Argomento un po’ inusuale per una rubrica di alimentazione, ma in fondo sempre di cibo si tratta. Oltre che per la nostra salute interiore, alcuni prodotti destinati all’alimentazione possono essere utilizzati anche per la bellezza esteriore. Quando un cibo è buono, lo è in tutti i sensi!
E poiché fra le mie varie passioni, c’è anche la cura naturale dei capelli, ecco alcuni trattamenti che possono essere realizzati semplicemente aprendo la dispensa! Tutti ingredienti economici che si trovano facilmente al supermercato: forse già li utilizzate in cucina senza sapere cosa vi state perdendo.
Iniziamo dal lavaggio: gli shampoo sono indispensabili? Molte persone lamentano cute grassa, capelli che diventano facilmente unti, per non parlare di prurito, forfora e altri disturbi. Nel tentativo di porre rimedio, li laviamo più spesso con prodotti che creano più schiuma possibile. Ma i tensioattivi (che creano la schiuma) sono molto aggressivi e senza volerlo peggioriamo la situazione.
Innanzitutto è consigliabile che lo shampoo venga diluito in acqua prima dell’applicazione: si risparmia prodotto e la sua azione risulta meno aggressiva. Oltre a questo, si possono provare dei lavaggi alternativi. A questo scopo, la farina di ceci è davvero ottima!
Tutti i legumi contengono saponine, sostanze simili ai tensioattivi che formano schiuma quando entrano a contatto con l’acqua. Se ci fate caso, questo accade anche durante l’ammollo e in fase di cottura. Le saponine sono in grado di legarsi alle molecole di sporco e grasso in eccesso. Fra tutte, la farina di ceci è quella con il più alto potere assorbente, oltre ad essere economica e facilmente reperibile (in alternativa vanno bene anche le farine di piselli, fagioli, soia, lenticchie).
Per lavare i capelli è sufficiente mescolare 1 o 2 cucchiai di farina (3 se sono molto lunghi) con un po’ d’acqua tiepida, fino ad ottenere un composto cremoso della densità di uno yogurt. Applicate sui capelli massaggiando la cute, proprio come fosse uno shampoo, e risciacquate. I capelli risulteranno lucidi e più voluminosi.
Dopo il lavaggio è consigliabile il risciacquo acido: serve a far scendere il pH della cute riportandolo a livelli più adeguati, rendendo i capelli particolarmente lucidi, e agisce da fissante sul colore senza alterarne i toni.
Si può utilizzare l’aceto (di mele o di vino) oppure il limone. Nel caso dell’aceto, ne vanno diluiti uno o due cucchiai in un litro d’acqua, da utilizzare come ultimo risciacquo dopo aver lavato i capelli.
Il limone ha un’acidità maggiore dell’aceto, quindi bisogna utilizzarne di meno. La quantità è molto soggettiva: se i capelli risultano troppo secchi, significa che la soluzione era troppo acida, ma non accade nulla di irreparabile.
Per una lozione profumata, si possono anche mettere alcune scorze d’arancia a macerare nell’aceto per almeno dieci giorni. In ogni caso, anche se utilizzato senza alcuna aggiunta, l’odore dell’aceto sui capelli asciutti non si sente.
Al posto dell’acqua si possono utilizzare anche infusi, meglio se di piante che abbiano un ruolo nella cura dei capelli, come il rosmarino (remineralizzante, indicato per capelli grassi e contro la caduta) oppure la camomilla, o l’ibisco (karkadè).
Se i capelli sono secchi, crespi, sfibrati, tendono a rompersi, vuol dire che hanno bisogno di idratazione.
Le sostanze idratanti sono molte. Fra gli alimenti troviamo i semi di lino e tutti gli amidi e gli zuccheri, da utilizzare per impacchi pre (o ancora meglio post) shampoo, in modo da non aggredire il capello subito dopo l’idratazione.
In un pentolino, fate sciogliere due cucchiai di amido (di riso, di mais, in commercio con il nome di Maizena) oppure di fecola di patate, con un bicchiere d’acqua. Portate a bollore continuando a mescolare, fino ad ottenere una crema gelatinosa. Lasciate raffreddare e poi applicate sui capelli (cute e lunghezze), tenete in posa almeno mezz’ora e poi risciacquate.
Ancora meglio se al posto dell’acqua si utilizza il latte di cocco (quello in lattina), che nutre e rende morbidi i capelli, oppure un infuso.
Lo zucchero può essere utilizzato per un lavaggio alternativo, unito al balsamo o alla maschera che utilizzate abitualmente, per fare un cowash (dall’inglese conditioner only wash, ovvero lavaggio con il solo condizionante). Una tazzina di balsamo e una tazzina di zucchero, da utilizzare come fosse shampoo, meglio se tenuto in posa alcuni minuti. I capelli saranno puliti, idratati, nutriti.
Il termine “nutrimento” in realtà è improprio, in quanto l’unico vero nutrimento può essere ricevuto solo dall’interno, dall’alimentazione. Le sostanze grasse però vanno a riparare la componente lipidica del capello, proteggendolo dagli agenti esterni, a patto di non esagerare: il rischio è quello di trovarsi con capelli grassi e stopposi.
Gli oli più utilizzati sono quello di lino e di ricino. Alcune sostanze più ricche di acidi grassi saturi riescono anche a penetrare nel capello: olio di oliva, olio di cocco, polpa di avocado.
Tutti possono essere utilizzati come impacco pre-shampoo oppure come leave-in, tecnica fondamentale per proteggere le lunghezze e prevenire le doppie punte. Dopo il lavaggio, a capelli asciutti oppure umidi, si applica qualche goccia di qualsiasi olio, strofinandolo prima sulle mani e poi sui capelli, pettinandoli con le dita.
E per finire, il colore: giocate con spezie e infusi per aggiungere e esaltare i riflessi della chioma, aggiungendoli agli impacchi già descritti! Cacao in polvere e tè nero per i riflessi più scuri. Polvere di curcuma e infuso di camomilla per i capelli biondi. Infuso di karkadè per i toni rame e violetto.