Dallo scorso 7 dicembre 2015 la piazza della città vecchia di Varsavia ha recuperato un’opera d’arte che ricorda gli antichi legami culturali ed economici tra la capitale polacca e Venezia. All’angolo tra Rynek Starego Miasta e l’ulica Dunaj c’è il bel palazzo che ospita l’Istituto di Storia del PAN (Accademia Polacca delle Scienze) sulla facciata del quale è stato riposizionato il bassorilievo (85 cm larghezza, 65 altezza, 100 kg circa di peso) raffigurante il Leone di San Marco. Un regalo di Venezia a Varsavia, ideato e organizzato dal Comitato Ambasciatori di San Marco, che è stato celebrato il 7 dicembre con una conferenza stampa all’Ambasciata Italiana al mattino e poi con la scopertura del Leone alla sera. Un evento celebrato con una significativa cerimonia impreziosita dalla presenza di rievocatori storici vestiti in abiti seicenteschi e settecenteschi di stile veneziano e polacco. La formale scopertura del bassorilievo è stata fatta dall’Ambasciatore Italiano in Polonia Alessandro De Pedys sulle note di musiche popolari antiche veneziane e varsaviensi, alla presenza di centinaia di persone, giornalisti oltre a molte autorità e protagonisti dell’iniziativa tra cui i rappresentanti dell’Istituto di Storia del PAN e del SARP (Associazione Architetti Polacchi), il COMITES Polonia, il CERS (Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche), il senatore Mario Dalla Tor, il professore Robert Kunkel, la politica Anna Maria Anders, il giornalista Jacek Moskwa, il produttore Bogusław Job e naturalmente l’autore del nuovo bassorilievo il maestro Giovanni Giusto, presidente dei “Tajapiera Veneziani” nonché consigliere comunale delegato dal sindaco di Venezia a rappresentare la città.
Storia del Leone di Varsavia
Dal 1674 agli anni Venti del XX secolo, il palazzo al civico 31 del Rynek Starego Miasta di Varsavia, sede dell’Istituto di Storia del PAN (Accademia Polacca delle Scienze) ospitò sulla sua facciata un bassorilievo in pietra raffigurante il Leone di San Marco, simbolo della città di Venezia.
Il bassorilievo fu messo dal mercante veneziano Davide Zappio, che per un periodo fu anche borgomastro di Varsavia, quando nel 1674 acquistò il palazzo. Secondo le fonti sia polacche che veneziane, tra cui i libri del professore Alberto Rizzi, c’è documentazione che attesta la presenza del bassorilievo fino agli anni 1912-1928 quando se ne persero definitivamente le tracce in circostanze ancora non del tutto chiare.
Tra gli anni 2013 e 2015, grazie all’iniziativa del Comitato Ambasciatori di San Marco, presieduto da Sebastiano Giorgi – giornalista che ha riportato all’attenzione pubblica la storia del Leone di Varsavia – al supporto storico-documentale-burocratico del SARP (Associazione Architetti Polacchi) nella persona di Maria Sołtys, membro della direzione, alla disponibilità dell’Istituto Storico PAN, e soprattutto al lavoro artistico del maestro scultore Giovanni Giusto, presidente del Consorzio Tajapiera Veneziani, è stato progettato e realizzato ex novo un bassorilievo del Leone di San Marco che è stato regalato alla città di Varsavia affinché fosse riposizionato sul medesimo palazzo che lo ospitò per secoli, detto nel passato Pod św. Markiem (“Da San Marco”).
L’iniziativa, economicamente supportata da Regione Veneto e Comune di Venezia, ha avuto il patrocinio dell’Ambasciata Italiana, delle città di Venezia e Varsavia, del Comites Polonia e dell’Istituto Internazionale di Cultura Polacca di Padova. Partner del progetto sono stati anche il CERS, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, presente all’evento di scopertura del bassorilievo con una delegazione in costume settecentesco, il Consorzio Promovetro Vetro Artistico di Murano e PartnersPol Group.
La cerimonia ufficiale di scopertura del riposizionato bassorilievo si è svolta lunedì 7 dicembre 2015 alle ore 17. Dopo il montaggio e fino alla scopertura il bassorilievo è stato celato da un artistico drappo dipinto a mano dall’Atelier Pietro Longhi di Venezia.
A memoria sempiterna dell’impegno dei veneziani e dei varsaviensi per riavere il Leone di San Marco sulla facciata del palazzo, è stata incisa alla base del bassorilievo la seguente citazione: VENETIARUM VARSOVIAEQUE CIVES HIC LEONEM RESTITUUNT AD MMXV
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