Kaneli: Misteriosi nuovo venuti dal Sud

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Nella parte antica del cimitero evangelico augusteo a Varsavia si trova la modesta tomba della famiglia Kaneli, la famiglia dei vinificatori italiani di Varsavia, tomba che si può vedere anche on-line sul sito del cimitero. Nella tomba sono sepolte due generazioni della famiglia: Krystian e Anna Kaneli e i suoi figli, Antoni e W?adys?aw, i fratelli di mia nonna Emilia. Dov’é il mistero?

La famiglia viene da Canelli, città situata nei dintorni di Torino, nel Piemonte, regione famosa per la coltivazione della vite. Ma lo spelling del cognome indica che fu polonizzato oppure la famiglia viene dalla Grecia (il che sarebbe coerente con il fatto che durante la seconda guerra mondiale i tedeschi dicevano che la mia mamma, la nipote di Emilia Kaneli, aveva il tipo greco della bellezza).

Nell’archivio locale di Canelli presso la parrocchia di San Tommaso non sono riuscita a trovare informazioni sulla famiglia. Prima del mio viaggio, il consolato polacco a Milano mi ha informato che nel 1994 la città è stata colpita dall’alluvione e una parte dei documenti d’archivio è stata distrutta.

La prima informazione sull’arrivo della familia in Polonia viene dal XVII secolo e indica Cracovia, dove Kazimierz Bonifacy Kaneli diventò il proprietario di un caseggiato. Nel 1831 per la partecipazione nella Rivolta di Novembre (precisamente per la Battaglia di Ostro??ka) ricevé l’Ordine Virtuti militari di quinta classe. Quale era la parentela tra di loro? Difficile da stabilire oggi. Invece, a Varsavia il cognome apparve per la prima volta nelle Tariffe di Varsavia dal 1787, dove si può trovare che uno dei Kaneli noleggiava una casa di legno in via ?liska.

L’azienda Canelli si è sviluppata nel corso dei secoli XVII/XVIII e funziona ancora oggi sul principio della distribuzione dei guadagni. I cugini italiani della mia famiglia avevano paura che i miei antenati non se la cavassero perché sono tornati ad occuparsi del tradizionale mestiere di famiglia solo dopo alcuni fallimenti in altre attività commerciali come una fabbrica di tessuti e il commercio di carne. Tuttavia con le viti ebbero successo e l’azienda cominciò a svilupparsi velocemente. I suoi fondatori furono W?adys?aw e Jan Kaneli, fratellastri. Quando cercavo le traccie che confermavano l’esistenza dell’azienda sul mercato varsaviano ho trovato alcuni dettagli interessanti.

Durante le spartizioni della Polonia non c’era l’obbligo della registrazione delle aziende, perché lo stato polacco non esisteva. Per questo è difficile stabilire la data della fondazione dell’azienda.

L’unico segno dell’esistenza è l’informazione nell’elenco telefonico dal periodo dell’occupazione. Il fondatore W?adys?aw Kaneli all’epoca era morto, ma nell’elenco tedesco c’era ancora il suo cognome. Invece, nel dopoguerra quando suo fratello Jan gestiva l’azienda non sono riuscita a trovare nessun dato che confermasse l’esistenza del deposito di vini importati, forse era sotto un altro nome.

Nell’archivio delle note moderne in Piazza Hankiewicz a Varsavia, ho trovato solo una concisa informazione che negli anni Cinquanta del secolo scorso la cartella con le note riguardanti le aziende straniere del periodo prima guerra fu persa durante l’inventario.

Ho visto Jan Kanelli, mio bisnonno, solo una volta. Era un italiano tipico. Basso, riccio di capelli, scuro di carnagione. Il vino era il senso della sua vita. Amava la musica e la poesia, di certo gli anni Cinquanta del secoolo scorso non erano l’epoca migliore per gente come lui. Non stava bene nella Polonia del dopoguerra, nella quale la vita sociale veniva brutalizzata. Come gli altri titolari d’azienda anche lui fu privato della sua proprietà.

Il nuovo consiglio d’amministrazione gli propose l’incarico di dirigente, perché il suo nome era noto nel mondo degli alcolici di qualità, mentre i consiglieri erano esperti di alcoli mediocri come la vodka. La loro cooperazione aveva poca possibilità di sucesso, comunque Jan morì dopo poco.

Sono stata al suo funerale. Avevo 9 anni, ma ricordo il suono triste del violino che esprimeva le emozioni dell’epoca passata.

Non so se potrò mai trovare risposta a domande che per ora sono retoriche. Quando i miei antenati vennero in Polonia? Furono i bis-bis-bisnonni oppure ancora generazioni precedenti?

Durante le mie ricerche ho trovato informazioni riguardanti W?adys?aw Kanelli, collegato con associazione polacco-bulgara fin dall’Ottocento. Ma non sono riuscita a trovare se lui era mio nonno oppure fosse solo una similitudine di nomi… Ma “in vino veritas”!

Questo è un frammento della storia della famiglia. Se qualcuno avesse informazioni su questa famiglia sarei felice se mi potesse contattare scrivendo all’indirizzo mail: mariadybowska@interia.pl.

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