Il resveratrolo

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L’articolo è stato pubblicato sul numero 80 della Gazzetta Italia (maggio 2020)

Da qualche anno ormai si sente parlare spesso del potere antiossidante del vino rosso, o meglio, di una sostanza in esso contenuto chiamata Resveratrolo. Si tratta di un polifenolo contenuto in molte varietà di frutta e verdura i cui effetti benefici sull’organismo sono stati di recente scoperti ed analizzati. Inserito nel contesto di un percorso dimagrante, l’integratore di Resveratrolo aiuta a combattere la fame nervosa e a contrastare l’accumulo di depositi di grasso. 

Nel regno vegetale il resveratrolo, dotato di funzioni antifungine, si trova in particolare nella buccia dell’uva e nel vino, in misura maggiore in quello rosso.

Gli effetti cardioprotettivi di questa bevanda, tipica della cultura alimentare mediterranea, sono in buona parte legati al suo contenuto in resveratrolo. I medici invitano comunque a non lasciarsi andare a inutili e pericolosi entusiasmi, dal momento che le benefiche proprietà ascrivibili al vino dipendono da diversi fattori, primo tra tutti la dose, che dev’essere moderata (2-3 bicchieri al giorno nell’uomo, un po’ meno nella donna).

Oltre al colore, il contenuto in resveratrolo del vino dipende moltissimo anche dalle tecniche di coltura e lavorazione dell’uva. Questa sostanza, prodotta dalla pianta per le sue preziose attività antifungine, è ovviamente più abbondante nell’uva non trattata con fungicidi e pesticidi. Inoltre il contenuto in resveratrolo del vino è tanto superiore quanto più a lungo viene fatto fermentare insieme alle bucce.

Il Resveratrolo è spesso associato a quello che comunemente ormai viene definito come il Paradosso francese.

Era l’inizio degli anni novanta quando Serge Renaud, ricercatore dell’Università di Bordeaux, effettua un confronto tra la popolazione americana e quella francese, ed arriva a questa conclusione: nonostante in Francia la dieta sia ricca di grassi saturi, l’incidenza di malattie cardiovascolari nei francesi è minore che in altri Paesi. Perché? Arriviamo quindi alla definizione “Paradosso francese”! Secondo Renaud (e seguaci) il consumo abituale di vino rosso, ricco di resveratrolo e altri flavonoidi, rappresenta uno dei possibili fattori protettivi con azione antiossidante e quindi fondamentale per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.

Naturalmente la quantità di RSV necessaria allo svolgimento di tale attività protettiva non può essere raggiunta solo attraverso un moderato consumo di bevande alcoliche e studi successivi suggeriscono che è l’attività combinata dei flavonoidi, dei polifenoli e della vitamina K2 – presente principalmente nei cibi fermentati come i formaggi – ad essere alla base di una efficace protezione cardiovascolare.

Le principali fonti alimentari di Resveratrolo oltre al vino sono rappresentate dalla frutta di colore rosso vivo e viola come l’uva, i mirtilli, i mirtilli rossi e più in generale i frutti di bosco. Tuttavia, alimenti come gli arachidi o la frutta secca possono comunque rappresentare una fonte alternativa di Resveratrolo ai suddetti alimenti.