Quando oltre 100 giovani e meno giovani, italiani, polacchi, spagnoli, francesi, cileni, e di altre varie nazionalità, si sono radunati, in braghette corte e variopinte maglie, in mezzo al campo del ChKS Łódź, a cantare la Mazurka Dąbrowski e Fratelli d’Italia a molti è venuta la pelle d’oca. In tempi così poco sereni come quelli che stiamo vivendo, non capita spesso di provare tali autentiche emozioni e sentimenti di fratellanza e amicizia. Il merito di queste belle esperienze lo si deve al Torneo di Calcetto Italiani in Polonia, la cui quarta edizione si è svolta nel fine settimana del 17-18 giugno a Łódź, la città che ha dato i natali al torneo nell’ottobre del 2014. Organizzatori come sempre, Amedeo Piovesan, Marco Mannetta e Sebastiano Giorgi, sostenuti dagli sponsor, dal patrocinio dell’Ambasciata d’Italia in Polonia e da Gazzetta Italia. Con un contorno di centinaia di persone, tra mogli, fidanzate, figli, amici, tutti amorevolmente ripresi dalle telecamere del programma “Dzień Dobry TVN”, giunto apposta a Łódź per il Torneo, e addirittura con citazione in un articolo della Gazzetta dello Sport, otto squadre si sono orgogliosamente sfidate per vincere l’ambito Trofeo. Il sorteggio, affidato alle mani di due piccoli fan, regala due gironi equilibrati. Nel girone A la testa di serie “Calcio e Birra Cracovia” si conferma squadra solida e finisce prima a punteggio pieno, battendo nel tiratissimo derby della Małopolska l’Atletico Cracovia, il cui nome è coerente al tiki taka dei bravi stranieri spagnoli schierati. Dietro loro Łódź e gli encomiabili ragazzi di Trójmiasto, che giocano tutto il Torneo in 7 senza alcun cambio, e che dopo la prima partita perdono per infortunio il portiere, che di partita sarà sostituito da un numero 1 in prestito da altre squadre. Nel girone B la testa di serie Poznań si trova contro la storica rivale dell’A.C. Wawa e nel derby dell’eleganza, sicuramente le due squadre con le magliette più “stilose”, a spuntarla a sorpresa sono i varsaviani, che pur avendo organizzato la squadra solo pochi giorni prima del torneo, sono arrivati a Łódź affamati di successo e caricati a mille. Dopo il pareggio rodaggio contro Wrocław ingranano la quinta e scalano, tra botte, infortuni e occhi gonfi, il torneo fino alla finale. Nel girone B dietro Varsavia e Poznań si piazza Katowice, guidato dall’inossidabile bomber Erminio, che per rabbonire gli arbitri e il pubblico dopo le sue consuete intemperanze, dentro e fuori dal campo, si giustifica dicendo che il giorno seguente è il suo compleanno, e la ricorrenza lo rende nervoso… Ma il Katowice, rinforzato da un paio di innesti torunesi, scrive due bellissime pagine di questo Torneo, la prima: il vedersi assegnare il Premio Gazzetta Italia come più attiva comunità sociale di italiani in Polonia e la seconda: il far scendere in campo Stefano Meticci con i suoi due figli adolescenti, Alberto e Lorenzo, a conferma che questa splendida manifestazione riesce a far giocare insieme giocatori non solo di diverse nazionalità ma anche di diverse generazioni. Intanto Wrocław, dopo l’ottimo 1-1 all’esordio con Varsavia, si spegne e arriva quarto. Ma dopotutto la squadra è nuova, assemblata dal capitano Fabio Cortese a suon di sconti sulle birre tra gli avventori del pub Felicità. Il sabato dopo 4 ore di calcio non è ancora finita! Gli inflessibili organizzatori impongono di giocare anche i quarti con gli accoppiamenti delle prime con le quarte e delle seconde con le terze. Il Birra e Calcio Cracovia regola con un 3-1 il Wrocław. All’A.C. Wawa, che ovvia ai numerosi infortuni con una panchina lunga, va di lusso perché gli stremati biancoverdi del Trójmiasto non ne hanno più e dopo 10 minuti di orgogliosa resistenza cedono di schianto. E mentre l’esperta squadra di Poznań, guidata dalla vecchia guardia Tramma-Lucci-Mannetta-Russo, batte il Łódź che forse patisce il peso e l’emozione di giocare in casa davanti a morose e mogli, i fuochi d’artificio vengono dal quarto tra Atletico Cracovia-Katowice, che finisce 13-0! Siamo arrivati alle 8 di sera e … finalmente il board del Torneo dà il rompete le righe. Il centinaio di calciatori ritorna negli hotel a riprendere energie dopo ore di calcio e calci sotto il sole cocente. Tutti a letto presto per essere in forma il giorno dopo? Probabilmente sì, anche se i resoconti sono contrastanti, e c’è chi giura che quella sera nella mitica Piotrowska l’idioma più diffuso a tarda notte fosse… l’italiano!
Per fortuna la domenica si riprende alle 15. Ora il tabellone vede sulla parte destra le semifinali che designeranno le finaliste per i primi 4 posti (Birra e Calcio Cracovia-Poznań e Atletico Cracovia-A.C. Wawa), e dall’altra parte gli scontri che porteranno a definire gli altri piazzamenti. Voci incontrollate parlano di bookmakers che, scottati dal 13-0 dell’Atletico Cracovia ai quarti, danno come sicura finale, a quotazioni ridicole, il derby della Małopolska. Ma a far saltare i piani dei bookmakers è Mister Giorgiola, allenatore dell’A.C. Wawa, che diabolicamente in tre mosse inverte l’inerzia del Torneo: 1) dopo aver giocato al sabato senza Giovanni Genco, spedito ad un matrimonio solo per far credere a tutti che non fosse a disposizione, lo fa prelevare al mattino di domenica a Varsavia da un’auto di grossa cilindrata con finestrini oscurati che lo recapita al Torneo mezz’ora prima della semifinale; 2) camuffa il volto dell’attaccante Long John Jeremy dipingendogli anche il secondo occhio di nero per farlo identico a quello tumefatto dal giorno prima in modo che l’arcigno De Florian, difensore dell’Atletico, non sappia più quale occhio colpire 3) lancia in campo ripetutamente “cresta azzurra” Massimo Pola che da buon sardo parla un semi-catalano che letteralmente disorienta gli spagnoli dell’Atletico, anche perché “cresta azzurra” non sta zitto nemmeno quando nuota. E così: A.C. Wawa-Atletico Cracovia 5-1! Nell’altra semifinale l’aria si taglia con un rasoio, è la rivincita della finale della precedente edizione del Torneo. Il Poznań si affida alle giocate al bacio del Tramma che salta nugoli di difensori prima d’essere puntualmente abbattuto al limite dell’area. Il Poznań attacca ma non sfonda la granitica difesa dei campioni in carica del Cracovia che in contropiede segnano il gol che li porta verso la gloria. La finale tra Birra e Calcio Cracovia e A.C. Wawa si decide in un episodio. Nei primi 10 minuti in contropiede il Varsavia crea 3 nette palle gol, di cui una sventata con volo plastico all’incrocio del portiere cracoviano, ma su un rimpallo difensivo perdono palla e prendono il gol. Il Cracovia gioca a memoria e chiude ogni varco, il Varsavia si butta avanti con coraggio ma lascia spazio al contropiede e così al fischio finale è 3-0 per il Birra e Calcio Cracovia, campione per la seconda edizione di fila. Archiviata la quarta edizione, che ha visto premiati il pupone del Pomorskie Roberto Tramma come miglior giocatore, il giovanissimo Angelo Cherubini come miglior portiere e Gabriele Arienti come goleador, ora si pensa già alla prossima, e la sensazione è che Łódź per ragioni geografiche ma non solo, sembri la città più adatta a diventare sede fissa della manifestazione. C’è poi curiosità per vedere cosa si inventeranno gli organizzatori per celebrare la quinta edizione. Dopo il calcio su ghiaccio nella prima edizione, il calcio e costicine a Poznań, il calcio indoor a Varsavia, e il calcio sotto i droni dell’edizione appena conclusa, sarà infatti la volta del calcio in costume?