Bechis in Polonia: «Sono fuggita per ritrovarmi»

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Marta Bechis ha iniziato la terza settimana di allenamenti nella sua nuova “casa”, la Polonia. Al telefono racconta del trasferimento, del viaggio, della preparazione, delle difficoltà e delle situazioni buffe con la lingua locale. E ride. Dice che chi sa ridere è padrone del mondo. Di certo Marta sa anche che in Polonia vuole ritrovare entusiasmo per quello sport che l’ha fatta innamorare da bambina. Con le idee chiare e due valigie, il 3 agosto Marta è partita per Legionowo, 50 mila abitanti, 25 kilometri da Varsavia, dove palleggerà per un club locale nato da pochissimo come l’Imoco, dove ha giocato un anno. Una svolta importante. Anche voglia di riscatto? «E’ un’esperienza che ho voluto fortemente, desideravo allontanarmi dall’Italia perché ci sono delle situazioni che non mi piacciono, avevo bisogno di nuovi stimoli. E anche di divertirmi e di giocare, dopo un anno nel quale non ho avuto molto spazio». Il club è nato da una società che era fallita: la nuova ha investito in giovani talentuose per puntare in alto fin dal primo anno. Come mai la Polonia? «Mi sembrava il giusto compromesso: sento questa città molto adatta al mio carattere. Anche Baku era allettante ma troppo distante. Adoro scoprire le città: qualche giorno fa ho visitato il lager di Aushwitz Birkenau, un’esperienza tosta ma che consiglio a tutti di fare». Nel campionato polacco, che inizia il 10 ottobre, incontrerà la ex compagna di squadra Berit Kauffeldt, quest’anno a Breslavia. «Ci siamo già sentite per vederci, ma non siamo poi così vicine: circa quattro ore in auto. Sono felice di rimanere in contatto, con Berit ho instaurato un bellissimo rapporto». Cosa si porta tra i ricordi di Conegliano? Il pubblico. Sono rimasta in contatto con molte persone, i tifosi che sono stati sempre gentili nei miei confronti. Porto con me i rapporti sinceri che abbiamo costruito quest’anno e le belle persone che ho conosciuto. In parte ho iniziato a scrivere sulla mia pagina Facebook per non perderli e non farmi perdere di vista. L’Italia è casa mia e ci tornerò presto, tra un anno o più. Auguro all’Imoco una bellissima stagione da dedicare al pubblico di Conegliano. Proprio dai post di Facebook sembra che stia andando tutto per il verso giusto, preparazione compresa. Mi hanno accolto benissimo, ho una casa molto bella e mi hanno fatto trovare tutto l’abbigliamento da palestra incredibilmente della taglia giusta (ride). La vera tragedia è stata partire con due sole valigie per un anno intero! Per quanto riguarda la lingua, sto imparando le espressioni polacche più comuni, buongiorno, buonasera e grazie, almeno sembro educata (ride), mentre in palestra comunichiamo in inglese. Siamo alla terza settimana di preparazione, stiamo lavorando tanto. Mi sento bene nonostante la stanchezza iniziale e l’energia per affrontare quest’anno è tanta».

Chiara Bortolato – tribunatreviso.gelocal.it