Magdalena Radziszewska
Finalmente è arrivata, lungamente attesa da tutti, l’estate! Strade immerse nella luce del sole, il cielo azzurro e la bava del vento fanno venir voglia di vivere e…viaggiare. L’estate è la stagione in cui normalmente viaggiamo di più. In montagna o al mare, in un paese esotico o in qualche lago non lontano dalla città, non importa dove. L’importante è la possibilità di staccare dalla vita quotidiana, dimenticando i problemi quotidiani e cambiando ambiente. Come ha scritto il poeta Kazimierz Wierzy?ski “Solo il mondo visto viaggiando vale qualcosa” (Tylko ?wiat przew?drowany jest co? wart). I viaggi istruiscono l’uomo, ampiano i suoi orizzonti e gli fanno vedere il mondo in un altro modo, si capisce tutto più chiaramente di quello che ci circonda. Per qualcuno viaggiare significa soprattutto conoscere altri popoli con le loro diverse abitudini, modo di vivere e cultura. Sono proprio i contatti con altre realtà a cambiare la nostra concezione del mondo, mentre noi stessi diventiamo molto più ricchi d’esperienza.
Ma ognuno ha il suo modo di viaggiare. Tutto dipende dalle nostre propensioni e dal carattere del viaggio che vogliamo compiere. Si dice anche che spesso a fare di un viaggio un’avventura indimenticabile possa contribuire la scelta di farlo in…autostop. Un modo di spostarsi vecchio come il mondo, da alcuni visto però come un sistema discutibile e pericoloso. Qual’è la verità?
Fino a trenta, quaranta anni fa in Polonia viaggiare facendo autostop era la norma, molte persone sceglievano quel modo di muoversi viste la pessime condizioni delle strade in quel tempo. E il fatto che avere una macchina fosse un lusso unito alla rarità con cui passavano i bus interurbani stimolavano la scelta dell’autostop. I giovani si mettevano lo zaino in spalla e aspettavano sul ciglio della strada, esponendo un cartello con la destinazione desiderata, e bastava questo per trovare facilmente un passaggio. Quelli che viaggiavano facendo autostop avevano anche dei “libretti d’autostoppista”, un tipo d’assicurazione che aveva anche dei talloncini che gli autostoppisti davano agli automobilisti nelle varie tappe del viaggio, e che poi gli automobilisti mandavano al centro turistico PTTK, dove venivano sorteggiati dei premi. Era un tipo di competizione tra autostoppisti ed in più, i libretti dopo tanti anni sicuramente diventavano degli ottimi souvenir. Gli autombilisti aiutavano gli autostoppisti molto volentieri. Di solito erano persone simpatiche, affamate di avventure vacanziere. Purtroppo, molto è cambiato da quei tempi. Al giorno d’oggi, con un alto grado di delinquenza non abbiamo fiducia nella gente e l’idea di viaggiare in macchina con uno sconosciuto fa rizzare i capelli! Nonostante tutto ci sono sempre però ancora molte persone che viaggiano con l’autostop e lo considerano un’avventura molto interessante che rende i loro viaggi indimenticabili. Su internet si possono trovare dei portali per autostoppisti in cui si cercano compagni di viaggio, ci si scambiano ricordi o si danno consigli utili a chi non è ancora esperto.
Ma tutto in questo mondo si evolve, anche viaggiare facendo autostop. È nato anzi un nuovo fenomeno: il carpooling, detto anche e-autostop. E ci sono specifici portali internet che si occupano dell’organizzazione di trasporti collettivi con una viva attenzione alla tutela dell’ambiente e nell’occasione di risparmiare i soldi sia dei viaggiatori che degli automobilisti. Uno di tali portali è carpooling.com. È la più grande piattaforma in Europa che rende possibile per automobilisti e viaggiatori progettare un trasporto collettivo. Chi vuole compiere un viaggio in questo modo si registra sul portale e lì può trovare delle persone che si recano nella stessa direzione. L’idea di questa iniziativa è soprattutto limitare l’emisione del CO2 nell’atmosfera, e nello stesso tempo promuovere trasporti collettivi come confortevole maniera di viaggiare che dà la possibilità di diminuire le spese e di stringere amicizie interessanti. Il carpooling è quindi un esempio di una nuova forma di viaggiare facendo autostop. Il rischio collegato con viaggiare in questo modo è più basso, visto che non si sale in una macchina qualsiasi, con persone totalmente sconosciute, ma si viaggia con qualcuno con cui si è già stabilito un contatto online.
Il portale carpooling.com possiede già otto versioni in altrettanti paesi, tra cui la Polonia (www.carpooling.pl) e l’Italia ( www.carpooling.it). Pronti a partire?
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