“La cosa che mi ha fatto più piacere? È che inaspettatamente molti polacchi si ricordavano dei miei risultati di rally”. Bè dopotutto gli appassionati di auto e corse di tutto il mondo conoscono il grandissimo vicentino Miki Biasion, bicampione del mondo quando correva con la Lancia. Un pilota che dal 1997 si dedica alle corse di camion ottenendo anche lì grandi successi. L’ultimo il 6° posto al Campionato del Mondo Camion Fuoristrada con la squadra IVECO che con altri due piloti ha conquistato il primo ed il secondo posto. Biasion è stato recentemente la star del raduno Master Truck a Opole che ai primi di luglio ha richiamato decine di migliaia di appassionati ed esperti del settore. I camion sono un altro mondo rispetto alle auto? “Come meccanica sono sicuramente più complicati, tra rapporti di cambio, motore e ammortizzatori. Riguardo la gara con l’Iveco alla Dakar purtroppo un problema di frizione mi ha tenuto rallentato ma come squadra è andata benissimo”.
Auto e motori, un settore in cui l’Italia vanta un know how antico, oggi però è un’industria che soffre. “Viviamo un momento economico difficile ed il comparto auto naturalmente ne risente anche se qui nei paesi della nuova Europa mi pare che il settore funzioni bene. In questo senso”, commenta Biasion “credo che l’Italia possa ancora avere un ruolo di primo piano su questi mercati se attraverso il marketing saprà sfruttare bene la sua immagine, la storia e qui in Polonia anche l’antico legame con questo paese in cui modelli come la FIAT 126 sono stati delle vere icone. L’Italia comunque insieme all’immagine ha anche delle vere eccellenze di ricerca come la FIAT Power Train che sperimenta ed esporta tecnologia in tutto il mondo ad iniziare dalla Germania.”