Aleksandra Szumilas
Dicono che i viaggi rendono la nostra vita più ricca. Nella mia vita finora ho già viaggiato molto. Ma ci sono alcune parti del mondo che ho visto che mi son rimaste nel cuore. Tra queste c’è Ostuni, la Città Bianca in provincia di Brindisi in Puglia che sorge su tre colli ad un’altezza di 218 metri s.l.m. In Italia è famosa ma in Polonia no. E credetemi cari connazionali, ne vale la pena! Durante il mio soggiorno italiano l’ho visitata parecchie volte. Anche se ogni volta scoprivo qualche cosa nuova, quello che mi attirava sempre ugualmente era il mare pugliese. La cosa più peculiare che affascina sin dall’inizio è l’imbiancatura a calce delle case. Se voglio spiegare agli amici in cosa consiste la bellezza di Ostuni, dico sempre che assomiglia all’isola di Santorini ma senza il blu. La città è piccola visto che ci vivono circa 33 mila abitanti ma le passeggiate nel centro storico danno una sensazione straordinaria. Per un turista, un viaggio al sud d’Italia vuol dire avere una vera e propria esperienza della vita italiana. Per un anno sono vissuta a Milano. Ogni volta che scendevo a Ostuni, facilmente coglievo la differenza. I vecchietti che prendono il caffè nei bar sono sempre pronti a fare due chiacchiere. Nessuno ha fretta. Si conoscono tutti. Anche se questo può essere un aspetto negativo: uno straniero in città viene notato subito. Ma faceva niente, non è molto difficile fare amicizia in Puglia.
Il cuore della città è senz’altro Piazza della Libertà dove la vita non si ferma mai soprattutto durante le lunghe notti d’estate. La luce proveniente dai bar, il suono della musica ed il movimento delle ragazze in tacchi rendono la città viva fino alla mattina. Tutto si svolge sotto lo sguardo di Sant’Oronzo, il Santo Patrono di Ostuni e di Lecce che osserva la città dall’alto della sua colonna. Una tra le più antiche manifestazioni folkloristiche del Salento è la festa in onore di Sant’Oronzo. In realtà il santo patrono principale di Ostuni è San Biagio, Sant’Oronzo è considerato dagli ostunesi santo patrono della diocesi di Brindisi e di Ostuni quindi in secondo piano rispetto a Biagio, ma ugualmente benvoluto dagli ostunesi. La festa di Sant’Oronzo (24-27.08) si caratterizza dalla storica cavalcata organizzata in onore del Santo e che percorre le vie più importanti della città. La cavalcata, infatti, è tra le più antiche pratiche di devozione della città di Ostuni nei confronti del Santo.
Da notare è la passione della maggior parte dei ragazzi e anche delle ragazze ostunesi: le moto. La domenica si passa in giro con la moto se il tempo lo permette. Lo devo ammettere perfino io che ho sempre avuto paura delle moto: fare un giro al mare è una cosa incredibile. A Ostuni esiste anche un club dei motociclisti che ogni tanto si organizzano a fare giri lunghi insieme. Gli ostunesi condividono anche un’altra passione: la passione del mangiar bene. Anche se dire che gli piace mangiar bene è poco. Penso di non aver mai visto prima qualcuno appassionato talmente da un pezzo di carne. Uscire a mangiare con gli ostunesi è sempre una festa con gli antipasti, i primi, i secondi, i dolci ed i litri di vino. Quello che preferivo mangiare io durante le giornate trascorse a Ostuni erano i frutti di mare. Veramente, proprio lì ho imparato ad apprezzarli come si deve. La prima volta che ho visto un piatto di ricci, mi sono spaventata ma sono bastati 5 minuti per imparare ad apprezzare il loro sapore. È bastata una visita a Ostuni per imparare a godere il vino, il cibo e per sapere che ci dovevo tornare. Una sola volta Ostuni semplicemente non basta.