Bere è facile ma…

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Il piacere di bere un calice di vino è un’azione semplice, alla quale non si pone molta attenzione ma un sommelier, un gourmet o semplicemente un appassionato sa bene che occorre avere un approccio diverso e più attento nel degustare un prodotto (sia esso vino, distillato, birra, ma anche olio o addirittura acqua!).

Le movenze che vediamo fare agli “addetti ai lavori” e che possono suscitare curiosità se non addirittura ilarità, sono in realtà dettati da precise esigenze sensoriali e gustative che quasi portano a seguire un percorso obbligato nei gesti, nei tempi e nelle pause dell’assaggio. I motivi sono molteplici, e tutti servono a valutare la qualità, la tipicità, l’assenza di difetti e la piacevolezza di un prodotto, per poter esprimere un giudizio e per godere pienamente del piacere che quel prodotto è in grado di regalarci.

Prendendo ad esempio il vino, le fasi dell’esame di valutazione sono tre: aspetto visivo, aspetto olfattivo e aspetto gusto-olfattivo.

Aspetto visivo: Avendo il giusto calice e le giuste condizioni di luce, esaminando la trasparenza e il colore (dopo aver sollevato il bicchiere e poi abbassato inclinandolo leggermente in avanti), la consistenza, il perlage (nel caso di vini spumanti), le lacrime e gli archetti formatisi dopo aver fatto roteare il liquido, possiamo avere già molte informazioni riguardo al tipo di vino, al suo grado alcolico, al metodo di lavorazione e all’annata di riferimento. Questo in forma preliminare. Ogni aspetto va poi confermato dall’esame successivo, oppure smentito, alla ricerca di quella coerenza organolettica che un prodotto di qualità deve avere.

Aspetto olfattivo: Portando il naso al calice per un breve momento, e in seguito per un tempo più[cml_media_alt id='113581']Lamponi - In vino veritas (3)[/cml_media_alt] lungo, possiamo apprezzare l’intensità e la complessità dei profumi, elencando le note che riconosciamo e le “famiglie” a cui questi sentori appartengono. Possono essere profumi floreali, fruttati, erbacei, minerali, speziati ecc. Essi ci parlano del tipo di vitigno, del metodo di lavorazione, della personalità di quel vino e della eleganza che esprime. Questo arricchisce la nostra esperienza ed è il secondo passo del nostro esame.

Aspetto gusto-olfattivo: A questo punto non resta che assaggiare; un piccolo sorso per “avvinare” la bocca e poi un altro sorso per l’esame. Da qui possiamo ricavare le informazioni sulla  e avere conferma o meno dei passaggi precedenti, nella coerenza e nell’equilibrio di tutte le sue componenti, con le sensazioni finali sulla persistenza e l’armonia di tutte le percezioni ottenute.

Le cose dette fin qui sono solo accennate e sommariamente esposte. Il percorso è decisamente più lungo e articolato, complesso e molto divertente, ma spero di aver suscitato un po’ di curiosità verso la Sommellerie e l’enogastronomia, conoscenze oggi di moda tra i giovani e apprezzate dal mercato del lavoro.