Il ministro dell’ambiente Henryk Kowalczyk ha reso noto che dopo mesi di preparativi tutto è pronto per il vertice climatico COP24 che si aprirà a Katowice domenica prossima e proseguirà fino al 14 dicembre. COP24 è la 24° conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite e quest’anno si svolgerà nel cuore dell’industria carbonifera della Polonia. Scopo dell’evento è di stabilire concretamente come attuare gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi per la tutela del clima. Oltre che nel Centro Congressi Internazionale, il vertice si svolgerà in strutture temporanee appositamente predisposte: “Abbiamo preparato 8 aree su una superficie di 40.000 mq. Abbiamo predisposto anche spazi per i singoli paesi; quasi 200 delegazioni parteciperanno all’evento”, ha ricordato il ministro. Tra i 30mila delegati da tutto il mondo presenti alla COP24 si annoverano numerosi capi di governo e ministri dell’ambiente.
La Polonia è un singolare anfitrione per questo evento. Katowice è un importante polo industriale della Slesia, regione che ospita ancora miniere di carbone essenziali all’approvvigionamento energetico della Polonia. Il paese non sembra intenzionato a mettere da parte questo tipo di attività nonostante pesi significativamente sul riscaldamento climatico del pianeta e resti una delle forme di produzione di energia più inquinanti. Il ministro dell’energia Krzysztof Tchórzewski ha recentemente difeso la dipendenza della Polonia dalle fonti fossili. Il piano di politica energetica per il prossimo futuro prevede che ancora nel 2030 il 60% dell’energia sia prodotta a partire dal carbone e che questa scenda sotto la soglia del 30% solo dal 2040. Attualmente la produzione elettrica polacca dipende dal carbone per l’80%, il che fa di questo paese uno dei maggiori responsabili europei dell’inquinamento da emissioni di CO2 assieme alla Germania.
Sembra che almeno in apparenza Tchórzewski non abbia il sostegno di tutto il governo. Il premier Mateusz Morawiecki e il ministro dell’imprenditoria e della tecnologia Jadwiga Emilewicz sono più propensi a ridimensionare il ruolo delle fonti fossili anche per rendere più pulita l’aria irrespirabile di molte grandi città polacche. Delle cinquanta metropoli europee più inquinate, ben trenta sono polacche. Il ministro dell’energia è anche sostenitore della nuova centrale di Ostrołęka C, controverso progetto nel nordest del paese, ed è contrario a misure di contrasto al riscaldamento climatico che danneggino l’economia polacca.
Effettivamente, considerazioni ambientali a parte, la Polonia dipende dall’estero per il suo approvvigionamento energetico soltanto per il 28% contro la media UE del 53%. I sostenitori dell’energia rinnovabile evidenziano però che anche quest’ultima offre opportunità in tal senso.