In occasione della fiera del libro organizzata a Varsavia, abbiamo incontrato Irene Cao arrivata in Polonia per promuovere la sua trilogia erotica: “Io ti guardo”, “Io ti sento”, “Io ti voglio”, un grande successo pubblicato in polacco dalla casa editrice Sonia Draga. Cosa spinge una giovane donna a scrivere un romanzo?
Io scrivo da sempre, da quando ero piccola. E poi penso che la scrittura non sia qualcosa che si sceglie, è qualcosa da cui ci si lascia scegliere, non siamo noi a decidere tutto. Questa specie di “chiamata” l’ho sentita di più nel 2006/2007. Avevo appena finito l’università, il dottorato di ricerca e ho sentito qualcosa dentro. Ci si deve ascoltare nel profondo. Mi sono detta: OK, voglio mettermi alla prova altrimenti avrò rimorsi tutta la vita e quindi nel 2007 ho iniziato a scrivere questo romanzo. Ha subito tante revisioni, l’ho mandato a tante case editrici in Italia, finché un giorno dopo molto tempo (dicembre 2011) mi arrivò la risposta interlocutoria, né sì né no, dalla mia attuale casa editrice in Italia. Lì mi sono detta che forse era il caso di insistere, di non fermarsi, di ripartire. Cancellai tutto perché il mio editor mi disse di lavorarci ancora. Nel 2012 ripresentai il romanzo, salvando solo una piccola parte. Nel gennaio del 2012 presi addirittura il manoscritto e lo gettai nella stufa! Fu un momento molto importante, doloroso, ma fu una decisione giusta visto che nell’estate del 2012 la mia casa editrice mi disse: ci siamo!
Che cosa spinge una donna, filologa, specialista di storia antica a scrivere un romanzo erotico?
Quando ho finito il dottorato di ricerca ero immersa nel mondo accademico e ho sentito che forse non era più l’ambiente giusto per me. Me ne sono andata da Venezia dove avevo abitato in tutti quegli anni di studio e di lavoro. Ho capito che forse dovevo cercare qualcos’altro nella mia vita. Ma l’etichetta della “trilogia erotica” è arrivata dopo, è stata la stampa a darmela. Il mio obiettivo era quello di raccontare una storia d’amore. Infatti il nucleo del primo romanzo era essenzialmente una storia d’amore e anche di guarigione. Non so se possa veramente essere definita una trilogia “erotica”, non mi interessano molto i generi, mi interessa raccontare una storia e – quando la racconto – raccontarla con verità, essere realistica per arrivare al cuore delle persone e in particolare al cuore delle donne (questa storia l’ho scritta pensando soprattutto alle donne) per cui mi piacerebbe che prima dell’erotismo si pensasse veramente alla profondità di un sentimento.
Sicuramente la prossima domanda le darà fastidio ma gliela devo fare: spesso si legge che la sua è “la risposta italiana a 50 sfumature di grigio”. Un giudizio che Le pesa o che invece aiuta a promuovere il suo libro?
All’inizio in Italia (la trilogia uscì nel 2013) la stampa mi dipinse come la risposta italiana a 50 sfumature. Mi sono infastidita un po’, poi ho accettato. Però ci tengo a dire che ho cominciato a scrivere questi romanzi prima che uscisse il libro di E.L.James (estate 2012). Quindi non mi ero proprio posta questo problema. Certo dopo il successo di Grey l’editore mi chiese di sviluppare la storia in tre libri. Non mi arrabbio, penso che le 50 sfumature abbiano avuto un successo internazionale e in qualche modo aperto la strada, un filone che già esisteva, ma lo ha reso più accessibile alle donne. Magari questo paragone può creare curiosità. Ma quello che racconto nei miei libri è un altro mondo rispetto a E.L. James e spero che le lettrici lo possano apprezzare. Già dalle prime pagine si vede il mio background classico.
A che cosa si è ispirata?
Come ho detto prima ho cercato di recuperare il mio bagaglio classico, di pensare soprattutto ai testi classici e di inserirli qui. Ma i miei modelli sono stati veramente i testi della letteratura femminile dell’800. Alla fine quelle sono le vere storie d’amore, i plot sono quelli in cui le scrittrici dell’epoca dovevano fermarsi sulla soglia della camera da letto, oltre non si poteva andare. Quando si racconta una storia d’amore non si può non parlare di quello che avvicina i personaggi. Altri miei modelli: la letteratura italiana del ‘900 – D’Annunzio che nonostante non amasse troppo le donne ha scritto dei romanzi molto sensuali, come “Il piacere” e “Il fuoco”. Le letterature erotiche non mi hanno influenzata.
Chi sono i personaggi?
Abbiamo tre personaggi principali. C’è la protagonista Elena che fa la restauratrice a Venezia. Ha 29 anni ma non è ancora una donna, è in fase di transizione nella sua vita (succede spesso in Italia d’avere adolescenze prolungate), non è troppo sicura di se stessa, vive un rapporto un po’ difficile con il proprio corpo, non si ama troppo. Ha avuto qualche esperienza ma non ha mai vissuto veramente, non si è mai lasciata andare fino in fondo. Le manca qualcosa e forse ha capito che è arrivato il momento di cambiare, di provare nuove esperienze, nuove sensazioni. In questo viene aiutata da Leonardo, uno chef di origini siciliane che per un caso del destino arriva a Venezia e si ritrova a vivere proprio nel palazzo dove Elena sta restaurando un affresco. Lei all’inizio non lo ama molto, anzi non lo sopporta. Leonardo diventa il tramite per lei per iniziare un viaggio nel mondo dei sensi e del piacere, ma non dobbiamo dare tutto il merito a Leonardo se Elena cambia. Non mi va che passi questo messaggio. Lei decide di affidarsi a lui e di fare questo viaggio perché lo vuole. Dall’altro lato abbiamo un altro personaggio maschile molto importante: Filippo, architetto, un amico di Elena. Si conoscono dai tempi del liceo. Da poco è rientrato anche lui a Venezia. Filippo e Leonardo sono i due lati opposti dell’universo maschile. Per riprendere un concetto classico: l’apollineo Filippo, e il dionisiaco Leonardo. Quindi Filippo è razionalità, costanza, presenza, affidabilità e Leonardo una sorta di presenza demoniaca, una specie di dio greco cattivo che entra nella vita di Elena e la stravolge; istinto, passione, ma anche inaffidabilità, da lui ci si può aspettare ogni tipo di sorpresa. Ad un certo punto Elena si ritroverà a dover fare la scelta di quale direzione prendere ma quello lo lasciamo scoprire alle lettrici. Io sono affezionata a entrambi i personaggi maschili, non parteggio per nessuno dei due.
Il libro è ambientato a Venezia, a Roma e sull’isola di Stromboli. Questi luoghi hanno qualche ruolo particolare oppure funzionano solo come sfondo?
Sono luoghi che hanno importanza anche nella mia vita. Volevo dare un’idea totale d’Italia e volevo anche che la lettrice potesse fare un viaggio non solo nel piacere ma anche un viaggio reale dal Nord al Sud. Sono i luoghi che mi hanno dato modo di parlare delle bellezze della mia terra; io amo profondamente il mio Paese. Sono partita da Venezia perché è una città che conosco molto bene, ci ho vissuto per anni. Racconto una Venezia non solo turistica ma parlo anche della vera Venezia. Nel secondo libro si arriva a Roma, un’altra città a cui sono molto legata. Sarebbe stato troppo scontato far vivere Elena in centro perciò ho scelto l’EUR. È un quartiere proiettato in avanti, verso il futuro. Volevo dare questa idea di Roma, una città dove c’è una straordinaria stratificazione storica – dall’antichità al Rinascimento, dal Barocco, fino ai palazzi del ‘900. Infine Stromboli, l’isola dove è nato Leonardo, che mi aiuta a far emergere la sicilianità del personaggio. Un ambiente che a livello energetico è molto importante, c’è il vulcano e poi è un posto particolare: non ci sono le auto, di notte non c’è l’illuminazione pubblica. Veramente è un’isola rimasta com’era 50 anni fa.
Ormai la trilogia è conclusa. Ora che progetti ha?
In Italia dopo la trilogia ho pubblicato altri due libri. Un dittico sempre inserito nel filone erotico. Il primo “Per tutti gli sbagli” è ambientato nel Veneto, una regione che conosco bene, mentre nel secondo libro “Per tutto l’amore” ci spostiamo a Lisbona dunque c’è un respiro più europeo. Ora credo che inizierò a scrivere un nuovo romanzo se mi lasceranno il tempo di farlo; gli ultimi tre mesi li ho spesi per lavorare ad un programma in TV, un documentario su come sono cambiate le relazioni fra uomo e donna nell’epoca di Internet e dei social network.
Le diamo un grandissimo in bocca al lupo e aspettiamo l’uscita dei suoi libri in polacco.
Irene Cao è nata a Pordenone nel 1979. Ha studiato Lettere Classiche a Venezia, dove ha conseguito anche un dottorato in Storia Antica. Attualmente vive tra Milano e un piccolo paese del Veneto. In Italia ha pubblicato “Io ti guardo”, “Io ti sento”, “Io ti voglio”, la prima trilogia erotica italiana, e il dittico “Per tutti gli sbagli”, “Per tutto l’amore”, da subito in testa alle classifiche. È inoltre, autrice e conduttrice tv.