Come scrivono sulla pagina web www.pantuniestal.com, il loro sogno era di ripristinare “l’estetica semplice dei tempi passati”. Cosìhanno trasformato la passione per il design dell’epoca PRL (Repubblica Popolare di Polonia) in tutta una serie di accessori umoristici e confezioni per donna e uomo, “per sani e malati”. Ma ora vi presento la metà del duetto matrimoniale PTNS, Justyna Burzyńska.
Justyna, quando e come è nata l’idea di Pan Tu Nie Stał?
L’idea è nata dall’amore per il buon design polacco. Nell’infanzia venivamo saturati con cultura visuale specifica, a cui attualmente torniamo e la serviamo nell’edizione moderna ai nostri clienti. I primi stimoli visuali, giocattoli, libri, vestiti, oggetti dall’ambiente circostante hanno avuto un impatto sostanziale sulle nostre preferenze estetiche. Dal 2006 con mio marito Maciek scrivevamo un blog che aveva per scopo promuovere il design polacco di qualità. A casa abbiamo una vasta collezione di carte di tutti tipi, degli anni 60 e 80. Poster, illustrazioni per libri, copertine delle riviste, pacchetti, etichette… Ne pubblicavamo le foto sul blog, sono molto colorati e interessanti. PTNS era per noi un hobby, un passatempo. Volevamo avere un negozio che sembrasse un vero appartamento degli anni 70: con armadio a parete e tappeto turco, con atmosfera accogliente. Il tutto si è svolto molto gradualmente, tramite il blog, poi le prime produzioni di t-shirt a casa, la stampa nel garage, fino all’apertura del negozio online e la produzione professionale. All’inizio nell’assortimento di PTNS c’erano solo t-shirt con sovrastampe, ma poi abbiamo ampliato l’offerta anche con altri gadget.
Cosa significa per voi Łódź? Qual è la vostra relazione con la città e quale il suo influsso nel vostro lavoro?
Łódź è la mia città nativa, ci abito da sempre, mi sento legata inconsciamente con questo luogo. Maciek proviene di Zamość, è venuto qui per studiare e il primo anno per lui è stato come un colpo alla testa! Abitava a Stare Bałuty in un appartamento affittato da un alcolizzato. Però ora ha ormai messo radici in questa città. Łódź sta cambiando. Magari non siamo ancora Berlino, ma non abbiamo nulla di cui vergognarci. Divertimento? Abbiamo LDZ Alternatywa, cioè concerti gratuiti ogni settimana, il festival del cinema sotto le stelle “Polówka”, ecc. La produzione dei nostri articoli si svolge a Łódź e nelle sue periferie, ma non supera i confini del distretto. È la nostra strategia per mostrare che pure a Łódź si possono creare cose buone! Perciò vogliamo enfatizzare che le nostre magliette vengono cucite a Łódź, le sovrastampe sono fatte in luogo, tutti gli accessori: etichette, pelle, bottoni sono anche di produzione locale.
Sui vostri prodotti, nel vostro negozio e perfino sul vostro sito web è molto evidente il linguaggio dell’epoca di PRL. Come siete riusciti a riprodurre quell’atmosfera con tale fedeltà?
Ci ispira la lingua polacca. Espressioni e locuzioni nel vecchio stile, ormai dimenticate e fuori circolazione, per esempio: sprawunki (zakupy-spese), bonifikata (zniżka-sconto), absztyfikant (adoratore), ecc. Anche il linguaggio della vecchia pubblicità: fantastico, molto chiaro, pieno di significato. Non tutto al tempo era “migliore”, “per gente straordinaria”, “più conveniente” e così via.
Si nota l’interesse dell’estero per la moda polacca stile PRL?
Non abbiamo molti ordini dall’estero, visto che siamo un marchio specifico. Bisogna capire la nostra cultura, fare certe associazioni mentali per apprezzare questi prodotti.
Quale sarà la direzione del vostro sviluppo? Da dove prendete l’ispirazione per creare nuovi modelli?
In primavera apriremo un negozio a Varsavia! Vogliamo continuare ad ampliare l’assortimento, anche quello “fashion”. Ascoltiamo le opinioni dei nostri clienti, accettiamo i loro suggerimenti, e facciamo i modelli che chiedono.
Talvolta collaborate con altri marchi e designer. Personalmente qualche tempo fa mi sono comprata da voi un set di quadernini bellissimi di Nieladaco.
Con Łukasz di Nieladaco Maciek ha lavorato nello studio di progettazione grafica Fajne Chłopaki. Łukasz si occupava come hobby di legatoria e poi ha iniziato a produrre taccuini. Ha progettato e prodotto per noi quaderni speciali.
Le vostre tecniche di fabbricazione assomigliano un po’ a quelle di PRL?
Vecchia tipografia, progetti esteticamente coerenti: tale minimalismo ha un fascino insolito. Nei nostri prodotti dominano cartone grigio, materiali naturali. Anche nella stampa di nostra scelta il fattore umano è molto importante. Una volta abbiamo ordinato biglietti da visita in una piccola stamperia. Non hanno abbinato i colori e la qualita era scarsa. Ma a noi è piaciuta, perché dietro questo lavoro si vede l’attività umana più che quella di una macchina senz’anima. Anche l’idea del riciclare ci sta molto al cuore. Per decorare il negozio abbiamo usato roba di recupero: mobili fatti da un nostro amico falegname con i pezzi della sua casa in demolizione, poi dai clienti abbiamo ottenuto armadi metallici usati che una volta erano negli ambulatori medici. Il negozio è decorato anche con un vecchio televisore sovietico.
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