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Ieri a Vienna ha avuto luogo la prima riunione del Consiglio Permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) del 2022. Durante l’incontro, il Capo del Ministero degli Affari Esteri polacco, il Presidente in carica dell’OSCE, Zbigniew Rau, ha definito le priorità della presidenza polacca: un impegno per la risoluzione pacifica delle questioni di sicurezza nell’Europa Orientale, un’apertura al dialogo e la presentazione di nuove iniziative che portino alla comprensione. Rau ha sottolineato che sia l’elevato numero delle truppe nella regione che l’intensificarsi delle sfere di influenza, portano al più grande rischio di guerra nell’Europa Orientale negli ultimi trent’anni. Il Presidente ha sottolineato che le recenti tensioni internazionali sono esacerbate dai prolungati dai conflitti, dagli scontri militari, dalla radicalizzazione, dal terrorismo, dalla progressiva erosione di controllo delle armi, dalle profonde violazioni dei diritti umani e delle fondamentali libertà individuali, alimentati dagli effetti della pandemia Covid-19. A causa della crescente incertezza, dell’imprevedibilità, delle divisioni e delle paure nelle società europee, la presidenza polacca dichiara la sua volontà di attuare la soluzione pacifica del conflitto, attraverso l’impegno in loco: in Ucraina (chiedendo un’estensione della Missione Speciale di Monitoraggio dell’OSCE in Ucraina e agendo in conformità con i Protocolli di Minsk, rispettando la sua sovranità e integrità territoriale), in Georgia, Transnistria, Nagorno – Karabakh, e Kazakistan. Rau ha ricordato che le tensioni nella regione rappresentano una sfida alla stabilità e alla sicurezza dell’intero sistema europeo e richiedono un’adeguata valutazione internazionale con una risposta fondata sui principi del diritto internazionale.