Alberto Amati: italiano di nascita, polacco per scelta

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Amati è arrivato in Polonia 4 anni fa e si è subito acclimatato! La passione per la musica l’ha scoperta quando seguiva lezioni di pianoforte al conservatorio Giuseppe Verdi a Ravenna. Intanto affinava le sue capacità vocali sotto l’occhio del Maestro Franco Segurini.

Alberto, quando hai cominciato a cantare e cosa ti ha spinto?

Eh bè, ho cominciato a cantare nel 1992. Mia sorella ha partecipato a un concorso canoro, allora anche io ho voluto mettere alla prova le mie capacità. Nel 1995 ho cominciato una collaborazione con Vellmania Recording Studio e partecipavo ai diversi concorsi canori e festival tra cui lo Stalattite d’oro, e il Festival dell’Unità. Mi sono esibito anche alla TV italiana: Tele San Marino, Video Regione, Rete 1 Faenza.

Ed in Polonia quale repertorio presenti?

Ho un repertorio molto vasto. Sto interpretando canzoni a partire dagli anni 50, fino ad arrivare a canzoni contemporanee. Canto sia in italiano che in inglese. Principalmente sono dei brani che i polacchi conoscono bene e gli piacciono. Sto partecipando a diversi festival della musica, agli eventi, e alle serate italiane, ma canto anche in contesti privati, per esempio ai matrimoni. Il repertorio che sto facendo contiene i canzoni di successo di Celentano, Drupi, Ricchi ePoveri, Modugno, Ramazzotti, Zucchero etc.

Quale musica ascolti di solito? Hai dei tuoi artisti preferiti da cui trai ispirazione?

Si certamente! I miei artisti italiani preferiti sono: Mario Biondi, Francesco Renga, Raffaele Gualazzi, Simona Molinari. Tra gli artisti stranieri mi piace molto Michael Bublé. Invece un musicista polacco che mi sta decisamente ispirando è Piotr Sa?ata.

Cosa ti piace della Polonia?

Della Polonia mi piace molto che i negozi restino aperti molto a lungo e  che non c’è la siesta. Nella mia città in Italia non riesci a comprare niente dopo le 21, e invece qui i negozi sono aperti anche 24h. Un’altra cosa che mi piace molto è il comportamento che hanno i polacchi sulle strade. Qui la gente guida molto bene, rispetta il codice stradale, in Italia sulla strada ti senti come in una giungla, nessuno rispetta le regole. Penso anche che ci sia meno burocrazia in Polonia, e forse per questo funziona meglio di quella italiana, e si perde meno tempo nelle file degli uffici per fare affari.

La cucina polacca ti ha convinto? Hai qualche piatto preferito?

Naturalmente mi piace la nostra cucina italiana, ma mi piacciono anche alcuni piatti tipici polacchi come i pierogi, ?urek, barszcz z uszkami.

Cosa non ti piace della Polonia?

Decisamente non mi piace quando vengono aggiunte alla pizza le salse pronte tipo ketchup o maionese! La pizza polacca non è uguale alla pizza vera…

Osservo anche le differenze culturali, in genere gli italiani sono piu aperti e disponibili a fare nuove conoscenze, qui è diverso.

Sei d’accordo con gli stereotipi che riguardano i polacchi? Prima di arrivare in Polonia ne hai sentiti tanti?

Non credo negli stereotipi, e non ne ho sentito nessuno sui polacchi.

Alberto, quali sono i tuoi piani per il futuro?

Ovviamente vorrei fare più concerti, sogno anche di poter cantare a Varsavia. Prossimamente, il 9 luglio, canterò all’evento “W?oskie Lato” a Bydgoszcz. Penso anche di partecipare al XII Festival internazionale della canzone italiana “La Scarpa Italiana” a Wyrzysk.

Allora non mi rimane altro che augurarti una buona carriera di un musicista in Polonia!  Grazie mille per la intervista!

Grazie a voi!