“Non patisce mancanza chi non sente desiderio”, così scriveva Marco Tullio Cicerone, giurista, filosofo e scrittore dell’antica Roma, il più illustre figlio della terra Ciociara, nato ad Arpino nel 107 a. C.
Per chi come me vive all’estero è quasi inevitabile sentire il desiderio e partire la mancanza della propria terra per l’appunto “la mia Ciociaria”.
Per Ciociaria oggi si intende comunemente il territorio della provincia di Frosinone anche se storicamente la Ciociaria era formata da una regione più vasta che comprendeva oltre all’attuale provincia di Frosinone la parte sud della provincia di Roma e parte delle provincia di Latina.
Poco conosciuta forse anche a molti italiani, la Ciociaria è una terra ricca di storia, di arte, di natura, di paesaggi bellissimi e, per lo meno agli occhi di un ciociaro, una terra meravigliosa, la terra nella quale ogni ciociaro si sente a casa, anche quelli, tanti, che purtroppo o per fortuna vivono lontano.
E la lontananza fa riaffiorare i ricordi, soprattutto quelli di bambino, per loro natura indimenticabili. Le passeggiate in montagna a raccogliere funghi con mio padre, la pasta all’uovo fatta dalla nonna la domenica, i capelli di mia madre asciugati al sole e al profumo di primavera, le mani del nonno durante la vendemmia, la voce di mia sorella mentre si giocava in giardino, le partite a calcetto con gli amici in campetti improvvisati, le corse nei vicoli del paese, il profumo dei ciclamini bianchi, dell’olio appena spremuto, del pane appena sfornato, del vino appena torchiato.
Probabilmente per la maggior parte dei polacchi il nome Ciociaria è poco conosciuto, ma in realtà ogni polacco conosce benissimo almeno una delle località della Ciociaria: Montecassino. La storia italiana e quella polacca si incontrano e si fondono nelle tristemente note vicende della quarta battaglia di Montecassino del maggio del 1944 dove il valoroso II Corpo d’Armata polacco del Generale Anders riuscì nella difficile conquista della vetta di Montecassino (cruciale per la liberazione di Roma) vicenda che ispirò la composizione della nota canzone popolare polacca “Czerwone Maki na Montecassino” i papaveri Rossi di Montecassino, colorati di rosso dal sangue versato dai valorosi soldati polacchi, così recita il testo della canzone.
Oltre a Montecassino, la Ciociaria offre molte località di sicuro valore turistico artistico e storico culturale. Castelli e borghi medievali, la cui nascita risale al IX secolo d.c. come mezzo di difesa contro le invasioni soprattutto saracene, tra cui ricordo: Fumone, raro caso di conservazione delle strutture medievali, Vico nel Lazio, Isola del Liri, Roccasecca (terra natale di San Tommaso d’Aquino) ed Esperia il cui castello ancora oggi ben visibile rappresentava un importante punto strategico militare e commerciale in quanto collegava la città di Gaeta (seconda capitale del regno borbonico) con la Valle del Liri e Montecassino.
Molto belle e suggestive le Acropoli di Arpino e di Alatri con le sue celebri e misteriose Mura Ciclopiche, nonché i borghi di Boville Ernica, M.S.G. Campano e San Donato Val di Comino che fanno parte dell’elenco dei borghi più belli d’Italia.
Di notevole importanza artistica l’Abbazia di Casamari nel comune di Veroli, costruita nell’anno 1203 che rappresenta uno dei più importanti monasteri italiani di architettura gotica cistercense.
Per gli amanti della montagna e gli sport outdoor la Ciociaria offre grandissime possibilità: numerosi itinerari di trekking soprattutto nel versante laziale del parco nazionale d’Abruzzo e sui bellissimi Monti Aurunci, sul versante tirrenico, che offrono delle rarità floristiche e vista mozzafiato sul golfo di Gaeta.
Oltre al trekking la Ciociaria offre molto per gli appassionati di bike e di free climbing. Numerose le possibilità ed i tracciati per mountain bike e migliaia di itinerari di arrampicata tracciati dai fortissimi e numerosi climbers ciociari. A proposito di sport, come non citare anche la storica impresa del Frosinone Calcio, prima squadra ciociara a conquistare la massima serie calcistica, attualmente impegnata nel campionato di Serie A 2015/2016.
Come ogni regione italiana che si rispetti anche la Ciociaria ha dato i natali a molti personaggi celebri oltre ai già citati personaggi storici Cicierone e San Tommaso d’Aquino, tra i personaggi contemporanei più conosciuti bisogna sicuramente citare, Vittorio De Sica (Sora) uno dei più grandi registi italiani, Nino Manfredi (Castro dei Volsci, anche detto il Ciociaro d’Italia) e Marcello Mastroianni (Fontana Liri) due tra i più grandi attori italiani e Severino Gazzelloni (Roccasecca, detto il Flauto d’Oro) flautista di fama internazionale.
Infine, dulcis in fundo, le prelibatezze enogastronomiche. La Ciociaria è sicuramente sinonimo di buon vivere per cui non possono mancare prodotti tipici di lunga tradizione. Vini di ottima qualità tra cui il celebre Cesanese di Piglio e l’ottimo Cabernet di Atina, formaggi di lunga tradizione come l’inimitabile Marzolina di Esperia, le famosissime olive di Gaeta, salumi, tartufi e i tanti oli extravergine di oliva.
Questa è la mia Ciociaria, unica, vera, semplice, felice, indimenticabile e anche se lontana, sempre nel cuore.