Anche se l’opera fondamentale di Leo Ortolani è la serie “Rat-Man”, autentica pietra miliare del fumetto italiano, nel corso degli anni il fumettista ha creato un gran numero di altre storie, spesso (ma non sempre) connesse all’universo del suo personaggio più famoso. Nella maggior parte dei casi si tratta di parodie di grandi blockbuster del cinema contemporaneo, dalla saga di “Star Wars” a quella di “Harry Potter”, senza dimenticare i grandi classici del passato.
Ortolani, grande appassionato di cinema, già da adolescente disegnò le sue prime parodie, tra cui una versione a fumetti de “Lo squalo” di Steven Spielberg. Altri rifacimenti di fi lm celebri risalgono alla fi ne degli anni Ottanta, quando Leo era ancora un aspirante fumettista poco più che ventenne. In questo periodo nacquero storie come “Jorango” (parodia di “Rambo”) e “Il Cercatore” (che mescolava “Indiana Jones” con la fantasy alla Tolkien). Si tratta di opere ancora piuttosto acerbe sia nel disegno che nella sceneggiatura, da cui emerge però tutta la passione del giovane disegnatore per la settima arte. Nel 1989 Leo realizza la prima avventura di Rat-Man, un’evidente parodia di Batman ispirata al fi lm di Tim Burton, uscito in quello stesso anno. Tra il 1995 e il 1997, sulla serie autoprodotta “Rat-Man” escono altre rivisitazioni comiche come “Dal futuro!” (parodia di “Terminator”) o “The R-File” (divertente omaggio alla serie tv “X-Files”, popolarissima in quegli anni).
Sempre negli anni Novanta Ortolani pubblica fi nalmente la sua parodia del fi lm di Spielberg, intitolata “Squalo” (1996), ma anche “La lunga notte dell’investigatore Merlo” (1997). Quest’ultimo fumetto nasce come parodia del genere noir, ispirata in particolare al fi lm “Il mistero del cadavere scomparso” di Carl Reiner (mentre il cognome del protagonista, Merlo, è una riferimento a Philip Marlowe, il celebre detective creato da Raymond Chandler). Con il proseguire della trama, tuttavia, “La lunga notte…” fi nisce per trasformarsi in un tributo a un classico assoluto del cinema come “Casablanca” di Michael Curtiz.
Negli anni successivi Ortolani, ormai autore di punta della casa editrice Panini, crea numerose altre parodie di famosi film e telefilm. Spesso sono singole storie pubblicate nel bimestrale “Rat-Man”, come “Operazione Geode” (parodia delle avventure dell’agente 007), “Cinzia la barbara” (da “Conan il barbaro” di John Milius), “Rat-Man: 1999” (ispirato alla serie tv britannica degli anni Settanta “Spazio: 1999”) o “La gabbia” (parodia di “Star Trek”). Il bellissimo omaggio a “2001: Odissea nello spazio” di Arthur C. Clarke e Stanley Kubrick, intitolato “La Sentinella”, viene ovviamente pubblicato nel 2001, mentre del 2004 è l’episodio “Rat-Max”, parodia della trilogia di “Matrix”. Tutte queste storie hanno per protagonista lo stesso Rat-Man e, per la maggior parte, appartengono alla continuity narrativa della serie principale.
Molte altre parodie cinematografi che vengono pubblicate in volumi a parte, come il celebre “Star Rats” (ovviamente una parodia di “Star Wars”), uscito nel 1999, o “Il Signore dei Ratti”, ispirato alla trilogia tolkeniana di Peter Jackson, pubblicato nel 2004. La saga di “Star Rats” è poi proseguita con altri tre episodi (in cui Ortolani si diverte a parodiare la trilogia di prequel di George Lucas) nel 2005, 2014 e 2015. Un esperimento interessante è quello del fumetto in 3D “Avarat”, uscito in due parti nel 2010 e ovviamente basato su “Avatar” di James Cameron, mentre nel 2012 viene pubblicato “Allen”, parodia della saga di “Alien” creata da Ridley Scott e in particolare del film “Prometheus”, uscito qualche mese prima. Tutte queste storie, pur essendo ambientate in universi narrativi differenti, hanno sempre per protagonisti Rat-Man e gli altri personaggi della serie principale, o perlomeno delle loro versioni alternative.
Nel 2007 Ortolani pubblica su “Rat-Man” la storia in due parti “299+1”, versione umoristica del noto fumetto di Frank Miller del 1998 “300” e dell’ancora più famosa pellicola di Zack Snyder. In questo caso, ancor più che in precedenza, emerge tutto l’amore di Leo per le opere originali, che rilegge in chiave ironica ma mai banale. La storia, realizzata in un formato “widescreen” identico a quello della graphic novel di Miller, verrà poi ristampata a colori e in grande formato; a tutt’oggi si tratta forse, dal punto di vista grafi co, dell’opera più bella di Leo Ortolani. Tra le altre parodie in più episodi uscite originariamente su “Rat-Man”, possiamo ricordare la trilogia “Il grande Magazzi” (ispirata a “Harry Potter”, ma anche a “Twilight”), successivamente ristampata in volume, “Ratto” (altra parodia di “Rambo”), “I sacrifi cabili” (basata sul film “I mercenari – The Expendables” del 2010), o ancora “The Walking Rat” (ovviamente una parodia della serie tv “The Walking Dead”). Nei 122 numeri di “Rat-Man” usciti tra il 1997 e il 2017 non mancano poi numerosi altri omaggi al cinema di oggi e di ieri, con copertine ispirate a pellicole celebri come “L’esorcista” o il più recente “Avengers”.
A partire dal 2012 Leo ha pubblicato sul suo blog “CineMah” un gran numero di recensioni a fumetti delle novità cinematografiche in uscita, concentrandosi in particolare sui film di fantascienza e quelli di supereroi. Le recensioni, spesso fortemente ironiche quando non sarcastiche, sono poi state raccolte nel volume “Il buio in sala” nel 2016. Negli ultimi anni Ortolani è tornato all’universo di “Star Rats” con una miniserie di sei albi, “L’Eredità” (2020), ispirata alla più recente trilogia cinematografica di “Star Wars”. Nel 2021 è uscita un’altra miniserie in sei parti, “Matana”, un tributo ai classici del cinema western e in particolare ai film di Sergio Leone. Sempre nel 2020-21 Leo ha pubblicato, con un deciso ritorno alle origini, le nuove versioni di “Jorango” (ora intitolato “Rango”) e “Il Cercatore”.
foto: Sławomir Skocki, Tomasz Skocki
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