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Visita in Polonia di Mattarella, ieri l’incontro con la comunità italiana, oggi il vertice con Duda, domani la vista ad Auschwitz

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

“Quella in Polonia è una visita importante che era in programma da tempo ma che per varie circostanze è stata rimandata fino ad oggi”, così ha esordito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrando ieri all’Hotel Europejski di Varsavia uno spaccato della comunità italiana in Polonia. Una visita, quella del Presidente italiano – rimandata prima a causa della pandemia e poi lo scorso settembre per le elezioni politiche – che arriva in un momento cruciale sia per la situazione del conflitto in Ucraina, sia per la recente decisione di Polonia e Ungheria di bloccare le importazioni di grano dall’Ucraina a tutela dei rispettivi interessi degli agricoltori dei due Paesi. Mattarella, pur non avendo responsabilità diretta nella politica estera italiana, avrà comunque un ruolo importante nel verificare le intenzioni di Varsavia nell’attuale fluida situazione di relazioni tra Paesi all’interno della UE e della NATO, organizzazione in cui la Polonia sta assumendo un ruolo sempre più strategico. Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, dal viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli e dall’ambasciatore d’Italia in Polonia Luca Franchetti-Pardo, ha prima incontrato separatamente lo staff delle istituzioni italiane in Polonia e quindi ha tenuto un breve discorso ad uno spaccato degli italiani in Polonia tra cui c’erano i rappresentanti consolari, del Comites, della Camera di Commercio Italiana in Polonia e di Confindustria Polonia, e poi imprenditori, manager delle maggiori aziende italiane, giornalisti dei media Gazzetta Italia e Polonia Oggi. Al termine dell’intervento – in cui il presidente ha ribadito quanto la comunità italiana in Polonia svolga un ruolo fondamentale nel rappresentare l’Italia e nel creare proficui rapporti culturali ed economici tra i due Paesi – Mattarella si è trattenuto per un saluto informale con molti dei presenti. Oggi Matterella incontrerà il suo omologo polacco Andrzej Duda e visiterà il monumento del milite ignoto. Domani mattina invece l’incontro con il premier Mateusz Morawiecki e i presidenti di Senato e Camera, Tomasz Grodzki e Ewa Witek, poi alle 12 è previsto il volo che lo porterà a Cracovia da dove poi raggiungerà il campo di concentramento tedesco di Auschwitz-Birkenau che Mattarella visiterà con le sorelle Andra e Tatiana Bucci, superstiti dell’Olocausto, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e la presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello. Mercoledì, ultimo giorno della visita polacca, è prevista una prolusione di Mattarella all’Università Jagellonica di Cracovia e una visita al Museo Czartoryski dove è esposto il dipinto “Dama con l’Ermellino” di Leonardo Da Vinci. Il giorno successivo il presidente italiano volerà a Bratislava, capitale slovacca.

https://www.gazzettaitalia.pl/video/

Filetto di cervo alle erbe di montagna

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Ingredienti per 2 persone:
400 g filetto di cervo
Malva, finocchio selvatico,
timo e rosmarino (se vi piacciono aggiungete
dei germogli di pino)
Olio extravergine d’oliva, sale grosso marino,
pepe q.b.

Per la salsa di lamponi
200 g di lamponi (anche surgelati)
30 g di zucchero di canna
Un pizzico di sale
30 g di vino rosso
Bacche di ginepro e rosmarino q.b.

Procedimento:
Tagliate al coltello finemente la malva, il finocchio selvatico, il rosmarino e il timo. Spurgate il filetto di cervo una notte in abbondante vino rosso e spezie. Togliete dalla marinatura e asciugatelo bene. Dividetelo in 2 fette molto spesse. Bagnate il filetto di cervo con dell’olio e avvolgetelo in questo trito aromatico e aggiungete un po’ di sale grosso. Rosolate in padella con dell’olio evo o una noce di burro: attenzione a non farlo cuocere eccessivamente perché è importante che il filetto rimanga rosato al centro. Lavate i lamponi, cospargerli con dello zucchero di canna in una casseruola e fateli rosolare. Aggiungete del vino rosso, acqua, ginepro e rosmarino e lasciateli cuocere per minimo 15 minuti. Accompagnate con patate arrosto o con un purè e con la salsa di lamponi.
Buon appetito!

Prosecco o Franciacorta?

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Quando si parla di bollicine italiane Franciacorta e Prosecco sono tra i nomi dei vini più ricorrenti ed apprezzati in tutto il mondo, compagni ideali di brindisi importanti durante le feste.

Sebbene entrambi i vini spumanti, categoria alla quale appartengono, per ottenere le amate bollicine partano da vini di base sottoposti a rifermentazione, dopo quella alcolica, diverse sono le differenze tra questi due grandi prodotti. Scopriamole insieme.

Le prime differenze fanno riferimento all’ambito territoriale di produzione e al tipo di uve di base utilizzate: il Prosecco viene infatti prodotto da uve Glera coltivate nel Nord-Est d’Italia, nelle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia; il Franciacorta, invece è prodotto in Lombardia, nella provincia di Brescia, con uve Chardonnay e Pinot nero, ma ancora, la differenza fondamentale tra questi due prodotti, risiede nel metodo di produzione.

Per il Prosecco, sia DOC sia DOCG, il metodo Charmat-Martinotti, brevettato nel 1890 dall’astigiano Martinotti ed in seguito nel 1910 dal francese Eugène Charmat, utilizza uve Glera per almeno l’85% e, al termine della prima fermentazione, che avviene in cisterne, il vino base passa alla fase di “presa di spuma”, seconda fermentazione, in contenitori chiamati autoclavi restituendo spumanti giovani, caratterizzati da una spiccata freschezza nei quali risaltano principalmente aromi fruttati e freschi.

Il Franciacorta è prodotto con uve Chardonnay e Pinot nero e viene spumantizzato con il cosiddetto metodo classico utilizzato per ottenere tutte le grandi bollicine trentine e di Champagne.

Seguendo questa procedura, al termine della prima fermentazione, il vino viene imbottigliato con lieviti e zuccheri, rimanendovi per un minimo di 18 mesi, periodo in cui subisce la “presa di spuma”. Nei mesi di posa, i lieviti trasformano lo zucchero in anidride carbonica e alcol, rilasciando al vino sentori secondari quali: crosta di pane, nocciola, vaniglia, caramello ecc. In questo processo produttivo, la manualità e la presenza dell’uomo è fondamentale poiché le bottiglie, durante la seconda fermentazione, vengono periodicamente ruotate, in modo da raggiungere una posizione da orizzontale a verticale a testa in giù, attraverso un processo chiamato “remuage”, che impedisce ai lieviti di depositarsi sulla pancia della bottiglia. Passati i mesi di posa e dopo aver accuratamente spostato le bottiglie tramite il processo di remuage si passa alla rimozione dei lieviti esausti procedendo alla “sboccatura” ed infine al “dosaggio” ovvero un rabbocco che ne determina il residuo zuccherino.

Prosecco e Franciacorta possono essere accompagnati da termini come: pas dosè, brut, extra dry, dry e demi sec. Che definiscono il residuo zuccherino in scala, dai più secchi ai più dolci.

Per scegliere al meglio le vostre bollicine ricordate che quando parliamo di Prosecco, facciamo riferimento ad un vino giovane e fresco che risulta pronto già appena imbottigliato
per il quale non è previsto un lungo invecchiamento, che anzi, preferisce essere bevuto giovane, o, come nel caso del Prosecco Cartizze, di piccolissima produzione, abbinato ad un
classico panettone o pandoro. Al contrario con il Franciacorta si parla principalmente di un vino a lungo invecchiamento che pertanto presenta una certa complessità, ottimo come aperitivo ma che sposa bene anche piatti a base di pesce, tipici della tradizione culinaria italiana.

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AVSI Polska e Fondazione AVSI presentano i risultati del lavoro a favore dei rifugiati ucraini in Polonia durante quest’ anno dall’inizio della guerra in Ucraina

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Giovedì l’Ambasciata Italiana a Varsavia ha ospitato un evento di presentazione dei risultati delle attività annuali che AVSI Polska in collaborazione con la Fondazione AVSI , NGO internazionale con sede centrale in Italia (www.avsi.org, ha realizzato a sostegno dei rifugiati provenienti dall’Ucraina.

L’incontro ha riunito alcuni beneficiari dei progetti insieme a diverse istituzioni pubbliche ed organizzazioni internazionali , aziende a capitale italiano e polacco, volontari e collaboratori di AVSI Polska.

Il nuovo ambasciatore italiano, Luca Franchetti Pardo alla Sua prima uscita ufficiale in Polonia , ha pronunciato il discorso inaugurale, sottolineando l’importanza delle azioni intraprese.

Tra i partecipanti anche Maria Gaudenzi , Desk Officer della Fondazione AVSI, che coordina le attivita’ dei progetti AVSI nell’area e che ha presentato il sostegno fornito ai rifugiati dalla Fondazione AVSI in Ucraina., Romania , Polonia e Moldova. Un impegno che continua ancora oggi.

In Polonia sono stati realizzati 6 progetti , finanziati con 831.000 euro e parte dalla raccolta fondi partita in Italia immediatamente il giorno successivo all’inizio delle ostilita’.

Progetti che, nati come progetti di emergenza, nel tempo si sono evoluti verso il sostegno all’integrazione e che hanno permesso di assistere 8511 rifugiati; ad essi si sono aggiunti 20 micro – progetti finanziati da una raccolta fondi realizzata in Polonia in collaborazione con la Camera di Commercio Italiana in Polonia, l’Ambasciata d’Italia , la società Dante Alighieri ed alcune aziende e privati , micro-grants finalizzati a sostenere iniziative in varie citta’ della Polonia in particolare a favore dei bambini ucraini ivi ospitati.

Particolarmente significativo il progetto finanziato da Banca Intesa San Paolo , finalizzato all’integrazione lavorativa che ha coinvolto 35 aziende e che ha permesso a 155 rifugiate di inserirsi nel mondo del lavoro, di assistere 71 famiglie con bambini; sono state realizzare inoltre 682,5 ore di formazione linguistica oltre a due corsi di formazione per abilitare 5 laureate ucraine in economia alla professione di contabile ( in collaborazione con l’associazione contabili polacca ), ad un corso di formazione per sordomuti, un corso di formazione linguistica specialistica per medici e 26 giornate di corsi di formazioni tecnica. Senza dimenticare 315 incontri singoli in ambito psicologico e di assistenza legale.

Un importante modello che AVSI Polska intende replicare nel prossimo futuro .

All’evento, presentato e concluso da Donato DI GILIO , presidente di AVSI Polska ha partecipato la rappresentante dell’Unione Europea, Marzenna Guz-Vetter, e un rappresentante della banca italiana Banca Intesa San Paolo . Erano presenti anche rappresentanti della Camera di Commercio e Industria Italiana, della societa’ Dante Alighieri ed autorità locali , imprenditori e donatori privati.

L’evento è stato trasmesso in diretta su internet e la registrazione della trasmissione può essere trovata sulla pagina Facebook di AVSI Polska .

Per ulteriori informazioni sulle attività di AVSI Polska e sui dettagli dell’evento, si prega di contattare l’ufficio dell’organizzazione al numero di telefono +48225863300 o via e-mail all’indirizzo office@avsipolska.org.

Visita del ministro Adolfo Urso a Varsavia: “grande sintonia tra Italia e Polonia su molti dossier europei”

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl.

Visita a Varsavia ricca di appuntamenti venerdì scorso per il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. “L’incontro con il ministro polacco dello sviluppo e della tecnologia Waldemar Buda mi ha confermato che c’è piena sintonia tra Italia e Polonia su tanti dossier europei, tra cui quello legato alla transizione ecologica sostenibile che non può essere fatto senza tener conto dell’importanza del mantenere la competitività europea”, ha detto Urso facendo un punto stampa con i giornalisti polacchi e di Gazzetta Italia (audio integrale sul sito gazzettaitalia.pl) presso l’esposizione delle luci del Design Italiano, dove Urso ha incontrato anche uno spaccato della comunità italiana insieme ai vertici di ICE, Istituto Italiano di Cultura di Varsavia, Camera di Commercio, Confindustria. “I rilevanti numeri dell’interscambio economico e della presenza di imprese italiane in Polonia mostrano che tra i due Paesi c’è un forte sistema integrato industriale e commerciale. Questa sarà la base di una cooperazione”, ha spiegato Urso “che diventerà particolarmente intensa nel processo di ricostruzione dell’Ucraina, processo che mi auguro possa in parte iniziare anche in costanza del conflitto. Come Polonia e Italia sono state in prima linea nell’aiutare l’Ucraina fin dal primo giorno di guerra così saranno protagoniste nella ricostruzione di quel Paese a cominciare dalle infrastrutture che serviranno a esportare i prodotti ucraini”. Il ministro ha elencato l’importanza in questo senso dei porti di Trieste e Venezia e dell’interscambio di Verona, che dovranno essere velocemente raggiungibili, quali destinazioni dei prodotti ucraini per poi essere esportati nel resto del mondo. Urso ha poi esplicitamente parlato dell’alta velocità tra Kiev e Varsavia come infrastruttura su cui le aziende italiane potrebbero essere protagoniste. “La ricostruzione dell’Ucraina sarà un motore fenomenale per l’Europa e l’Italia si farà trovare pronta, il nostro Paese non deve essere concepito solo come meta turistica ma vogliamo essere protagonisti del presente” ha affermato Urso aggiungendo che l’Italia grazie a nuove relazioni con Azerbagian, Algeria e anche Libia, appena sarà possibile, vuole diventare l’hub del gas in Europa grazie ai rigassificatori di Piombino, Ravenna e degli altri a terra. Il ministro al termine dell’incontro con la comunità italiana si è recato a Lowic per toccare con mano il progetto di accoglienza di oltre 300 rifugiati ucraini, mamme e bambini, portato avanti dagli imprenditori Umberto magrini e Riccardo Caruso. “Questo impegno dei privati in campo umanitario è un esempio ed anche un onore per il nostro paese”, ha concluso.

https://www.gazzettaitalia.pl/visita-del-ministro-adolfo-urso-a-varsavia-audio-intervista-e-fotorelazione-31-03-23/

Visita del ministro Adolfo Urso a Varsavia. Audio intervista e fotorelazione (31.03.23)

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Petizione perchè Hala Gwardii resti aperta fino all’inizio dei lavori di ristrutturazione

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Anche se i lavori di ristrutturazione di Hala Gwardii non inizieranno prima della fine del 2024, le autorità varsaviane hanno deciso di chiudere la struttura già dal prossimo luglio. Questa decisione non è condivisa dagli affittuari dei locali commerciali, che hanno già inviato una petizione al Comune. “Chiediamo che Hala Gwardii rimanga ancora aperta in modo che noi, le nostre famiglie, i nostri dipendenti e le loro famiglie possiamo mantenere il nostro lavoro; per molti di noi questa è l’unica fonte di sostentamento. Vi lavorano più di 200 persone. In tutti questi anni siamo riusciti a creare un luogo d’incontro accogliente per tutti, distinguendoci dai nuovi locali costosi e inaccessibili per tanti varsaviani. È difficile per noi accettare la notizia della chiusura in attesa dei lavori di ristrutturazione che saranno tra più di un anno. Siamo preoccupati per il nostro lavoro, per il nostro futuro”, si legge nel loro appello.
“Hala Gwardii nella sua forma attuale è la prima a Varsavia, unica e accessibile a tutti i varsaviani, struttura con un’offerta di prodotti di alta qualità e di alto livello. L’atmosfera accogliente di questo posto è stata creata e gestita per sei anni da imprenditori appassionati e onesti. Oltre al mercato di prodotti sani e alla ricca offerta gastronomica, il centro ospita numerosi eventi culturali e di intrattenimento. Abbiamo creato noi questo clima in Hala Gwardii, come ben sanno i residenti di Varsavia, e lo abbiamo fatto seguendo attentamente le esigenze dei cittadini, nostri clienti. La nostra offerta e la forma in cui conduciamo le nostre joint venture sono il risultato dell’enorme coinvolgimento diretto di tutti i commercianti, agricoltori, imprenditori e ristoratori presenti. Noi rappresentiamo Hala Gwardia e siamo quelli che hanno ripristinato il carattere antico del luogo. Siamo autentici in quello che facciamo: per questo Varsavia si è fidata di noi e ha apprezzato quello che abbiamo creato”.

Libri da scrivere

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La collana “Libri da Scrivere”, edita in numerose lingue, fra cui l’italiano, si basa su un’idea originale della casa editrice Austeria, volta a omaggiare soggetti e tematiche particolarmente significativi della cultura in senso lato, tramite un sapiente dosaggio di foto, citazioni e pagine “da scrivere”, a disposizione dell’immaginazione del Lettore. Detto così viene da pensare a un invito un po’ bizzarro a fare uso della propria fantasia concedendosi finalmente il lusso di affi dare a una casa editrice il fatto di un’aspirazione mai nata.

“Libri da scrivere” è di fatto un luogo dove la memoria è sempre in primo piano, ma è anche il posto dove (non a caso, il termine) si realizza – terzo al mondo – un desiderio a lungo rincorso, quello di esserci materialmente a testimoniare tradizioni e cultura ebraiche, ma non solo. (…) progetto unico e originale, il Libro da scrivere, un taccuino ed insieme una raccolta di citazioni e fotografi e che è praticamente un vero e proprio marchio della casa editrice. (Marilena Toscano, dall’articolo apparso il 1 novembre 2022 sul quotidiano “La Sicilia”).

L’iniziativa editoriale, di cui Austeria detiene i diritti d’autore, si sta allargando dunque anche al mercato italiano, per il quale sono stati pubblicati, “Roma ebraica” e “Cracovia” mentre è prevista a breve la pubblicazione di “Trieste” a cura di Salvatore Esposito. Quest’ultimo volume, che segue il precedente “Triest”, curato da Joanna Ugniewska, si rivolge a un pubblico italiano e italofono e in qualche modo lo integra e ne amplia lo spettro, per ciò che concerne il campo d’azione (Gillo Dorfl es, Giorgio Strehler, Lelio Luttazzi), l’epoca a noi più prossima (Rumiz, Covacich, Morris, Brussell, Pahor, Jancar) senza tralasciare apporti polacchi (Joanna Ugniewska stessa, ma anche Jelenski, Gmyz, Kraszewski…).

Italian Design Day, inaugurata a Varsavia esposizione di lampade storiche e contemporanee

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Inaugurata ieri presso la Sala Wandy Telakowskiej dell’Istituto di Design Industriale a Varsavia la IDD – Italian Design Day, la rassegna tematica annuale promossa e organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con il Ministero della Cultura e Agenzia ICE, con la partnership di FederlegnoArredo, Federlegno Arredo Eventi S.p.A., Triennale di Milano e ADI-Associazione per il Disegno Industriale, che vede coinvolta la rete delle ambasciate, consolati, istituti italiani di cultura e gli uffici di ICEAgenzia all’estero. “Il design è un elemento importante nella rappresentazione del settore produttivo italiano perché mette coinvolge una enorme e diversa serie di competenze artigianali e industriali”, ha dichiarato Luca Franchetti-Pardo ambasciatore d’Italia designato in Polonia ricordando anche la candidatura di Roma ad ospitare Expo 2030. “Il design è una delle migliori sintesi tra cultura e sistema industriale italiano, un valore che affonda le radici ai tempi delle eccellenze dell’Italia dei Comuni, quando gli Stati della Penisola si sfidavano in bellezza e qualità artistica. Naturalmente l’apice del design come lo intendiamo oggi è legato al periodo del boom economico degli anni Sessanta quando si creò il concetto di Made in Italy”, ha sottolineato Fabio Troisi direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia. Paolo Lemma, direttore dell’Ufficio ICE di Varsavia, ha poi presentato le aziende e gli oggetti esposti ricordando da un lato il contributo all’evento dato da Simone Balzani, ex responsabile commerciale dell’Ambasciata italiana in Polonia e poi il contributo alla mostra di tante aziende polacche che investono nella promozione e vendita del design italiano in Polonia. Tema della mostra, che resterà aperta fino al 2 aprile 2023, è “La qualità che illumina. L’energia del design per le persone e per l’ambiente” in cui possiamo ammirare una selezione di lampade storiche provenienti dalla collezione privata Fulvio Ferrari “Luce: lampade di design italiane 1950>2000” (a cura dell’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia) e di lampade di design contemporaneo di alcune delle più note aziende italiane del settore (a cura di ICE/ITA-Italian Trade Agency di Varsavia). Nello spazio espositivo sono previste anche due conferenze il 21 e 22 marzo.