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“I confini sono di nuovo in bilico, ma presto inizierà una battaglia per una realtà nuova” ha scritto l’autrice polacca Olga Tokarczuk, vincitrice del Premio Nobel alla letteratura, sulle pagine del Frankfurter Allgemeine Zeitung. Secondo la Tokarczuk, la pandemia di Covid-19 ha rivelato una debolezza nell’idea dell’unità europea. “L’Unione Europea ha permesso agli Stati nazionali di prendere decisioni autonome. La paura del virus ha risvegliato la convinzione atavica della colpa dell’estraneo. ‘Il virus è venuto in Europa dall’esterno, non è nostro’ dicono. In Polonia i vacanzieri tornati dall’estero sono diventati sospetti. Il virus ci ricorda che i confini esistono ancora e ci fanno comodo. Il virus ha dimostrato che la nostra mobilità frenetica minaccia il pianeta. E ci ha costretto a porci una domanda: cosa cerchiamo di più?”. La Tokarczuk ha concluso così: “Negli ultimi duecento anni il paradigma della civiltà è stato: ‘siamo i padroni della creazione, perciò possiamo fare di tutto poiché il mondo ci appartiene’. Ma dopo la pandemia giungeranno tempi nuovi”.