Un po’ di tempo fa i riflettori di tutto il mondo sono stati puntati sulla scena street del Bel Paese quando Blu, il Banksy italiano, ha cancellato per sempre le sue magnifiche opere dai muri di Bologna dopo che l’istituzione museale Genus Bononiae aveva iniziato a staccare vari murales per esibirli in una mostra sulla street art a Palazzo Pepoli. Fortunatamente il mondo dell’arte nata e creata in strada non è costellato solo da tristi episodi come questo, anzi, sempre più paesaggi urbani in tutta la penisola vengono riqualificati e resi unici dalle abili mani di questi artisti, diventando così teatro di numerosi festival di richiamo internazionale.
VIAVAI project nel Salento, ALT!rove a Catanzaro, Cheap a Bologna, FestiWall a Ragusa, Outdoor a Roma, Subsidenze a Ravenna, solo per citarne alcuni. Ma la rassegna che più di tutte ha attirato la nostra attenzione è Emergence a Giardini Naxos (ME), che nel 2017 ha ospitato per la seconda volta SEIKON, artista originario di Gdynia, città ormai punto di riferimento dell’Arte Pubblica polacca.
Nell’edizione passata il festival è tornato a Catania per il progetto AMT ART Project a cura di Giuseppe Stagnitta, che grazie al contributo di artisti nazionali e internazionali ha portato alla riqualificazione degli spazi dimessi in Via Plebiscito un tempo utilizzati come rimessa degli autobus di linea dall’azienda metropolitana trasporti della città etnea.
Qui Robert Seikon, in arte SEIKON, classe 1987, ha letteralmente trasformato la superficie dell’edificio che gli è stato assegnato con la sola forza di linee e colori. Anche se di piccole dimensioni, l’opera è di grande impatto: la combinazione di forme geometriche crea suggestive illusioni di profondità nonché un dialogo armonico con gli elementi architettonici già esistenti, quali porte e finestre, mentre l’alternarsi cromatico di blu, nero e giallo ocra si inserisce perfettamente nell’ambiente circostante, in un perfetto equilibrio con il blu del cielo catanese e il cemento grigio della strada.
Ma questo suo recente intervento non è stato il primo in terra sicula. Già quattro anni fa, e sempre in occasione del festival Emergence, SEIKON aveva realizzato un grande muro a Giardini Naxos: ancora una volta aveva deciso di ricorrere a pattern di forme geometriche e astratte, che pur nella loro bidimensionalità, finivano per avere un’apparenza di movimento e volume. Anche in questo caso l’uso del colore è stato camaleontico, perché la scelta delle tinte sul nero e il marrone, sebbene con dettagli in rosa e azzurro, ben si sposava con le sfumature e l’atmosfera della location.
Il 2014 ha visto SEIKON lavorare anche in un’altra città italiana, Bologna. Nel capoluogo emiliano da luglio a settembre le facciate di edifici in quartieri centrali (e non solo) erano state rese uniche dagli interventi site specific dei vari artisti invitati a partecipare al progetto dedicato a questa nuova forma d’arte contemporanea. All’epoca SEIKON era il più giovane interprete ad aver aderito alla rassegna a cielo aperto e in via Scipione dal Ferro (Quartiere San Vitale) ha dato forma a una sequenza di figure geometriche dal sapore grafico, razionale, quasi matematico, che sembrano scorrere lungo la ristretta superficie verticale del palazzo.
È dunque uno stile particolare e ben riconoscibile quello di SEIKON, che fonde pittura e design grafico. In un’intervista per il sito polpettamag.com, sempre attento alle nuove tendenze in fotografia, arte e musica, l’interprete polacco ha raccontato che il suo modo di lavorare è stato influenzato molto dall’architettura, dal Bauhaus e persino da Adobe Illustrator, che ha imparato a usare nel corso dei suoi studi. Laureato all’Accademia di Belle Arti di Danzica, il suo stile si è naturalmente evoluto nel corso del tempo: dal 1999, anno in cui effettivamente è entrato a far parte in modo attivo del mondo dell’arte, è passato dalle lettere fino alle sperimentazioni con forme grafiche e geometriche. «Non mi piace considerare il mio lavoro astratto, perché l’astrazione è qualcosa di soggettivo, qualcuno può considerare il mio lavoro astratto e altri invece no», ha tenuto a precisare l’artista nell’intervista. Appassionato di disegno fin da bambino, si è lasciato coinvolgere dal mondo della street art grazie all’amico e artista Jay-Pop molto tempo prima di entrare in Accademia, come ha rivelato alla redazione del website Electronic Groove.
Oltre alla pittura, SEIKON dà voce alle sue idee attraverso diversi mezzi artistici – ad esempio la scultura – e a forme artistiche composte da luce, suoni e installazioni, come il mapping 3D. Interessante anche la sua recente collaborazione con il laboratorio Musivaria di Udine, che ha presentato alla mostra collettiva “Subsidenze 2017” a Ravenna la trasposizione in mosaico delle opere dell’artista polacco, a testimonianza di come un’arte antica come il mosaico e la street art contemporanea possano convivere in una rara simbiosi di passato, presente e futuro.
Insomma SEIKON è un artista a tutto tondo, estremamente abile persino nel gestire il complicato sistema dell’arte attuale. Non a caso, ha recentemente aperto la sua galleria d’arte privata Punkt, dove è possibile comprare anche online stampe e magliette a prezzi accessibili per tutte le tasche. Da segnalare pure la sua collaborazione con altre gallerie, come la Galeria V9 a Varsavia e la Galerie 42b a Parigi, dove a gennaio si è conclusa la personale “RITE”, in cui il filo conduttore tra le tele esposte è rappresentato dai viaggi compiuti dall’artista negli ultimi due anni.
Per SEIKON il viaggio è la parte del lavoro che conta di più, perché gli permette di scoprire ed esplorare nuove culture, trovando autentiche fonti di ispirazione. Speriamo allora che ben presto torni in Italia, in un momento storico come questo, in cui l’arte nella sua declinazione libera e dinamica qual è la street art si conferma un potente medium capace di unire e stimolare persone, linguaggi e luoghi oltre ogni barriera.
La foto proviene dal sito web ufficiale dell’artista: http://www.seikon.pl/seikon,o%20mnie