Dall’isola dei Nuraghi alla Vistola. La storia del Circolo dei Sardi Shardana

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Come Aristotele amava ricordare, l’essere umano è un animale sociale; per questa ragione in un’epoca di estrema polarizzazione ed idolatria dell’ego, l’associazionismo pone il noi anteposto all’io, l’interesse comune davanti al mero vantaggio personale. Le motivazioni che possono spingere a costituire un’associazione sono molteplici, quasi infinite tutte basate su valori nobili perché come diceva anche Melvin Jones “Non si può andare molto lontano finché non si inizia a fare qualcosa per il prossimo”.

L’Associazione Shardana ha come obiettivo, promuovere la cultura sarda ed italiana in Polonia, unire ed aiutare gli espatriati e le loro famiglie. Per queste ragioni il Circolo Sardo non vuole solo rappresentare un punto di riferimento solo per la comunità sarda, ma vuole diventare anche un luogo di incontro aperto a tutta la collettività italiana a Varsavia ed in Polonia.

Su queste importanti basi è stato possibile iniziare un viaggio insieme, che ha già prodotto significativi progetti, e costruito solide basi per un futuro di progresso e sviluppo sociale.

Nella primavera del 2018 durante un incontro fra amici Alberto Defraia, il futuro presidente dell’Associazione, propose ad altri tre amici: Magi Boscu esperta di ballo e tradizioni sarde, Luigi Lai avvocato ed a Giovanni Peralta, professore, di formare un’associazione di volontariato che poi sarebbe diventata successivamente il primo ed unico circolo dei sardi in Polonia. Al gruppo iniziale si è poi aggiunto il contributo del Direttore Artistico dell’Associazione Armando Ruda.

Nella scelta del logo volevamo rappresentare il forte legame con la Sardegna e l’Italia, ed allo stesso tempo ringraziare la Polonia che ci ha accolto a braccia aperte. quindi abbiamo creato un logo che riporta sia degli elementi della bandiera regionale sarda che i colori della bandiera polacca.

In meno di tre anni di vita l’associazione è cresciuta rapidamente ed ora vanta oltre 230 soci in tutta la Polonia ed un gruppo di 350 follower. Inoltre sono molti i polacchi che continuamente si iscrivono al circolo e che assiduamente partecipano alle attività dell’associazione.

Si sa, che i polacchi amano l’Italia: la sua cultura e lo stile di vita, ma negli ultimi anni mostrano anche un grande interesse specifico per la Sardegna e la sua cultura. Ne danno conferma i voli verso l’isola. L’isola dei nuraghi, come la maggior parte delle regioni italiane, ha un patrimonio culturale e paesaggistico enorme da offrire non solo come paradiso per le ferie, ma anche come possibile meta per iniziare una nuova vota.

Sono tantissime le persone che da diverse parti del mondo hanno fatto i bagagli per andare in Sardegna non solo per le vacanze, ma per vivere definitivamente. Sicuramente l’essere una delle cinque aree geografiche chiamate Blue zones, per la maggiore longevità ed il più alto numero di centenari al mondo, ha contribuito ad aumentare l’interesse per questa regione ed alimentare uno dei desideri più condivisi dagli abitanti di tutto il mondo: conoscere il segreto della longevità dei sardi.

Segreto che si può sintetizzare nel nostro stile e nella qualità della vita, le cui chiavi sono: la buona alimentazione basata su prodotti locali, l’attività fisica soprattutto all’aria aperta, la famiglia al centro, l’attività sociale ed i buoni rapporti con gli altri. Tradizioni che vogliamo mantenere vive nelle nostre famiglie in Polonia.

L’Associazione Shardana dal 2018, pur nelle difficoltà derivanti dalla pandemia e grazie ad una fruttuosa cooperazione con gli Istituti Italiani di Cultura di Varsavia di Cracovia ha continuato ad organizzare eventi: concerti, mostre, corsi di lingua e svariati incontri sociali.

Tra gli eventi più rilevanti ricordiamo:

  • Alla fine del 2019, in piena pandemia, abbiamo organizzato e partecipato a diversi eventi online, tra cui l’evento “Pani Carasau e Pane di Segale” insieme alla Fondazione Kontatto di Breslavia in cui si è parlato del ballo e delle tradizioni folkloristiche in Sardegna, del canto tradizionale e del “canto a tenore”, della civiltà nuragica e del bronzo. Il tutto è stato condito dalla preparazione, con collegamento in diretta, in Sardegna del pane carasau ed in Polonia del pane di segale. Poi insieme all’associazione dei polacchi in Sardegna “L’aquila Bianca” ci siamo incontrati online per parlare delle reciproche tradizioni culturali, culinarie e musicali del periodo del Natale. All’apertura dell’evento sono stati trasmessi i saluti e gli auguri di Natale dell’Ambasciatore italiano in Polonia, Aldo Amati, e del Console a Roma della Repubblica di Polonia, Agata Ibek-Wojtasik.
  • Ogni estate in giugno a Varsavia organizziamo quello che è il più importante appuntamento dell’Associazione: “La Festa della Sardegna”. Evento organizzato sotto forma di picnic Italo-polacco in cui tutti possono assaggiare i prelibatissimi prodotti sardi come i tipici formaggi pecorini, le salsicce ed i vini; e le pietanze sarde, come i malloreddus alla campidanese, la fregola alle verdure e la salsiccia arrosto preparate dai volontari dell’Associazione. Quest’anno grazie anche alla collaborazione con il Comites Polonia, di cui Alberto Defraia fa parte come tesoriere dal dicembre 2021, hanno partecipato oltre 120 persone provenienti da diverse città della Polonia. Lo stesso ambasciatore Aldo Amati, presente all’evento, è rimasto sorpreso dell’organizzazione e della bellissima riuscita della festa.
  • Abbiamo partecipato poi alle trasmissioni di TeleSardegna “Senza Confini” dedicate alle tematiche dell’emigrazione sarda. L’Associazione ha coordinato l’evento organizzando le interviste con alcuni sardi presenti sia a Cracovia che a Varsavia che hanno parlato della loro esperienza in Polonia e dei rapporti con la Sardegna.
  • Con l’evento “La vestizione in costume sardo” abbiamo portato la cultura sarda negli asili di Varsavia. Il vice presidente Magi Boscu in un prezioso costume sardo campidanese, insieme al tesoriere Giovanni Peralta hanno eseguito di fronte ai bambini il rito della vestizione del costume ed insegnato ai presenti il ballo tipico sardo.
  • Nel 2021 portando per la prima volta in Polonia i “Tenores di Neoneli” e Orlando Maxia, abbiamo realizzato il maggiore ed il più importante evento dell’anno, grazie anche all’aiuto dei due Istituti Italiani di Cultura in Polonia, organizzando due concerti nelle due città più rappresentative ed importanti della Polonia: Varsavia e Cracovia. L’obiettivo dell’evento è stato quello della diffusione e promozione culturale in Polonia del “canto a tenore” tipico della Sardegna che per la sua unicità nel 2005 è stato inserito dall’UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità ed è perciò considerato “Patrimonio intangibile dell’Umanità”. Il canto a tenore è un canto ancestrale risalente al secondo millennio a.C., che si è sviluppato nell’ambito della cultura pastorale della Sardegna, è una forma di canto polifonico eseguito da un gruppo di quattro uomini usando quattro diverse voci che rappresentano le voci degli animali: Mesa oghe (verso dell’agnello), Contra (pecora), Bassu (vitello) e Sa oghe (il pastore). È caratterizzato dal timbro profondo e gutturale del bassu e delle controvoci ed è eseguito stando in piedi formando un cerchio. I solisti cantano un pezzo di prosa o poesia, che può anche appartenere a forme di espressioni culturali contemporanee, mentre le altre voci fanno un coro di accompagnamento. I concerti sono stati anche l’occasione per far conoscere al pubblico la vita e l’opera di Emilio Lussu. 

    Nei prossimi mesi sono in programma nuovi interessanti progetti, tutte le informazioni le troverete sulla nostra pagina facebook www.fb.com/@ShardanaPL

    Essendo il Circolo un’associazione di volontariato senza scopo di lucro, ogni socio è invitato a contribuire alle attività del circolo secondo la propria indole e possibilità, questo fa sì, che ogni socio possa trovare nell’ambito associativo un proprio spazio di espressione. L’associazione per crescere ha bisogno di volontari, quindi se ti riconosci nei valori associativi puoi contattarci scrivendo una e-mail a shardana.polska@gmail.com

    Tornando ora al titolo dell’articolo: il popolo nuragico sardo era anche chiamato, “il popolo del mare” conosciuto anche dai faraoni dell’antico Egitto. Secondo alcuni autori, quando i classici scrivevano dell’invalicabilità delle colonne d’ercole, in realtà parlavano della Sardegna e del suo antico popolo del mare cioè gli “Shardana”.

    Foto di gruppo: Magdalena Drobnik