dwa lata trenuję dziewczyny z U-15, dwa lata U-17, a potem U-19. W ten sposób przez sześć lat można ocenić pracę trenera. Zobaczyć kogo wyselekcjonował, jakie osiągnął wyniki i kogo przekazał do głównej reprezentacji kraju.

Zamierza pan objąć jakiś klub męski czy woli pan pozostać w futbolu kobiecym?
Na pewno nie zamykam sobie drogi. Zobaczymy jak to wszystko się rozwinie, ale chciałbym podjąć pracę z kadrą U-19, bo widzę w niej ogromne perspektywy. Prowadziłem te dziewczyny przez cztery lata, zdobyliśmy mistrzostwo Europy i pewne zagrania, schematy gry oraz zachowania mieliśmy opracowane do perfekcji.

Mówi się, że liga włoska ze względu na taktykę, to prawdziwe wyzwanie dla trenera. Zgadza się pan z tym?
Myślę, że dzisiaj zacierają się już różnice między systemami czy stylami gry. Wiadomo, że w Europie przygotowanie taktyczne zespołów zawsze było na najwyższym poziomie, nie tylko w lidze włoskiej. Jeśli chodzi o Włochy, to mogę powiedzieć, że właśnie na Półwyspie Apenińskim występował najlepszy zawodnik, jakiego widziałem. To Diego Maradona. Był świetny i grał lepiej niż teraz Messi.

Tak samo jak i Polki, awans do drugiej rundy eliminacji wywalczyła kobieca reprezentacja Włoch U-17. Włoszki po zwycięstwach 6:0 z Macedonią, 10:0 z Bułgarią i 5:1 ze Szwajcarią zajęły pierwsze miejsce w swojej grupie.

Paparazzi Il varsaviano Teatr Akt conquista la Sicilia

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Katarzyna Kurkowska

Teatro Akt è uno dei pochi gruppi teatrali off nella Polonia che da molti anni continuano a fare il loro teatro d’autore a livello professionale. È cresciuto nella tradizione della scuola di mimo polacca, ma presto ha cominciato a sviluppare il proprio linguaggio teatrale e arricchire le tecniche con esperienze del teatro di ricerca contemporaneo. Il senso d’umorismo assurdo è quasi un marchio di fabbrica degli spettacoli di Akt. Il loro leggero, ludico “P?on?ce Laski 4” (“Chick-Stick”) è diventato subito il fiore all’occhiello nel repertorio del Teatro e gli ha aperto le ribalte internazionali. Gli artisti di Akt hanno mostrato le loro doti alla Festa degli Artisti di Strada Ibla Buskers a Ragusa nel 2007. Così è cominciata la loro avventura siciliana!

Proprio a Ragusa i membri del Teatro hanno fatto amicizia con August Schuldes e Amelia Bucalo Triglia, con i quali collaborano tuttora. Schuldes è l’organizzatore della Festa del Fuoco a Stromboli, mentre Bucalo Triglia organizza il festival Teatro del Fuoco, che avviene alle Isole Eolie e a Palermo, dove al carnevale 2012 non sono mancati, grazie a lei, gli artisti di Akt.

I fondatori del Teatro sono Agnieszka Musia?owicz, Marek Kowalski e Tomasz Musia?owicz. In seguito nel gruppo sono entrati Marta Suzin, Tomasz Dusiewicz, Janusz Por?bski i Krzysztof Skar?y?ski, che ancora oggi constituiscono i pilastri del gruppo. Il Teatro organizza spettacoli scenici, di fuoco, all’aperto e parate, in cui intreccia attività interattive e di happening, basate sul contatto diretto con gli spettatori. Si rifà alla tradizione dei comici ambulanti, del teatro di fiera, circo e commedia dell’arte.

Quest’anno il Teatro ha presentato in Sicilia 5 spettacoli: 25 e 26 luglio – “Dreamers” in Teatro al Castello a Lipari, 27 luglio – “Sparks in Pandora” in Terme a Vulcano e 30 e 31 luglio – “Burning Desire” in Villa Filippina a Palermo. L’ultimo è stato preparato in collaborazione con altri artisti, tra l’altro palermitani nativi, e con il gruppo slovacco Anta Agni.

Teatro Akt toornerà in Sicilia anche il prossimo anno, confermando il suo ruolo sulla scena locale. Ha ricevuto anche un invito al festival in Cina per fine gennaio/inizio febbraio, e sta tenendo colloqui riguardanti altri eventi su scala mondiale. Come ogni anno, il Teatro si esibirà anche in numerosi festival in Polonia. Tenendo conto del loro carattere di teatro di strada che si svolge all’aperto, gli spettacoli si svolgono in Polonia da maggio a ottobre.

Trendy Warszawa Beauty Bar na Żoliborzu!

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Rośnie liczba innowacyjnych concept store’ów w Warszawie. Coś z gabinetu kosmetycznego, coś z baru i centrum masażu, ale z kącikiem sprzedaży, który prezentuje zachwycające stroje, w dużej części włoskie. To nowy Beauty Bar „Dziewczyny Mickiewicza”, prosty i przyjemny, autentyczny raj dla polskiej matki, wyśmienita propozycja dla dziewczyny, która przygotowuje bombastyczną sobotę lub wręcz wieczór panieński, a jednocześnie relaksujące centrum masażu dla biznesmena, który w oczekiwaniu na usługę może napić się czegoś (koniecznie typowo polskiego) w barze, pośród krzątających się dziewczyn i klientów. Nowy concept store przy ulicy Mickiewicza 27, otwarty codziennie, wymyślony i zarządzany przez dwie żoliborzanki, przyjaciółki już od czasów szkolnych, Patrycję Dławichowską i Kasię Jobdę. „Spotkałyśmy się po latach jakiś czas temu, Kasia była klientką w moim salonie kosmetycznym, gdzie”, opowiada Patrycja „podczas seansów rozmawiałyśmy o naszych projektach, naszym marzeniu o otwarciu miejsca, które oferowałoby całą gamę usług kosmetycznych. Aż pewnego dnia umówiłyśmy się na obiad w restauracji Aldo, tutaj na Żoliborzu, postanowiłyśmy stworzyć Beauty Bar, a potem, wyszedłszy z restauracji, spacerując po ulicy Mickiewicza zobaczyłyśmy ten pusty lokal i powiedziałyśmy sobie, że byłoby świetnie otworzyć tutaj nasz Beauty Bar”. Mówisz i masz. Na lokal, który swego czasu gościł salon fryzjersko-kosmetyczny Izis, administracja Warszawy rozpisała konkurs pomysłów, aby zobaczyć komu najlepiej go wynająć – wygrały Dziewczyny Mickiewicza! „Dostałyśmy klucze w lutym i rzuciłyśmy się natychmiast w wir renowacji, angażując wszystkich: rodziców, rodzinę, przyjaciół. W marcu byłyśmy już otwarte. To, co widzicie dziś, jest tego rezultatem, wszystko zostało zrobione z wielką pasją i małym kosztem. Naprawdę podoba Ci się styl umeblowania? Większość mebli, stół i krzeszła przyniosłyśmy z naszych domów! Hahaha!”

A sekret sukcesu tej inicjatywy tkwi właśnie w prostocie, pasji i dostępności właścicielek. „Zaczynałyśmy we trzy w marcu, a teraz pracujemy już w siódemkę. Eklektyzm naszych usług determinują sami klienci, lub raczej my, które chciałyśmy ich zadowolić. Były mamy, które chciały poddawać się seansom kosmetycznym, ale musiały mieć oko na dzieci, więc zorganizowałyśmy niedziele dla mam.” To znaczy? „Od 11 do 13 w każdą niedzielę oferujemy usługi baby sitter dla naszych klientek, więc zdarza się, że dzieci bawią się w sklepie lub któraś z dziewczyn pcha wózek przed naszym Beauty Barem, podczas gdy mamy robią się na bóstwo. Inna usługa, którą często oferujemy, to wieczory panieńskie. Dziewczyny przychodzą tu, aby się przygotować, napić się i potańczyć, niejako na rozgrzewkę przed wizytą w lokalach w centrum. Była też grupka przyjaciółek, które chciały wybrać się razem do kosmetyczki, więc przygotowałyśmy śniadanie estetyczne, na którym, gdy nadeszła ich kolej, mogły skosztować naszych pysznych przekąsek.”

Niewątpliwie, jest w takim podejściu Dziewczyn Mickiewicza pewien geniusz. Pojąłem to w mig, kiedy na Targach Śniadaniowych na Żoliborzu zaproponowały mi masaż dłoni, który pokochałem do tego stopnia, że następnego dnia musiałem spróbować wersji godzinnej, coś niesamowitego!

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