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La Camera dei deputati ha adottato una legge sull’assistenza ai cittadini ucraini in relazione al conflitto armato. Il Senato ha adottato in totale 60 emendamenti alla legge; molti di questi sono stati accettati. Il presidente Andrzej Duda ha firmato la legge sabato sera. La legislazione entrerà in vigore alla data di pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e si applicherà con effetto retroattivo a decorrere dal 24 febbraio 2022. In breve la legge garantisce la legalità del soggiorno per i cittadini ucraini, così come per i loro coniugi che non hanno la cittadinanza ucraina, entrati in Polonia dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa. Il soggiorno dei rifugiati ucraini in Polonia sarà considerato legale per 18 mesi. Sarà legale anche la permanenza dei bambini nati in Polonia da donne ucraine fuggite dalla guerra. Il Sejm non ha accolto l’emendamento del Senato secondo il quale doveva essere garantito un periodo illimitato di permesso di soggiorno in Polonia. Ai sensi della legge, trascorsi 9 mesi, i rifugiati il cui soggiorno è stato riconosciuto legale possono richiedere un permesso di soggiorno temporaneo per un periodo di 3 anni. In base alla legge, i rifugiati dall’Ucraina potranno, tra l’altro, ricevere il numero PESEL e creare un profilo EPUAP. I rifugiati possono richiedere il numero PESEL a qualsiasi organo del comune. I rifugiati potranno anche lavorare in Polonia e avere accesso all’assistenza sanitaria. Alunni e studenti potranno continuare la loro formazione nelle scuole e nelle università polacche. Inoltre, i rifugiati dall’Ucraina avranno a un supporto finanziario di 300 PLN a persona una tantum. La legge prevede anche un supporto a chi fornirà vitto e alloggio ai cittadini ucraini, tale importo sarà erogato per un periodo massimo di 60 giorni, ma in casi giustificati potrà essere prorogato. L’indennità dovrà essere corrisposta sulla base di una convenzione stipulata con il comune, tuttavia, dopo l’adozione dell’emendamento del Senato, deve essere basata sulla espressa richiesta di tale supporto. La maggior parte delle disposizioni della legge non si applicano agli ucraini che risiedevano legalmente in Polonia prima della guerra. Tuttavia, i termini di validità dei loro visti nazionali e permessi di soggiorno temporanei, che sarebbero scaduti durante la guerra, saranno prorogati durante il periodo bellico fino alla fine dell’anno. Nella legge è stato inserito anche un emendamento del Senato, secondo il quale le scadenze successive al 24 febbraio, tra l’altro, di validità dei permessi di soggiorno o dei documenti di identità polacchi dei cittadini ucraini sarà prorogata di 18 mesi. Per 18 mesi, sarà anche considerato il soggiorno legale di un cittadino ucraino, se durante la guerra perderà la possibilità di soggiornare in Polonia sulla base, ad esempio, di un visto Schengen o nell’ambito di un regime di esenzione dal visto.