Basilico, origano, prezzemolo

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La cucina greca e italiana d’oggi si paragona difficilmente alla cucina degli antichi greci e romani. La ragione è semplice: molti ingredienti che oggi sono una parte importantissima della cucina europea come i pomodori, le patate, i peperoni o anche la zucca, furono portate in Europa solo coi viaggi di Colombo. I romani non conoscevano queste piante. Ci sono però comunque tanti ingredienti che si usavano all’epoca e che si usano ancora oggi. Alcuni di questi ingredienti hanno lo stesso nome d’origine greca o latina; un ottimo esempio sono proprio i nomi di alcune piante usate come spezie. 

Basilico

Se la pronuncia del nome basilico fa venire in mente la parola basilica, c’è una buona ragione per questo, perché entrambe le parole provengono dalla parola βασιλεύς (basileús) che significa re. In italiano basilico è arrivato attraverso il latino dalla parola greca βασιλικός (basilikós) che è un aggettivo col significato (come si può già dedurre) di “reale”. Il basilico, una spezia particolarmente apprezzata e usata diffusamente, è quindi una pianta così importante che venne chiamata una pianta regia, degna dei monarchi. In polacco il nome è un po’ diverso, bazylia, che somiglia molto più all’inglese basil, e che esiste in questa forma perché in polacco non è arrivato direttamente dal latino, ma attraverso il tedesco Basilie.

Origano 

Anche origano è una parola d’origine greca. È arrivata dal latino origanum  che a sua volta l’ha presa dal greco ὀρίγανον (oríganon) che è una parola composta da due elementi: ὄρος (óros) e γάνος (gános). La prima parola significa montagna mentre l’altra vuol dire chiarezza, gioia o freschezza. Il nome della pianta si potrebbe tradurre quindi come la freschezza delle montagne. È un nome che riguarda le proprietà dell’erba e ovviamente il terreno dove tipicamente si trova. Anche se è una spiegazione gradevole, bisogna ricordare che non è accettata da tutti e alcuni studiosi propongono anche l’origine pregreca la cui etimologia è comunque sconosciuta.

Prezzemolo

Una spezia importantissima, usata ampiamente in tanti piatti italiani: con le carni i pesci ma anche con le verdure. Ci sono anche nomi diversi di questa pianta: petrosello o petroselino, che sono più vicini al nome latino petroselinum che a sua volta è un prestito dal greco antico. Anche il nome polacco, pietruszka, aveva una forma alternativa che però non si usa più: piotruszka che sicuramente rimanda al nome maschile Piotr, come lo fa anche il petrosello, alludendo al nome Pietro. È un’associazione non casuale, perché entrambi i nomi, cioè il nome Pietro e il prezzemolo hanno la stessa origine. La parola greca da cui viene petroselinum è πετροσέλινον (petrosélinon) è un nome composto da πέτρος (pétros) e σέλινον (sélinon). La prima parola significa nient’altro che pietra e proprio essa è la base del nome biblico. Ma anche nel caso della seconda parola si può provare a indovinare che pianta sia. I nomi sia in polacco sia in italiano sono abbastanza simili: sedano, seler. A causa delle similitudini tra le due piante, il sedano e il prezzemolo, l’altro venne nominato “sedano che cresce fra le pietre”.