Lo scorso settembre si è svolto un interessante convegno internazionale dedicato alle Corti rinascimentali come modello di cultura tra Italia e Polonia. L’evento si è caratterizzato come occasione di dialogo interdisciplinare tra storici di architettura e di letteratura provenienti dalla Polonia e dall’Italia. Il tema del Convegno si richiama a un’idea derivata dall’espansione in terraferma che la politica economico-culturale della Serenissima Repubblica di Venezia favorì nella prima metà del Cinquecento.
Causa il massiccio acquisto di “beni inculti”, furono infatti creati spazi in cui necessità legate all’amministrazione di proprietà terriere si combinarono con le aspirazioni artistico-letterarie dei rispettivi possessori. Così nacque l’idea della villa extraurbana come “luogo di delizie”, in cui si amministra, ma soprattutto si impiega il tempo libero nel piacere di colloquiare con le Muse. Tale tematica fu spesso affrontata dalla saggistica italiana e gli studi sulle relazioni tra cultura e ville venete sono particolarmente approfonditi. Mancano però a tutt’oggi studi che mostrino l’influsso di queste molteplici relazioni sulle culture delle nazioni che intrattennero rapporti con la Serenissima. Analizzando le vicende culturali polacche, si evidenzia come i discepoli del “Gimnasium Patavinum” (nonché viaggiatori e diplomatici) provenienti dalla Polonia cercassero d’imitare modelli individuati in Italia – specialmente nell’entroterra veneziano – già all’inizio del Cinquecento.
La mancanza di studi che affrontino questo fenomeno crea spazi per analizzare testimonianze presenti nell’architettura polacca, nonché in documenti redatti da umanisti che soggiornarono nel territorio della Serenissima. Il comitato scientifico si è concentrato su alcune significative attuazioni del concetto, realizzando il Convegno presso: Barco della Regina Cornaro ad Altivole, Loggia ed Odeo Cornaro a Padova, Villa Emo a Vedelago, Villa Barbaro a Maser e Villa dei Vescovi di Luvigliano di Torreglia. Al Convegno – guidato dal comitato d’onore composto da Miroslaw Lenart (presidente), Elia Bresolin, Elzbieta Barbara Lebart, Alina Nowicka-Jezowa, Fiorenzo Silvestri, Giuseppe Volpato, Mikolaj Winnicki – hanno partecipato noti professori di Atenei Universitari Italiani e Polacchi e i temi portanti sono stati: le analisi letterarie ed architettoniche che dimostrano l’importanza delle molteplici relazioni culturali ed economiche intrattenute tra polacchi ed abitanti dei territori della “Serenissima” nella prima metà del Cinquecento; l’importanza di colmare i vuoti negli studi che affrontano il fenomeno; produrre documentazione scientifica con la redazione di un volume che raccoglie gli studi presentati durante i lavori. Le relazioni del Convegno hanno evidenziato in particolare lo sfondo storico-culturale del modello di villa rinascimentale nel territorio della Serenissima fino alla prima metà del XVI secolo, le realizzazioni architettoniche ispirate a modelli italiani nel territorio della Polonia nel XVI secolo, gli aspetti letterari ed artistici della villa rinascimentale in Polonia e in Italia nel Cinquecento. Durante i tre giorni della manifestazione si svolte anche una serie di spettacoli. Presso Barco di Regina Cornaro ad Altivole gli attori del Teatro Nazionale ‘Stary’ di Cracovia, Boleslaw Brzozowski e Juliusz Chrz?stowski, hanno rappresentato il poema di Jan Kochanowski, ‘Il Satiro o Uomo Selvaggio’. Invece Bruno Lovadina del Bel Teatro di Padova accompagnato dal liuto di Luca Chiavinato si sono esibiti ne La Prima Orazione, di Ruzzante. Il terzo giorno del Convegno i docenti sono saliti a bordo di una serie di splendide Rolls-Royce. Una scelta non casuale quella delle Rolls Royce in quanto le vetture hanno la calandra identica al panteon greco e anche all’entrata delle ville palladiane, una citazione quindi del Palladio il maggior architetto del periodo trattato dal Convegno. La Cena di Gala si è svolta a Villa dei Vescovi, Luvigliano, Torreglia (PD), un luogo che affascinò così tanto i viaggiatori polacchi durante il rinascimento che basandosi sui piani di questa villa hanno costruito la Villa dei Vescovi di Cracovia a Pr?dnik nella meta del Cinquecento. Un Convegno curato in ogni dettaglio tanto che perfino la cena è stata in tema rinascimentale con ricette e accompagnamenti musicali dell’epoca. Il Convegno è stato ideato brillantemente organizzato dall’Accademia dei Rampanti associazione, che si richiama all’idea delle accademie rinascimentali, nata dalla volontà di raccogliere intellettuali rappresentanti di varie discipline scientifiche ed artistiche intorno alle idee di humanitas e christianitas in quanto elementi fondanti per la cultura europea.
Storicamente l’Accademia dei Rampanti continua la tradizione dell’Accademia fondata dagli studenti polacchi e attiva a Padova alla fine degli anni quaranta del Cinquecento. L’ispiratore e creatore della storica organizzazione fu Wojciech (Adalberto) Kryski, che studiò in Italia tra il 1543 ed il 1548, un personaggio insolito che si distingueva per le sue virtù e capacità intellettuali. Insieme con Jan Der?niak e Andrzej Kostka e probabilmente anche con Stanis?aw Wapowski e Aleksander Myszkowski egli ha cercato di creare un gruppo di discussione fra i giovani Sarmati che si trovavano a Padova.
I membri dell’Accademia rappresentavano l’avanguardia intellettuale e culturale non solo tra gli studenti presenti a Padova, ma anche in Polonia dove intrapresero poi brillanti carriere. Il primo accenno storiografico all’Accademia, rinvenuto finora, proviene dal libro di ?ukasz Gòrnicki “Dworzanin Polski” (Il Cortigiano Polacco) pubblicato a Cracovia nel 1566. Il libro di Gornicki era un rifacimento rinascimentale del “Libro del Cortegiano” del Castiglione.
L’Accademia dei Rampanti è oggi un’organizzazione internazionale ed i suoi membri appartengono, o sono appartenuti in passato, ad una delle seguenti categorie: scienziati, artisti e studenti dell’Università di Padova. I soci dell’Accademia dei Rampanti nella forza dell’atteggiamento morale, nell’intelletto e nel genio artistico degli individui vedono la forza più significativa e creativa per la cultura. L’aspirazione dei membri dell’Accademia è stata espressa nel motto posto sullo stemma: AD VERITATIS LUCEM CONTENDIMUS.
Va sottolineato che l’organizzazione del Convegno è stata possibile grazie al supporto di Regione del Veneto, Provincie di Treviso, Padova e Venezia, Istituto Regionale Ville Venete, Comune di Altivole e di Padova, Rettore della Basilica di Sant’Antonio di Padova, Veneranda Arca di Sant’Antonio, Museo di Casa Giorgione, Bel Teatro di Padova, proprietari di Villa Emo, Villa Barbaro, Barco Loggia e Odeo Corsaro, Villa dei Vescovi per il loro prezioso aiuto, supporto logistico e tecnico.