“Bitwa pod Wiedniem”, la maggiore produzione italo-polacca della storia

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Quell’11 settembre (sì proprio 11 settembre…) del 1683 la Storia arrivò ad uno dei suoi crocevia. Un secolo dopo la disfatta di Lepanto, la più cruenta battaglia navale di sempre (6 ottobre 1571), vinta dalla flotta della Lega Santa – che riuniva le forze navali di Venezia, della Spagna (con Napoli e Sicilia), dello Stato Pontificio, di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Ducato d’Urbino e del Granducato di Toscana – l’Impero Ottomano tentò nuovamente di islamizzare l’Europa. Un’espansione fermatasi a Vienna, in seguito a quella epocale battaglia che vide ergersi a protagonisti due personaggi diversi ma armati di medesimo coraggio: il re polacco Giovanni Sobiewski ed il cappellano militare Marco D’Aviano che ebbe il merito di riunire le forze cristiane e di convincere Sobiewski a partecipare allo scontro nonostante la contrarietà iniziale dell’Austria. E attorno a queste due figure è costruito il nuovo film del regista Renzo Martinelli in uscita in questi giorni in Polonia, con il titolo “Bitwa pod Wiedniem”, e a febbraio in Italia probabilmente come “September eleven” prima al cinema e poi, con qualche scena in più, in una versione televisiva. Un film-colossal, forse la più costosa produzione europea del 2012, realizzato attraverso una complessa partnership tra Italia e Polonia che rappresenta sicuramente la maggiore produzione cinematografica realizzata insieme dai due paesi. “Non è stato facile tenere insieme le varie componenti, soprattutto nei due anni di lavorazione del film durante i quali la collaborazione polacca non è stata sempre all’altezza della situazione”, racconta Alessandro Leone che con la sua “Agresywna Banda” è stato il trait d’union tra i due paesi. “Il film è costato circa 12 milioni di euro di cui il 60% finanziato dalla RAI, il 20% dal Ministero Italiano dei Beni Culturali ed il restante 20% dalla Polonia. È una pellicola spettacolare, storica e solenne che”, spiega Alessandro Leone “vanta un cast d’eccezione tra cui il premio Oscar Murray Abraham che impersona Marco D’Aviano, Enrico Lo Verso che interpreta il turco Kara Mustafà e molti attori polacchi di spicco tra cui: Piotr Adamczyk, nelle vesti di Leopoldo I, Alicya Bachleda-Curus, la Duchessa di Lorena, Jerzy Skolimowski, nel ruolo di Sobiewski, e poi ancora Daniel Olbrychwski e Boris Szyc. Ma in “Bitwa Wieden” oltre alla qualità c’è anche la quantità con ben 110 attori, 10.000 comparse, 3.000 cavalli, 6.000 costumi e 2.500 inquadrature VFX, ovvero effetti speciali digitali”. Un film che, oltre a suscitare in questi giorni la grande curiosità del pubblico, ha anche una genesi molto interessante legata al nordest italiano, terra d’origine del beato Marco D’Aviano. “La prima del film “Vajont” diretto da Martinelli si doveva proiettare all’aperto sulla famosa omonima diga. Una serata speciale in occasione della quale era stata costruita una speciale platea sollevata. Martinelli spesso racconta l’aneddoto di quel giorno in cui pioveva a dirotto e, mentre l’organizzazione stava decidendo di sospendere la serata, il sindaco di uno dei paesi che furono interessati dalla tragedia del “Vajont” rassicurò così il regista: “Martinelli stia tranquillo, stiamo pregando Marco D’Aviano stasera non pioverà”. E così fu! Da quel momento Martinelli volle sapere tutto su D’Aviano e iniziò a pensare ad un film su di lui. Da lì si arrivò alla produzione del film sulla “Battaglia di Vienna” che fu un evento cruciale nella vita di D’Aviano e nella storia europea. Il ruolo di D’Aviano in questo passaggio storico fu fondamentale perchè fu lui a sollecitare l’alleanza tra gli eserciti europei, nonostante la contrarietà della Francia, e fu D’Aviano a richiedere l’intervento, che si rivelò poi strategico nella vittoria di Vienna, del re polacco Sobiewski che le altre casate europee cercavano di emarginare in quanto non di stirpe nobile. Sobiewski arrivò con i suoi 25 mila ussari quando il re d’Austria era già scappato da Vienna e la battaglia sembrava ormai irrimediabilmente compromessa. Quindi, pur con modalità diverse, alla fine furono D’Aviano e Sobiewski gli eroi di questa battaglia”.

Uno scontro che si svolse l’11 settembre, data che ci fa subito correre la memoria all’attacco del 2001 alle Torri Gemelle.
“Secondo alcuni storici la scelta dell’11 settembre da parte degli attentatori vuole simboleggiare la rivincita della sconfitta dell’11 settembre 1683, per riportare così d’attualità lo scontro tra cristianità e Islam ripartendo da quella fatidica data. E questo è anche il motivo per cui fuori della Polonia il film dovrebbe intitolarsi “September eleven”.”