Il governo taglia le imposte. Stazioni al confine prese d’assalto.
Il governo polacco, per combattere l’inflazione aumentata dell’8,6% nel dicembre scorso raggiungendo il picco più alto degli ultimi 20 anni, ha ridotto l’imposta sui consumi, sulle emissioni e l’imposta al dettaglio.
In Polonia i prezzi sono ultimamente schizzati, facendo registrare incrementi dal 20% al 30% che hanno richiesto l’intervento statale.
L’operato governativo ha attratto anche gli abitanti delle nazioni limitrofe: dalla Repubblica Ceca alla Germania passando per la Slovacchia, le stazioni di servizio polacche che si trovano lungo il confine sono prese d’assalto.
Come riporta “Euronews”, infatti, le auto si dispongono in lunghe file alle stazioni di servizio, oltre il confine, per fare il pieno di carburante; i funzionari doganali cechi hanno aumentato i controlli alle frontiere per evitare soprattutto rifornimenti oltre misura di carburante a basso prezzo:
“Oltre al serbatoio pieno e ai 20 litri in una tanica, che sono consentiti, hanno a volte bidoni pieni di carburante, che invece è illegale.”
Il carburante è più economico di circa un quarto, così come i prezzi degli alimenti o dei beni di consumo ed il pacchetto anti-inflazione prevede anche la riduzione dell’iva sul riscaldamento dal 23% all’8%.
Una cittadina ceca, intervistata, ha dichiarato:
“Tutto è molto più economico: costano meno gli alimenti, i beni di consumo o i medicinali.”
Autore : Francesco Puppato