Economic and Banking Outlook di marzo sulla Polonia, il report di Banca Intesa Sanpaolo

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Economia reale
L’economia polacca ha resistito relativamente bene all’impatto della pandemia COVID-19 2020, con il PIL reale in contrazione del 2,7%, si tratta della migliore performance tra i paesi dell’Europa centrale. Nel 2021 si prevede che l’economia rimbalzi del 3,6% e acceleri ulteriormente al 4,5% nel 2022 (o forse anche superiore grazie ai progetti di investimento finanziati dal bilancio dell’UE e i fondi dell’UE di Next Generation). Ci sono chiaramente dei rischi che, a causa dell’attuale deterioramento della situazione epidemiologica, la crescita annuale possa essere inferiore alle previsioni. Le misure restrittive per contenere la diffusione di COVID-19 dureranno probabilmente più a lungo di quanto ipotizzato in precedenza e freneranno l’attività economica fino a fine aprile e forse anche maggio. Tuttavia si può prevedere che una volta recuperata l’operatività, con l’eliminazione delle restrizioni e la ripresa dei settori dei servizi, particolarmente colpiti dagli effetti economici delle misure di distanziamento sociale, la domanda sarà tale da far recuperare il tempo perduto. Nel frattempo, la ripresa rimarrà ancorata al settore manifatturiero a cui è stato risparmiato il blocco e che ha ottenuto buoni risultati rispetto ad un anno fa.
Mercati finanziari
Si prevede che la banca centrale polacca (NBP) nel 2021 e nel 2022 lasci il tasso di riferimento al minimo storico dello 0,1%, dov’è da maggio 2020. L’inflazione è probabile che rimanga superiore all’obiettivo della banca centrale del 2,5% per il prossimo futuro, spinta dal rialzo in corso dei prezzi energetici. Lo zloty è in aggiunta particolarmente debole sul mercato in presenza di un forte rialzo dei rendimenti americani e potrebbe spingere la NBP a intervenire. Entrambe queste variabili (prezzi del petrolio e rendimenti USA) sono in gran parte legate a fattori esterni e sono quindi fuori dal controllo della politica monetaria locale. Sul tasso di cambio si ritiene tuttavia che ci siano in prospettiva le ragioni perché lo zloty torni a livelli più forti, intorno a 4,4 zl rispetto all’euro, ma è improbabile che ciò accada quest’anno.
Settore bancario
Dopo una fase di stallo nel 2020, è probabile che il volume dei prestiti ricomincerà a crescere dal 2021. I prestiti al settore non finanziario, che ha subito una contrazione insieme al crollo degli investimenti dovuti alla pandemia, dovrebbero riprendere con il concretizzarsi della ripresa economica. Nel mercato dei depositi, i volumi, al contrario, dovrebbero rallentare venuti meno per le famiglie e le imprese i fattori straordinari che con lo scoppio della pandemia hanno alimentato la forte dinamica dei risparmi (mancanza di opportunità di spesa durante i blocchi indotti da COVID e motivi precauzionali a causa delle incertezze economiche indotte dalla crisi). Nonostante il rallentamento, tuttavia, la crescita dei depositi è ancora attesa al di sopra di quella dei prestiti. Il rapporto prestiti/depositi pre-COVID, ancora sopra il 90% nel 2019, si prevede rimanga su un livello più confortevole intorno all’80%.

Polonia Oggi