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Lucy, la moderatrice degli italiani

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In questa contemporaneità, profondamente intrisa di virtualità, tra le attività che si possono considerare psicologicamente usuranti c’è sicuramente quella di fare il moderatore di un gruppo Facebook, se poi sia tratta di un gruppo misto di italiani e polacchi allora l’impegno diventa titanico! A lanciarsi nell’impresa di moderare il Gruppo Italiani a Varsavia, che veleggia verso i 4 mila membri, è l’intrepida Lucy Rozlatowska.

In questo impegno quotidiano credo tu abbia modo di sfruttare quanto appreso negli studi di psicologia.

Ah, ah, bè sì ci vuole tanta calma, pazienza e savoir fare nel moderare un gruppo così variegato, è praticamente un lavoro anche se non retribuito!

Com’è entrata nella tua vita l’Italia?

La risposta ti piacerà… è successo dopo un viaggio a Venezia! Avevo 18 anni mi sono innamorata dell’Italia e ho pensato che se volevo veramente avvicinarmi alla cultura di questo Paese dovevo conoscerne la lingua. Così mentre studiavo psicologia ho cominciato ad imparare l’italiano da autodidatta e ad andare in Italia almeno una volta l’anno, soprattutto a Roma, ma ho visitato spesso anche Napoli, Milano e la Sicilia. Però la vera svolta è stata nel 2015 quando sono andata a lavorare ad Accenture, lì era pieno di italiani e si sa basta parlare con uno che poi dopo qualche giorno conosci tutti gli altri! In quei tempi un grande punto di aggregazione italo-polacca era anche il bar Stephanie Bistrò, lì ho fatto un sacco di amicizie e ho provato a creare dei tandem con italiani per praticare a vicenda italiano e polacco. Ma non funzionava perché il tutto assumeva un po’ l’aria di un appuntamento… Così sono passata ad organizzare degli incontri tra polacchi e italiani per parlare italiano, all’inizio però c’erano solo polacche, poi finalmente hanno cominciato a partecipare anche italiani.

Hai l’animo dell’organizzatrice?

Sì e a darmi un grande aiuto in questa missione di incontri italo-polacchi è stato “UpTo”, l’app ideata da Fabio Morelli, Alessandro Marchionni e Pierluigi Zaccaria, che fino alla pandemia ha funzionato benissimo, organizzavamo anche quattro eventi la settimana. Poi la pandemia ha congelato le relazioni per un lungo periodo e quando siamo tornati alla normalità ho ricominciato da sola ad organizzare dalla mia pagina Facebook o dentro il Gruppo Italiani a Varsavia degli incontri ed eventi che avevano un successo crescente tanto che ad un certo punto un amministratore del Gruppo mi ha chiesto se volevo fare la moderatrice e ho accettato con entusiasmo!

Cosa ti ha sorpreso negli italiani?

Il fatto che si lamentano! Quando vai in Italia sembra sempre che tutti siano felici e sorridenti ma da quando ho cominciato a gestire il Gruppo ho capito che non è così. Ero convinta che noi polacchi fossimo campioni di lamentele ma gli italiani non sono da meno.

Fare la moderatrice dev’essere stancante anche perché i gruppi Facebook spesso sono degli sfogatoi.

Sì, insieme a tante persone simpatiche e aperte ce ne sono anche molte di invidiose, gelose, frustrate. A volte sembra che non facciano altro che aspettare che qualcuno scriva un post per aggredirlo. Per esempio c’è stata una mamma che ha chiesto innocentemente consigli per sua figlia che doveva arrivare a Varsavia ed è stata massacrata di commenti sul fatto che sua figlia doveva svegliarsi e informarsi da sola. A volte devo intervenire rapidamente e togliere i commenti più maleducati. Alcuni mi hanno scritto in privato dicendo che non erano d’accordo sul mio modo di amministrare e che non sapevo certe cose perché sono polacca… Bisogna armarsi di tanta pazienza. Una cosa che funziona sono i post fissi in cui ho scritto alcune notizie base che rispondono alle domande più frequenti che vengono fatte, tipo modalità di spostamento tra aeroporto Modlin e centro di Varsavia, oppure suggerimenti su ristoranti italiani e polacchi o luoghi da visitare.

Se dovessi descrivere la tipologia degli iscritti al Gruppo Italiani a Varsavia?

Diciamo che c’è un gruppone di persone tra 25-40 anni che lavorano soprattutto nelle corporation, poi ce ne sono di più maturi impegnati in altri settori tra cui principalmente nella ristorazione. Per quanto riguarda la provenienza prevalgono quelli del sud Italia, soprattutto pugliesi e siciliani ma recentemente è in aumento il numero di milanesi ed in particolare neolaureati che cercano subito lavoro fuori dell’Italia, in Polonia o comunque in Europa.

E i polacchi del Gruppo?

Sono tanti e a volte fanno più gli italiani degli italiani! Mi spiego: se uno dall’Italia chiede consigli per venire a vivere in Polonia gli italiani di Varsavia in genere lo scoraggiano mentre i polacchi lo invitano a venire, così come quando si parla del Bel Paese per alcuni polacchi, soprattutto membri che risiedono in Italia, non si può dire nulla contro l’Italia mentre gli italiani del Gruppo spesso sostengono che si vive meglio in Polonia. Insomma c’è un bel da fare nel moderare, così come nell’organizzare gli incontri, che facciamo una volta la settimana, perché da un lato i ristoranti storcono il naso, invece che essere contenti, se siamo più di trenta e dall’altro perché tanti si lamentano se mi azzardo ad organizzare un incontro che non sia in centro o che non sia in un ristorante italiano. L’ultima volta una ragazza polacca appena iscritta al Gruppo si è lamentata perché l’incontro era in un ristorante americano e non italiano!

Da psicologa esperta di social network non hai l’impressione che in molti siano avviluppati in questa bolla di virtualità che ti fa vivere in un eterno presente in cui ogni necessità sembra soddisfabile con un click?

Assolutamente sì! Ma forse qualcosa sta cambiando, sono sempre più richieste le applicazioni che ti calcolano quanto tempo passi su Facebook o su Instagram, in certi bar si sconsiglia l’uso del telefono e anche ai miei incontri con gli amici mettiamo da parte lo smartphone. Ho 36 anni e credo che la mia generazione abbia voglia di valorizzare di più gli incontri in presenza, sono quelli più giovani che sembrano più dipendenti dalla virtualità. Calcoliamo poi che la pandemia ha ulteriormente incentivato la distanza tra le persone, ad esempio una iscritta al Gruppo mi ha detto che dopo la pandemia non riesce a partecipare ad incontri in cui ci sono più di dieci persone.

Mi spieghi il pensiero di quei giovani che fanno un’ora di
coda per mangiare in un certo locale?

Anche a me piace fare foto di cibo o di locali ma non sarei mai disposta a perdere un’ora della mia vita in coda solo per entrare in un ristorante che in un certo momento sembra essere il top. Quelli che vedi in coda invece sono disposti ad aspettare pur di taggarsi e fotografarsi in un locale che secondo alcuni è di moda, basta questo a farli sentire importanti.

Pensi di andare a vivere in Italia?

No, a Varsavia sto bene e il mio fidanzato si è trasferito qui da Torino quasi due anni fa. In questi anni che stiamo vivendo ho la sensazione che sia più facile costruirsi una vita in Polonia che in Italia.

400 milioni di zloty di investimento per il deposito di carburante di Debogórze

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Questa notizia è tratta dal servizio POLONIA OGGI, una rassegna stampa quotidiana delle maggiori notizie dell’attualità polacca tradotte in italiano. Per provare gratuitamente il servizio per una settimana scrivere a: redazione@gazzettaitalia.pl

Quasi 400 milioni di złoty saranno investiti da PERN e dall’Autorità portuale di Gdynia per aumentare la capacità del deposito di carburante di Debogórze (Pomerania), le due società hanno firmato un accordo in tal senso. Grazie ai progetti, un maggior numero di combustibili raggiungerà la Polonia attraverso la base di PERN. PERN ha sottolineato che il suo obiettivo principale è quello di scaricare navi cisterna con una capacità di carico di oltre 120.000 tonnellate e di essere in grado di stoccare e distribuire rapidamente i prodotti nell’entroterra. PERN ha spiegato il significativo aumento della domanda di movimentazione e del crescente numero di navi cisterna, che consegnano prodotti petroliferi in Polonia, anche a causa delle turbolenze del mercato dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Il direttore generale di PERN, Mirosław Skowron, ha sottolineato che il mondo dell’energia, compreso il settore del petrolio e dei combustibili, è cambiato in modo significativo dal 24 febbraio 2022 e attualmente i combustibili che arrivano in Polonia provengono da fuori della Russia. Secondo Jacek Sadaj, presidente dell’Autorità portuale di Gdynia, la firma dell’accordo, nell’ambito della cooperazione a lungo termine con PERN, rappresenta un ulteriore passo in avanti verso l’aumento della capacità di movimentazione del porto, attraverso l’espansione e la modernizzazione delle sue infrastrutture, oltre a contribuire alla sicurezza energetica del Paese.

https://polskieradio24.pl/42/273/artykul/3229877,kolejna-inwestycja-pern-w-debogorzu-w-rozwoj-bazy-paliw-wlaczy-sie-tez-morski-port-gdynia

Collaborazione tra Agenzia delle Ricerche Mediche e Harvard Medical School Postgraduate

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La preparazione avanzata nell’ambito della sanità e delle ricerche scientifiche sarà svolta dall’Agenzia delle ricerche mediche in collaborazione con Harvard Medical School Postgraduate. Questi addestramenti mirano all’ampliamento delle competenze degli scienziati polacchi nell’ambito dei trial clinici, inoltre, svilupperanno le loro capacità nello scrivere le richieste per la borsa di studio. I pazienti polacchi saranno i destinatari dei cambiamenti positivi che derivano dalla realizzazione del programma. 500 scienziati polacchi parteciperanno al programma che è la missione dedicata ad attenuare i sintomi ed al miglioramento della salute e del benessere di tutti i pazienti.

https://www.wnp.pl/parlamentarny/wydarzenia/agencja-badan-medycznych-i-harvard-medical-school-wprowadza-do-polski-szkolenia-z-zakresu-badan-klinicznych,744389.html

In calo il mercato degli affitti

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La situazione sul mercato degli affitti immobiliari sembra molto migliorata rispetto a un anno fa. La percentuale degli appartamenti disponibili è aumentata bruscamente e, in seguito, i proprietari degli appartamenti sono più disposti alle negoziazioni ed a diminuire i prezzi grazie a cui è più facile da trovare un appartamento da affittare. Gli studenti hanno più possibilità di trovare un appartamento al prezzo più basso rispetto al 2022 e lo è stato causato dalle molte offerte sul mercato degli affitti, ad esempio, il 115% degli appartamenti di più rispetto al 2022 ha registrato a Breslavia ed il 118% degli appartamenti di più rispetto all’anno scorso ha registrato a Lodz.  A Varsavia l’aumento del numero degli appartamenti ammonta al 54%. La diminuzione della domanda da parte degli Ucraini e anche i nuovi appartamenti apparsi sul mercato degli affitti sono i motivi principali per cui il numero degli appartamenti sul mercato è più alto. Come risulta delle analisi del Gruppo Morizon-Gratka, i prezzi di offerta sono diminuiti in 10 di 20 categorie. In 5 categorie rimangono allo stesso luogo e solo in 5 categorie sono aumentati. La diminuzione maggiore è stata registrata a Danzica perché l’affitto degli appartamenti di tutte le dimensioni è più basso. A Varsavia l’affitto del monolocale e dell’appartamento di due stanze costa di meno, ma l’affitto degli appartamenti maggiori è più costoso.

https://businessinsider.com.pl/twoje-pieniadze/to-moze-byc-dobry-rok-dla-studentow-takiej-sytuacji-na-rynku-najmu-dawno-nie-bylo/rk0hmrv

L’industria automobilistica rappresenta l’8% del PIL, ottime prospettive per il Voivodato di Opole

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L’industria automobilistica è uno dei settori più importanti dell’economia polacca. Attualmente rappresenta l’8% del PIL. Inoltre, dal rapporto dell’Associazione polacca per i combustibili alternativi, risulta che la Polonia si trova al 10° posto nella lista dei maggiori esportatori di componenti nel mondo, con un valore delle esportazioni di 12,3 miliardi di dollari. “Lo sviluppo dell’industria automobilistica ha un enorme impatto sul mercato degli spazi industriali e di magazzinaggio in Polonia. Secondo i calcoli di Newmark in Polonia circa il 10% della domanda totale registrata nella Bassa Slesia sono aziende del settore automobilistico”, ha affermato Jakub Kurek, direttore del dipartimento industriale e di magazzinaggio di Newmark Polska. Anna Domańska, consulente presso il Dipartimento industriale e di magazzinaggio di Newmark Polska, ha aggiunto che “grazie alla sua posizione tra Wrocław e Katowice, il Voivodato di Opole è anche un luogo molto attraente per le aziende automobilistiche, soprattutto quelle che collaborano con controparti su entrambi i mercati”. Un fattore importante che influenza lo sviluppo del settore automobilistico nella Bassa Slesia è la presenza di grandi entità come Toyota, Gates, Lear e Faurecia. Marchi rinomati che hanno contribuito ad aumentare la competitività e il saper fare tecnologico della regione. Gli analisti di mercato vedono buone prospettive per la crescita dell’industria automobilistica a Wrocław e Opole, il potenziale e le prospettive di sviluppo del settore in quest’area sono indicati, tra l’altro, da investimenti di Mercedes-Benz a Jawor.

https://www.wnp.pl/motoryzacja/rynek-automotive-rosnie-we-wroclawiu-i-w-opolu-deweloperzy-zabezpieczaja-dzialki,743690.html

Morawiecki si candiderà alle prossime elezioni parlamentari in Slesia, opposizione all’attacco

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Ieri si è svolta una conferenza stampa del primo ministro Mateusz Morawiecki alla fine della seduta del Consiglio dei Ministri. Il primo ministro ha annunciato durante la conferenza che alle prossime elezioni parlamentari si candiderà a Katowice, in Slesia. Durante la conferenza il capo del governo è stato interrogato sull’intervento del capo del gruppo parlamentare Koalicja Obywatelska (KO) Borys Budka, sulla radio TOK FM, che ha detto “Morawiecki è l’unico primo ministro nella storia che non ha mai avuto un dibattito politico”. Ha inoltre dichiarato che Morawiecki “semplicemente muore dalla paura” e che vorrebbe “dibattere con lui sulla Slesia”. Il primo ministro ha risposto che è attivo in tutte le parti del Paese e discute con gli oppositori sui tutti possibili temi. Quando gli è stato chiesto se ci sarà il suo dibattito con Budka ha risposto che è una decisione del quartier generale del partito e che lui prenderà parte alla campagna elettorale. Le elezioni parlamentari si svolgeranno il 15 ottobre.

https://businessinsider.com.pl/wiadomosci/premier-zdradzil-skad-bedzie-startowac-to-nie-warszawa/4p8k6dp

Tanta Polonia alla 80^ Mostra di Venezia: Holland e Szumowska in gara per il Leone d’oro, Polański fuori concorso

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Dal 30 agosto al 9 settembre il Lido di Venezia diventerà, come ogni anno, un punto di incontro di registi, attrici e attori, giornalisti e appassionati del cinema. Per il Leone d’oro alla 80^ Mostra del Cinema competeranno 23 pellicole tra cui due coproduzioni polacche: “Il confine verde” di Agnieszka Holland e “Kobieta z…” di Małgorzata Szumowska e Michał Englert. Il film della Holland racconta una storia liberamente basata sugli eventi realmente accaduti nella foresta che separa la Polonia e la Bielorussia dove finora i rifugiati dal Medio Oriente e dall’Africa cercando di raggiungere l’Unione Europea si trovano intrappolati in una crisi geopolitica cinicamente architettata dal dittatore bielorusso Aljaksandr Lukašėnko. La regista ha costruito il film prendendo in considerazione tre prospettive diverse del problema: quella degli attivisti, delle guardie di frontiera e dei rifugiati. Il film con cui la regista vuole farci aprire gli occhi sfidandoci a riflettere sulle scelte morali che ogni giorno persone comuni si trovano ad affrontare. Nel cast vedremo attori polacchi tra cui: Maja Ostaszewska, Maciej Stuhr, Agata Kulesza e stranieri: Jalal Altawil, Mohamad Al Rashi, Dalia Naous. Dopo “Non cadrà più la neve” (in concorso alla 77^ Mostra) Małgorzata Szumowska torna al Lido con un nuovo lungometraggio che attraversa quarantacinque anni della vita di Aniela Wesoły raccontando il suo percorso alla ricerca della libertà come donna transgender. “Speriamo che il film aiuti a comprendere cosa significhi essere trans, e accresca il sostegno a leggi che garantiscano una vita sicura”, spiegano i registi. Il titolo “La donna di …” è un omaggio al maestro Andrzej Wajda. Tra gli interpreti Małgorzata Hajewska-Krzysztofik, Mateusz Więcławek e Joanna Kulig. Tra le presenze polacche alla Mostra spicca anche quella del novantenne Roman Polański il cui film “The Palace”, scritto insieme a Jerzy Skolimowski e Ewa Piaskowska, sarà presentato nella sezione Fuori concorso.

Agnieszka Holland, “Zielona granica” / “Il confine verde”
Małgorzata Szumowska, Michał Englert, “Kobieta z…”
Roman Polański, “The Palace”

Il Festival di Camogli

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“Memoria è desiderio di lasciare segno di sé, di entrare in connessione con chi è stato e chi sarà, bisogno di appartenenza a qualcosa di più grande di sé, che va oltre la dimensione dello spazio e del tempo, una sfida alla morte e all’oblio.”

Così scrivono gli organizzatori della decima edizione del Festival della Comunicazione, che si svolge ogni anno all’inizio di settembre nella cittadina ligure di Camogli. La manifestazione, inaugurata nel 2014 sotto gli auspici di Umberto Eco e proseguita dopo la sua scomparsa grazie alla passione e alla determinazione di Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, porta nella suggestiva cittadina balneare l’élite culturale e migliaia di persone. La partecipazione è gratuita e su prenotazione sul sito web. Quest’anno il tema dell’evento è la MEMORIA nel senso individuale, collettivo, storico, biologico e scientifico, compreso l’attuale tema dell’intelligenza artificiale. Tra gli invitati figurano giornalisti, scrittori, ricercatori, medici, psicologi, imprenditori ed economisti. Il fondatore della catena Eataly e “il filosofo della vita quotidiana” Oscar Farinetti, il noto psicologo Massimo Recalcati, il matematico e ricercatore dell’Universo Piergiorgio Odifreddi e l’apprezzato giornalista ed esperto di relazioni internazionali Federico Rampini, oltre ai comici Claudio Bisio e Fiorello, questi alcuni del nutrito pool di “noti e simpatici”. Tra loro anche il poliedrico attore e showman Neri Marcorè, che quest’anno riceverà il premio del festival di Camogli, assegnato annualmente per particolari meriti nel campo della comunicazione, come riconoscimento “per chi, attraverso linguaggi diversi, è stato in grado di stimolare lo spirito critico contribuendo così alla crescita individuale e collettiva.” Il premio è stato assegnato in passato a Roberto Benigni, noto, fra altre cose, per il film La vita è bella, all’amato da tutti gli italiani divulgatore scientifico Piero Angela e all’ironica commentatrice della realtà Luciana Littizzetto.

L’efficiente organizzazione degli incontri, che si svolgono contemporaneamente in diversi angoli della cittadina: nelle piazze, nei caffè e nel teatro storico, l’informale atmosfera e il ricco programma di conferenze e attività per bambini, sono garanzia della qualità dell’evento. Il festival può essere seguito online, dove si trovano anche tutte le edizioni precedenti e i podcast, sotto il link: www.festivalcomunicazione.it.

Testo e traduzione: Agnieszka Poczyńska-Arnoldi

Stazione Polare Polacca

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Al confine tra le fredde acque del Mar di Groenlandia e i fianchi rugosi del fiordo Hornsund, nelle Svalbard, vi è un piccolo agglomerato di edifici. Appartengono alla Polska Stacja Polarna Hornsund, il centro di ricerca scientifico polacco più settentrionale di tutti. Qui si studiano i movimenti delle placche tettoniche, l’evoluzione dei ghiacciai, il magnetismo terrestre e l’atmosfera, contribuendo a capire come sta cambiando il clima del pianeta. Gli strumenti e i dati che la stazione raccoglie sono estremamente preziosi. Per la comunità scientifica polacca, naturalmente, ma anche per il resto del mondo. Ecco perché questo luogo fisicamente remoto è in realtà un centro cosmopolita che mette in contatto scienziati e istituzioni di ogni angolo della Terra, con numerose stazioni di ricerca appartenenti a diversi paesi, tra cui l’Italia. Uno dei luoghi più freddi del pianeta è un punto caldo della diplomazia scientifica.

La dimensione internazionale della scienza
Questa dimensione internazionale della ricerca non dovrebbe stupirci. Non solo la scienza è per sua natura un sapere collettivo, fondato su l’incessante dialogo tra i membri della comunità scientifica, ma le ricadute tecnologiche travalicano i confini politici e le strutture necessarie a portare avanti la conoscenza sono sempre più sofisticate e costose. «Oggigiorno è impensabile credere che una nazione possa essere autosufficiente dal punto di vista della ricerca. Anche i Paesi più avanzati non avrebbero un budget sufficiente a sostenerne i costi.» Inoltre, ci sono ambiti della ricerca che nascono per rispondere a sfide globali e necessitano dunque di dati raccolti in tutto il mondo e di approcci transnazionali. «Per questa ragione, ad esempio, la Polonia dà accesso alle proprie stazioni artiche a team di ricercatori dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania, avviando vere e proprie collaborazioni per proseguire la ricerca sui ghiacci e sui cambiamenti climatici.»

Un evento dedicato
A parlare è la professoressa Monika Szkarłat, dell’Università Maria Curie-Skłodowska di Lublino, esperta di diplomazia scientifica in Polonia e in Europa: una degli ospiti ad un incontro dedicato alla dimensione internazionale della scienza organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia. Con lei c’erano Giacomo Destro, docente di Science Diplomacy presso il Master in Comunicazione della Scienza ‘F. Prattico’ della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste e il dottor Dariusz Ignatiuk, presidente del Polish Polar Consortium. I tre hanno messo in luce piani e prospettive in cui gli interessi scientifici d’Italia e Polonia si incontrano e si saldano, usando il polo nord come caso esemplare di questa impalpabile ma resistente rete di scienziati, figure istituzionali, accordi e collaborazioni che chiamiamo diplomazia scientifica.

Una definizione complessa
In realtà, non è semplice dare una definizione precisa della diplomazia scientifica. In Ragione di stato, ragione di scienza (Codice Edizioni, 2023), Giacomo Destro parte da uno dei primissimi tentativi di abbozzarne un ritratto ufficiale, presentandola come l’insieme di tre diverse linee d’azione. La prima si ha quando gli scienziati producono documenti che fungono da punto di riferimento per le politiche dei governi. Ne sono un esempio i report redatti dall’Intergovernal Panel On Climate Change (IPCC) che servono ad informare i decisori politici di tutto il mondo sullo stato dell’arte dei cambiamenti climatici e sulle azioni scientificamente fondate per mitigarne gli effetti. Il secondo tipo di attività si ha quando la politica dà il via a un dibattito internazionale che si conclude con la stesura di un accordo o un trattato a tema scientifico. Il caso più emblematico è il Protocollo di Montreal: un documento nato per mettere al bando le sostanze responsabili dell’assottigliamento dello strato di ozono; esempio virtuoso dell’operato della diplomazia scientifica, dato che effettivamente il problema si sta lentamente rimarginando. Il terzo ed ultimo caso è quello in cui la scienza dà avvio a un processo che, nel tempo, induce nazioni in contrasto su ogni altro fronte a parlarsi e dialogare. Un esempio importante è il laboratorio di ricerca SESAME, in Giordania, nel cui consiglio direttivo siedono e collaborano israeliani, palestinesi, iraniani, turchi e curdi.

La diplomazia scientifica in Italia e in Polonia
Se si guarda alla diplomazia scientifica portata avanti dalle Istituzioni, l’Italia è uno dei paesi europei più avanzati. «Il Ministero degli Affari Esteri Italiano ha sempre puntato su iniziative bi e multilaterali» cioè su accordi di collaborazione tra due o più paesi per realizzare obiettivi precisi «e la scienza si presta perfettamente a stendere legami di questo tipo» racconta Giacomo Destro. «Invece in ambito accademico la diplomazia scientifica è poco studiata.»

E in Polonia?
«Qui la maggior parte delle iniziative nascono in ambito accademico, nei centri di ricerca, dai team di ricercatori, mentre non c’è una struttura istituzionale specializzata e interamente dedicata alla diplomazia scientifica» spiega Monika Szkarłat. Per la dottoressa è un punto su cui varrebbe la pena lavorare, migliorando il coordinamento tra i ricercatori, l’uso dei fondi dedicato ai progetti internazionali e studiando le pratiche portate avanti dagli altri paesi. «Le nazioni con tradizioni diplomatiche più antiche rappresentano un’utile fonte di ispirazione, anche se non bisogna dimenticare che ogni paese ha una storia e una struttura economica precisa, e modelli e pratiche vanno sempre riadattati.»

Storie di scienza, storie di donne e di uomini
Tradizioni, strutture, pratiche che cambiano da stato a stato rendono il quadro della diplomazia scientifica estremamente variegato, ragione per cui poi rinchiuderla in una sola definizione diviene molto difficile. Forse allora sarebbe meglio descriverla come un insieme di storie che si incontrano e si scontrano. È la scelta che ha fatto Giacomo Destro in Ragione di Stato, Ragione di scienza: non un saggio in senso classico, bensì una raccolta di vicende che provano a restituire l’importanza e la complessità della diplomazia scientifica. Alcune sono esempi di scambi virtuosi, capaci di raggiungere posti sperduti come le stazioni di ricerca ai poli. Altre parlano di spionaggio, esperimenti efferati, armi di distruzioni di massa. «La scienza è un’attività umana» afferma Giacomo Destro. «E come molte altre questioni umane non dovremmo chiederci se è buona o cattiva di per sé, ma come vogliamo usarla».

GAZZETTA ITALIA 100 (agosto – settembre 2023)

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Gazzetta Italia raggiunge il piccolo-grande traguardo dei 100 numeri pubblicati, celebrando la ricorrenza con una copertina speciale “doppia”, firmata dal fumettista Luca Laca Montagliani, una foliazione record e una serie di articoli di prestigio tra cui le interviste alla figura simbolo dell’Italia in Polonia, il nostro stimato ambasciatore Luca Franchetti Pardo, al direttore del Castello Reale di Varsavia Wojciech Falkowski, ad Agnieszka Stefaniak-Hrycko, la direttrice dell’Accademia Polacca delle Scienze di Roma e al regista Paolo Genovese il cui film “Il primo giorno della mia vita” sta avendo un grande successo in questi mesi in Polonia. E poi ancora troverete articoli di viaggio: “Genova al profumo di basilico”, “La Cracovia italiana”, “I sette segreti di Bologna”, “Gardaland”; di cultura con gli articoli che celebrano l’anno della Szymborska e di Calvino e poi naturalmente le nostre rubriche di cucina, lingua, fumetti, motori oltre a moltissimo altro. Insomma correte agli Empik o contattateci per avere questo speciale numero 100 di Gazzetta!