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Al primo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi il 28 giugno, l’attuale Presidente della Repubblica Andrzej Duda appartenente al partito di maggioranza Diritto e Giustizia (PiS) ha ottenuto quasi otto milioni e mezzo di voti, pari al 43,5% dei votanti. Il suo sfidante principale, il sindaco di Varsavia Rafał Trzaskowski del partito d’opposizione Piattaforma Civica (PO) ha sfiorato i sei milioni di voti, pari al 30,46% dei votanti. Duda ha ottenuto la maggioranza dei voti in tredici dei sedici voivodati polacchi, mentre Trzaskowski in tre. Al ballottaggio la vittoria potrebbe determinarsi all’ultimo voto, secondo i sondaggi la differenza tra i due sfidanti oscillerebbe tra l’1% e il 3%; alcuni sondaggi riportano il sindaco di Varsavia in testa, mentre in altri l’attuale Presidente supererebbe lo sfidante. Grosso si rivelerà il peso degli emigrati polacchi sparsi per il mondo: al primo turno il vincitore all’estero è stato Rafał Trzaskowski col 48%, mentre Andrzej Duda ha ottenuto il 21%. Per il secondo turno il numero di polacchi all’estero registrati è salito al 40%, ma la possibilità di brogli elettorali o la mancata ricezione delle schede elettorali rimane comunque alta: nel Regno Unito il 13% delle buste non ha raggiunto la destinazione. Intanto, gli altri candidati alle elezioni presidenziali che non hanno raggiunto i primi due posti, e perciò esclusi per il secondo turno, hanno già espresso le loro preferenze. Krzysztof Bosak, candidato al primo turno per Konfederacja e quarto classificato, consiglia ai cittadini la rielezione di Duda per “rasserenare il clima politico”, mentre Szymon Holownia, indipendente e terzo classificato, spinge gli elettori a votare contro Duda.