Il ventennio tra le due guerre mondiali portò alla nascita di molte associazioni italofile, operanti in tutta la Polonia. All’inizio tutte operavano con il nome “Associazione Dante Alighieri” e poi “Polonia-Italia”. Una delle organizzazioni più dinamiche si trovava nella regione della Grande Polonia. Tutto grazie al lavoro del primo presidente di questa società Maria Wicherkiewiczowa, una persona straordinaria, innamorata dell’Italia.
Nata a Szamotuły, nel 1875, Wicherkiewiczowa era una persona dotata di vari talenti. Fin dall’infanzia mostrò capacità artistiche, per questo motivo i suoi genitori decisero che la ragazza doveva studiare pittura e hanno spinto la sua formazione in questa direzione. Così è nato il suo rapporto con Poznań, perché proprio in questa città la ragazza ricevette le sue prime lezioni. In seguito questa città sarebbe diventata la sua casa e la sua fonte di ispirazione, sia per la pittura che per gli scritti.
Queste due doti artistiche hanno segnato la sua vita. Fino al 1904 Maria si concentrò sulla pittura ma, con il tempo, decise che anche la parola scritta sarebbe stata una modalità di espressione nella sua attività artistico-sociale. Nei suoi libri ha descritto i monumenti e la storia di Poznań, possiamo citare alcuni
titoli: “Piazza del Mercato di Poznań e il suo patriziato”, “Immagini del passato di Poznań”, o l’opera monografica su “Palazzo Działyński”.
Quando Maria iniziò a viaggiare si innamorò dell’Italia. La storia, la cultura e la bellezza del Belpaese influenzarono la sensibilità dell’artista. Inoltre Wicherkiewiczowa era anche affascinata dalla situazione politica italiana e da Benito Mussolini.
La prima Società Dante Alighieri nacque a Katowice nel 1920, seguita da altre a Cracovia e Varsavia. Wicherkiewiczowa decise di crearne una anche a Poznań, il 23 febbraio 1926. Il primo incontro ebbe luogo nell’appartamento privato della pittrice. Vi parteciparono oltre 40 persone, Wicherkiewiczowa fu eletta prima presidente dell’organizzazione. Lo scopo dell’associazione era quello di diffondere la conoscenza della lingua e della cultura italiana tra gli abitanti di Poznań e della Wielkopolska e di diffondere la cultura polacca in Italia. Per questo motivo istituirono la biblioteca dell’associazione, dove furono condotti vari tipi di letture e campagne promozionali. Tutto questo per consentire al più ampio gruppo possibile di interessati il contatto con l’Italia. Wicherkiewiczowa, come nuova presidente della sezione di Poznań, fu invitata al congresso mondiale della Società Dante Alighieri nel giugno 1926, durante il quale si discusse sugli obiettivi e sugli effetti delle attività delle associazioni nei vari paesi.
In quel periodo Wicherkiewiczowa visitò gran parte dell’Italia, che descrisse nel libro “W słońcu Italji”. Era un libro dedicato alla descrizione dei monumenti, ma anche alle impressioni personali dell’artista sullo stato italiano. Oltre alle questioni puramente culturali e sociali, le interessava molto la questione politica. Si tratta di un libro incentrato sull’Italia e, osservando il Belpaese attraverso i suoi occhi, è facile capire perché lo amasse così tanto e gli dedicasse così tante attenzioni. Così descrisse la Città Eterna:
Nella gloria del sole al tramonto, tra la catena montuosa albanese, la valle della Campania e la striscia blu del mare, Roma dispiega il suo splendore eterno ai piedi del Gianicolo. Fatto di marmi e graniti, come se fosse scolpito in un blocco, è disegnato leggermente nella nebbia viola del tramonto primaverile. I portici degli archi trionfali, gli obelischi e le colonne del Foro, i cespugli appesi alle Terme di Caracalla, le cupole della basilica, le torri dei templi, il Campidoglio con l’angelo d’oro in cima, le rovine del Colosseo, le rovine dei circhi in un’immagine potente di contenuto ineguagliabile.
W Słońcu Italji, 1929
Oltre a questo libro, c’è anche un’altra opera che tratta i temi italiani, si chiama “Trypolis”. Sono le note di un viaggio in mare lungo la costa italiana fino alla Libia, allora colonia italiana nel Nord Africa. Wicherkiewiczowa scoprì anche sfumature esotiche dell’Italia e dei suoi possedimenti all’estero.
L’artista fu presidente dell’associazione fino al 1933, quando il suo posto fu preso dall’avvocato Dr. Konrad Kolszewski. Wicherkiewiczowa rimase comunque una parte importante dell’organizzazione. Nel corso degli anni promosse la cultura italiana, partecipò a diversi incontri, presentando relazioni durante le conferenze, e raccolse libri, che furono poi inclusi nella biblioteca della società (attualmente nella collezione della Società degli Amici della Scienza di Poznań). Il coinvolgimento dell’autrice nelle attività filo-italiane durante tutto il ventennio tra le due guerre hanno fatto sì che divenisse una delle figure più importanti per quanto riguarda lo sviluppo delle relazioni tra Italia e Polonia, soprattutto a livello locale, nella Grande Polonia.
Dopo la seconda guerra mondiale Wicherkiewiczowa continuò a dedicarsi ai temi italiani nei suoi scritti. Un buon esempio è la storia romanzata su un architetto italiano pubblicata nel 1960 e intitolata “Jan Quadro di Lugano – la storia del costruttore del municipio di Poznań”. Maria Wicherkiewiczowa fu grande promotrice, come nessun altro nel Novecento, della cultura italiana nella capitale di Wielkopolska.
Tłumaczenie it: Agata Pachucy