Appunti siracusani è un’opera sfaccettata, un saggio e nello stesso tempo un’originale forma di travelogue in cui snodano le riflessioni-divagazioni di Jarosław Mikołajewski intellettuale a tutto tondo: l’italianista, il poeta, lo scrittore, il traduttore, il pubblicista.
Sospinto in Sicilia dalla sua verve giornalistica, investigativa verrebbe da dire, l’Autore ci fa consapevoli del suo desiderio di partecipare a quella sorta di misterium che è l’umano peregrinare, nella fattispecie dei 46 migranti della Sea-Watch nel maggio 2019, e dell’anelito, si direbbe, di vederne lo sbarco a Siracusa. La stessa Siracusa dove quasi due millenni prima, nella primavera dell’anno 61, approdò l’apostolo Paolo, condotto a Roma per essere giudicato dal tribunale di Cesare. In realtà non sappiamo se Paolo poté scendere dalla nave. Ma se lui o i suoi compagni lo avessero fatto, cosa avrebbero visto a Siracusa? È un quesito a cui risponde Mikołajewski, che ci coinvolge in un viaggio spirituale nello spazio e nel tempo, fra reminiscenze letterarie (Iwaszkiewicz, in primo luogo ma anche Karasek, Hartwig, Szymborska, Miłosz, Camilleri ed echi vittoriniani), musicali (Szymanowski) fluttuando fra storia (la cacciata degli ebrei a seguito della definitiva Reconquista spagnola) e mito (ancora Karasek), pittura (iconico qui il Caravaggio) e poesia, sicilianità e fascinazioni sue peculiari, il cui fulcro rinveniamo nella poesia Siracusa, con il suo incipit di sapore evangelico, un vero peana al mare, il vero filo conduttore del narrato.