Micha? Rogozi?ski i Waleria P?kalska
Come è la Venezia d’oggi? Che cosa ci attira, ci tenta e ci sorprende? Passando il tempo in questa città incantevole possiamo sentirci come se fossimo in un quadro impressionista di Monet. L’abbondanza dei colori che si diluiscono nell’acqua dei canali, la ricchezza della bellissima architettura e la diversità delle forme ci hanno completamente straovolto e conquistato. A Venezia si mescola ciò che è reale e quotidiano con ciò che è esotico e astratto. Ogni giorno ci ha incantato e sorprende.
Sebbene i veneziani girino per la città a piedi, sono dei veri lupi di mare. Essi, similmente alla loro città, devono affrontare molte difficoltà. I percorsi per le calli strettissime, decine di ponti e i viaggi in vaporetto attraverso le acque ondeggianti della laguna sono un’attività quotidiana. Dopo più di una decina di anni vissuti a Venezia perfino un’escursione a 4 mila metri sulle Ande dell’America Meridionale non sarà più una sfida troppo grande. Non a caso il simbolo della città è il Leone, che simboleggia la forza e l’ardimento. Un polacco medio, dopo una maratona durata 3 giorni, tra i musei e le gallerie d’arte, alle19 è stanco morto sul letto e non ha neppure forza per ingoiare un boccone del buonissimo salamino affumicato magro che ha comprato per strada. Un veneziano torna dal lavoro, prende una bottiglia di vino e va a divertirsi. Per le persone che visitano Venezia, quest’atipico modo di girare per la città può essere un’esperienza nuova e interessante, però col passare del tempo esso diventa faticoso. Per gli abitanti è la routine, è lo stile di vita che li rende sempre più forti. La preoccupazione più grave è l’acqua alta, cioè la marea, che provoca l’allagamento, dovuta al sempre maggiore afflusso delle acque della laguna. Ed in più c’è da contare l’abbassamento delle fondamenta dei palazzi, insomma c’è perfino il rischio della distruzione totale della città. Per prevenire questo, si sta realizzando il sistema MOSE alle bocche di porto, che servirà a mantenere costante il livello delle acque in laguna.
Venezia è un meta ideale per gli amanti della cultura e dell’arte. Oltre ai monumenti famosi come la Piazza di San Marco, il palazzo dei Dogi o il Ponte dei Sospiri, senz’altro bisogna vedere la collezione di Peggy Guggenheim, che si trova nel Palazzo Venier dei Leoni a Dorsoduro vicino al Canal Grande. Peggy fu una collezionista americana, interessata particolarmente all’arte contemporanea, e per questo nelle sue raccolte possiamo vedere le più grandi perle degli artisti del XX secolo.
Durante il soggiorno a Venezia non si possono dimenticare le altre, assai belle, isole della laguna. Una delle più interessanti è la vicina Murano. Anche se l’isola è molto piccola, infatti si estende solo su 5 kmq, le sue fornaci racchiudono in sé un’enorme quantità di miracolosi prodotti di vetro. Ed è possibile seguire la storia della tradizione vetraia nel Museo di Vetro, che è l’unico del genere in tutta l’Italia, e anche uno di pochi nel mondo. Inoltre, nei negozi locali è possibile facilmente trovare prodotti artigianali, oggetti d’arte e gioielli. Basta solo un pomeriggio per poter percorrere l’intera l’isola in tutte le direzioni.
Seguendo la direzione verso sud-ovest da Murano, arriviamo in un altro luogo meraviglioso: il Lido. La migliore soluzione per poter godere appieno i paesaggi è scegliere l’escursione in bicicletta (i posti dove noleggiare le bici si trovano facilmente!). Infatti sulle due ruote raggiungeremo velocemente la vasta “Spiaggia dei Veneziani”. Questa, che d’estate è inondata dalle masse di turisti, di primavera sembra essere tranquilla e spensierata. In riva al mare camminano le coppie, i bambini raccolgono le conchiglie, i più coraggiosi, nonostante le temperature abbastanza basse, si tuffano in acqua. Non c’è da stupirsi quindi, che un posto così idilliaco, da sempre ha attratto scrittori e artisti. Ci abitarono, tra gli altri, Thomas Mann, il vincitore del premio Nobel e ancora George Byron, uno dei più grandi poeti e drammaturghi inglesi. L’apoteosi di quest’idillio marittimo sarà un bicchiere di “spritz”, l’aperitivo locale, e ancora un pezzo dell’ideale pizza italiana.
Visitare Venezia non significa ovviamente solo far “passeggiate domenicali” ai musei, essa racchiude in sé anche le emozioni di una tradizione competitiva. E proprio tali emozioni ci hanno accompagnato durante le regate dell’America’s Cup svoltesi a metà maggio nella Serenissima. Gli staff dei team partecipanti all’evento sono stati salutati in un vero stile italiano. La tavola, in cui si sono seduti insieme velisti di fama mondiale e appassionati, era lunga centinaia di metri e ha ospitato 600 persone! Un incredibile tavolata lungo una delle più ampie vie della città: via Garibaldi. Non sono mancati vino, pietanze tradizionali veneziane come le “sarde in saor” (pesci con la lisca in cipolla che ricorda l’aringa polacca), baccalà mantecato con la polenta, “seppie in nero”. Il menù preparato dall’associazione degli osti veneziani che hanno offerto il pranzo ha veramente incantato tutti. La siesta veneziana è finita con un gruppo di musicisti che si è esibito in canzoni popolari, eseguite con l’accompagnamento della chitarra e di un caffè espresso forte.
Le regate in mare si sono svolte il 17 maggio. I veneziani, per poter guardare le appassionanti sfide tra i migliori velisti del mondo, si sono imbarcati nelle proprie barche a vela, remi e motore e sono usciti in mare scortati dalle moto d’acqua della Polizia. Le storiche architetture hanno fatto da contrastante sfondo ai modernissimi catamarani che regatavano. Per fortuna, il capitano Pietro Tosi ha accettato di accoglierci nella sua bella barca a vela, grazie a ciò anche noi abbiamo avuto la possibilità di osservare da vicino questa gara emozionante. Le regate dell’America’s Cup sono durate fino al 20 maggio. Una settimana in cui i turisti hanno potuto seguire alcune gare perfino da Piazza di San Marco. Il vincitore di quest’anno è stato Energy Team di Francia. Lo slogan delle regate è “The best sailors. The best boats”. Dopo queste gare si dovrebbe aggiungere anche “The best places”.